Lo split payment è un meccanismo fiscale che è stato introdotto con la Legge di Stabilità del 2015 per combattere l’evasione fiscale. Garantisce, inoltre, un controllo più accurato sulle transazioni tra fornitori e Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un regime molto particolare che è stato prorogato e modificato a più riprese. Tutt’oggi è ancora in vigore e si applica a specifiche categorie di soggetti privati e, ovviamente, alla Pubblica Amministrazione.
Nel testo, risponderò a tutti i principali interrogativi sul meccanismo, spiegando cos’è, come funziona e a chi si applica. Intanto, ti consiglio anche di vedere il video di Studio Allievi Academy che ti spiega, in modo preciso, la disciplina dello Split payment, con un occhio di riguardo alla normativa e alle scritture contabili da fare.
Cos’è lo split payment
Lo split payment è un particolare regime che è stato introdotto dalla Legge di Stabilità del 2015.
Il meccanismo prevede che l’IVA non transiti mai direttamente nelle mani del fornitore di un bene o un servizio: in questo modo, si elimina di fatto il rischio di un mancato pagamento.
Ecco perché, tra gli obiettivi dello split payment c’è proprio la lotta all’evasione IVA. Split payment, infatti, significa proprio scissione dei pagamenti.
Come funziona il meccanismo dello split payment
Il suo funzionamento può sembrare complesso, ma in realtà è molto più semplice di quanto si possa pensare.
Quando un fornitore emette una fattura a un ente obbligato all’applicazione del meccanismo, l’operazione comporta un effetto diretto sul flusso di cassa del primo. Nell’operazione, l’IVA non viene incassata dal fornitore e la PA gli versa solo l’importo netto. L’IVA, invece, viene trattenuta e versata direttamente all’Erario.
La fattura di split payment deve riguardare solo quelle in formato XML. In fase si compilazione, si deve inserire il valore “S” a indicare la scissione dei pagamenti nel campo/tag identificato come 2.2.2.8 del file xml denominati “EsigibilitaIVA”.
Si deve, poi, riportare la dicitura “Operazione soggetta a split payment – il cedente non incassa l’Iva ai sensi dell’ex art.17-ter del d.p.r. 633/1972, l’acquirente è obbligato al versamento all’Agenzia delle Entrate” oppure “Scissione dei pagamenti ai sensi dell’art. 17-ter del DPR 633/72”.
L’IVA dovuta con questo meccanismo viene versata direttamente dalla Pubblica Amministrazione. Sono previste tre modalità:
- Tramite Modello F24 Enti Pubblici, indicando il codice tributo 620E;
- Tramite un versamento unificato con conto corrente presso le Poste Italiane;
- Direttamente alle entrate del bilancio dello Stato.
Chi sono i soggetti obbligati
Il meccanismo trova applicazione solo in determinati contesti. I clienti obbligati della Pubblica Amministrazione sono:
- Ministeri;
- Regioni;
- Comuni;
- Enti pubblici non economici;
- Società pubbliche e private;
- Società controllate o partecipate dalla Pubblica Amministrazione;
- Aziende inserite nell’indice FTSE MIB;
- Soggetti assimilati;
- Fondazioni partecipate da enti pubblici;
- Enti che esercitano attività di rilevante interesse pubblico.
Sono escluse le transazioni tra imprese e privati perché non coinvolgono soggetti IVA obbligati. Inoltre, non si applica ai contribuenti in regimi agevolati. Sono, altresì, escluse le operazioni esenti IVA.
Split payment prorogato fino al 2026
Come ho già anticipato, dall’anno della sua istituzione, lo split payment è stato più volte prorogato e modificato. Per avere un quadro normativo più preciso, in Italia il meccanismo si è evoluto in queste tre tappe:
- Decreto legge 50/2017: ampliando il regime a nuove categorie di soggetti;
- Decreto legge 148/2017: introducendo ulteriori chiarimenti operativi;
- Legge di Bilancio 2021: prorogando la sua applicazione fino al 30 giugno 2026.
Quindi, il meccanismo dello split payment è stato prorogato fino al 2026, per garantire un gettito fiscale stabile e, ovviamente, per continuare a combattere l’evasione IVA.
I soggetti obbligati devono continuare a inserire in fatture le relative diciture e procedere correttamente alla distinzione tra le transazioni soggette e non soggette al meccanismo.
Per riassumere
Lo split payment, introdotto dalla Legge di Stabilità del 2015, è un meccanismo fiscale volto a combattere l’evasione IVA, impedendo che l’IVA venga pagata direttamente al fornitore. In questo regime, la Pubblica Amministrazione trattiene l’IVA e la versa direttamente all’Erario.
Il meccanismo si applica a enti pubblici, società controllate e altre specifiche categorie, mentre è escluso per le operazioni tra privati e aziende in regimi agevolati. Il regime è stato prorogato fino al 2026, e i soggetti obbligati devono continuare a seguire procedure precise nella fatturazione.