04 Dec, 2024 - 23:17

Il Decreto Flussi 2025 è legge, ma il CSM lancia l'allarme: ecco cosa si rischia

Il Decreto Flussi 2025 è legge, ma il CSM lancia l'allarme: ecco cosa si rischia

Il decreto Flussi è legge. Il Senato ha approvato, ieri 4 dicembre 2024, il provvedimento che regolamenta e modifica in maniera sostanziale la gestione dei flussi migratori in Italia. L'approvazione è arrivata dopo un acceso dibattito in Aula, con scambi di accuse tra maggioranza e opposizione.

A Palazzo Madama va in scena lo stesso copione della settimana scorsa a Montecitorio con il Governo che mette in cassaforte l'approvazione del decreto con l'apposizione della fiducia. Alla fine il provvedimento passa con 99 voti a favore e 65 voti contrari, tutti dell'opposizione di centrosinistra.

Sempre ieri sono arrivate, anche, le osservazioni del Consiglio Superiore della Magistratura sull'impatto che le nuove norme introdotte dal decreto avranno sulla gestione delle richieste d'asilo. Nel mirino del Csm la norma introdotta dal cosiddetto 'emendamento Musk', in realtà firmato dalla deputata di Fratelli d'Italia Sara Kelany, che trasferisce alle Corti di Appello la competenza in materia di valutazione delle richieste di asilo da parte dei migranti.

E sempre ieri, il tema migranti è stato al centro dei colloqui tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il premier ungherese Victor Orbàn in visita di Stato a Roma.

Decreto Flussi 2025, le norme contestate

Dopo l'approvazione alla Camera la scorsa settimana, ieri il Dl Flussi ha ottenuto anche il via libera definitivo di Palazzo Madama.

Con il Decreto Flussi diventa legge la cosiddetta lista dei Paesi Sicuri, ovvero l'elenco dei 19 paesi, tra cui anche l'Egitto e il Bangladesh, che il Governo italiano ritiene sicuri per il rimpatrio dei migranti richiedenti asilo.

Un decreto che come è ormai noto venne approvato dal Consiglio dei Ministri sull'onda dello scontro con i giudici della sezione immigrazione del Tribunale Civile di Roma per i trasferimenti di alcuni richiedenti asilo nei centri per il rimpatrio (Cpr) italiani in Albania. Il decreto è stato poi trasformato in emendamento e inserito nel Decreto Flussi per una più celere approvazione.

La seconda novità riguarda, invece, la gestione delle richieste di asilo politico. La nuova norma è stata inserita nel Dl Flussi con l'emendamento della deputata di FdI Kelany che trasferisce le competenze in materia di convalida del trattenimento dei richiedenti asilo. alle Corti d'Appello, sottraendole alle sezioni specializzate dei Tribunali Civili.

I rilievi del Csm al ministro Nordio

Ed è proprio sulla novità introdotta dall'emendamento Kelany che si concentrano i rilevi inviati dal CSM al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio

In pratica il plenum del Consiglio Superiore della Magistatura ha evidenziato una serie di criticità legate all'attribuzione delle competenze della gestione dei procedimenti di convalida o proroga del trattenimento dei migranti richiedenti asilo alle Corti d'Appello.

Secondo il Csm ci sarebbe il rischio di un significativo allungamento dei tempi di giudizio a causa dell'aumento del numero di procedimenti da gestire. Ritardi che potrebbero mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la giustizia.

Il Csm ha poi evidenziato che i magistrati delle Corti di Appello potrebbero non possedere le competenze specifiche richieste per trattare efficacemente i procedimenti legati all'immigrazione.

In sintesi, il CSM esprime forti preoccupazioni circa l'efficacia e la sostenibilità della proposta del governo, soprattutto per quanto riguarda il rischio di allungamento dei tempi di giustizia e la carenza di competenze adeguate per trattare una materia così specifica.

Migranti, a Chigi vertice Meloni-Orban

Del tema migranti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato anche con il premier ungherese Victor Orbàn in visita di Stato a Roma.

I due leader hanno sottolineato la necessita di rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei migranti, con un particolare focus sulla lotta al traffico e alla tratta di esseri umani, con l'obiettivo di prevenire le tragedie in mare e le partenze irregolari.

Si è discusso anche della necessità di aggiornare il quadro giuridico per rendere più efficaci i rimpatri, dando priorità alla definizione dei Paesi di origine sicuri.

Decreto Flussi e rilievi del Csm in sintesi

Il nuovo Decreto Flussi 2025 e i rilievi del Csm riassunti in tre punti salienti:

  1. Approvazione del Decreto Flussi: Il Senato ha approvato il 4 dicembre 2024 il Decreto Flussi, che modifica in modo significativo la gestione dei flussi migratori in Italia. Il provvedimento, passato con 99 voti favorevoli e 65 contrari (opposizione di centrosinistra), è stato precedentemente approvato alla Camera dei deputati.
  2. Nuove norme sui migranti: Il Decreto Flussi introduce una lista di "Paesi sicuri" per il rimpatrio dei migranti, comprendente 19 Paesi, tra cui Egitto e Bangladesh. Inoltre, con un emendamento della deputata Sara Kelany, le competenze relative alla convalida del trattenimento dei richiedenti asilo sono trasferite dalle sezioni specializzate dei Tribunali Civili alle Corti d'Appello.
  3. Preoccupazioni del CSM: Il Consiglio Superiore della Magistratura ha sollevato preoccupazioni sull'efficacia dell'emendamento Kelany, temendo un allungamento dei tempi di giudizio e una carenza di competenze specifiche nelle Corti d'Appello.
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Maria Rita Esposito
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