La conta finale del M5s nella sfida fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, si apre domani mattina, giovedì 5 dicembre, alle 10, e si chiude alle 22 di domenica prossima, 8 dicembre. È la nuova votazione on line degli iscritti al Movimento 5 stelle, imposta da Grillo a norma di statuto, sui nodi più delicati dello scontro politico interno, e in particolare sull’arma “fine di mondo”, l’abolizione della figura del garante, rivestita finora con poteri piuttosto ampi proprio dal fondatore del M5S. Il quesito era stato approvato con un largo 63,24 per cento dai votanti e da un boato dell’assemblea nazionale Nova.

M5s, la sfida di Grillo a Conte

La sfida di Grillo, che ha invitato i suoi vecchi seguaci ad “andare per funghi” piuttosto che votare, è legata alla speranza che i contrari e gli astenuti (rispettivamente 29,09 e 7,67 per cento) non partecipino proprio al voto, facendo mancare il quorum richiesto appunto per approvare le modifiche statutarie, superato alquanto largamente al primo spoglio conclusosi il 24 novembre scorso: in quel caso infatti votarono in 54.452, il 61,23% degli aventi diritto che sono circa 89mila. Per sconfiggere nuovamente Grillo e rimanere saldamente in sella al Movimento per gestire la “nuova fase” che ha più volte rivendicato di voler aprire, stavolta Conte avrà bisogno di 44.467 votanti. Quindi, a meno che non si mobiliti una parte della base rimasta indifferente in occasione della prima consultazione, una quota dei contrari e degli astenuti dovrà comunque accettare di partecipare rilegittimando tutto il procedimento.

Spunta l’ipotesi di un nuovo partito di Grillo

L’ex premier tuttavia non trascura le necessità della comunicazione, e fin dalla mattina bombarda polemicamente il fondatore ricordandogli qualche passo falso del passato: “Si è rotto qualcosa, altrimenti la comunità degli iscritti non avrebbe mai votato per l’abolizione del garante”, ed è successo “quando ha detto ‘Draghi grillino, Cingolani l’elevato che realizzerà la transizione ecologica’”. Nel campo di chi ha condiviso la battaglia di Grillo, c’è chi garantisce che nulla si muoverà fino a votazione conclusa, quindi almeno fino a lunedì mattina. Nei retroscena è tornata di attualità l’ipotesi di un futuro partito di Grillo, la cui nascita potrebbe essere accompagnata dal contenzioso legale sul simbolo a 5 stelle, finora solo minacciato dal garante e sul quale Conte risponde ostentando le sue competenze giuridiche: “Per i partiti politici – garantisce – vale l’utilizzo consolidato”. Quanto ai “grillini” pronti a seguire il fondatore nel toto-nomi vengono rilanciati sempre gli stessi: l’ex ministro Danilo Toninelli, l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi e l’ex parlamentare Alessandro Di Battista.