La “Rottamazione quinquies” non si farà: ora i contribuenti lo sanno. Anzi, forse lo hanno sempre saputo, che non sarebbe stata istituita una nuova Definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), infatti, non ha previsto alcuna novità in tal senso.
Un punto chiarito dal viceministro dell’Economia, Leo, durante un intervento del 2 dicembre, nel quale ha confermato che non ci saranno nuove sanatorie fiscali nella Legge di Bilancio 2025.
Per un approfondimento sulle ultime dichiarazioni e gli sviluppi riguardanti la “Rottamazione quinquies”, ti invitiamo a guardare il video “Rottamazione Quinquies – Ultimissime dal Ministro Leo”, pubblicato da CFI – Crisi Fiscale d’Impresa. Nel video vengono esaminati i dettagli del discorso del viceministro e le implicazioni che questa decisione avrà sui contribuenti.
Nessuna buona notizia, quindi, per coloro che hanno perso il beneficio della misura agevolativa o speravano in una nuova “Pace fiscale” per sanare i propri debiti con il fisco.
Ma quali soluzioni restano ai contribuenti con cartelle da pagare? E quando si perde il beneficio di un piano di rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione? Cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti.
MEF e Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali
Uno dei primi pensieri del viceministro dell’Economia è stato chiarire gli aspetti relativi a una nuova Rottamazione delle cartelle esattoriali. La riforma della riscossione, operativa dal 1° gennaio 2025, introduce novità sia per i contribuenti che per l’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Molti contribuenti speravano in una nuova “pace fiscale“, che avrebbe permesso di regolarizzare i debiti in forma agevolata per il periodo compreso tra il 2000 e il 2023.
Tuttavia, si sono ritrovati improvvisamente più vulnerabili di fronte alle nuove regole, che non devono essere sottovalutate.
I fallimenti nel recupero dei crediti fiscali hanno reso necessaria l’introduzione di una maggiore supervisione e regolamentazione dell’operato dell’Agenzia.
Nonostante i contribuenti abbiano accesso a piani di rateizzazione agevolata, per i morosi si prospetta una situazione critica, aggravata dal nuovo ruolo dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che implementerà misure volte a evitare la mancata riscossione delle cartelle esattoriali o la prescrizione dei crediti.
Le difficoltà per i contribuenti senza una nuova Pace fiscale
Nella Manovra 2025, il Governo ha adottato una strategia improntata al rigore fiscale, una decisione che potrebbe creare notevoli difficoltà per chi ha cartelle in sospeso o è decaduto dai benefici della Rottamazione quater.
Come previsto dal Decreto Legislativo n. 110/2024, la riforma della riscossione prosegue, offrendo un ampio ventaglio di opzioni per la rateizzazione delle cartelle esattoriali, ma con l’aggiunta di interessi, sanzioni e aggio.
In sintesi, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà un ruolo più stringente nel recupero dei crediti iscritti a ruolo, nonostante la crisi economica che pesa sulle famiglie italiane.
Chi si trova in difficoltà economica potrà richiedere un piano di rateizzazione fino a 84 rate, una misura pensata per dare respiro al potere d’acquisto delle famiglie.
Tuttavia, si tratta principalmente di un intervento di facciata. La vera soluzione per i contribuenti sarebbe stata l’introduzione di un piano di Rottamazione quinquies, che avrebbe previsto la riduzione di interessi, sanzioni e aggio.
Le speranze dei contribuenti sono state smorzate dalla prospettiva di dover saldare i debiti attraverso un piano di rateizzazione, che si inserisce nella già complessa quotidianità delle famiglie, spesso schiacciate tra debiti, prestiti, mutui e rate delle cartelle esattoriali.
Inoltre, l’assenza di una nuova rottamazione costringe molti contribuenti ad attivare piani di rateizzazione, con un conseguente aumento delle spese, per evitare eventuali azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate, come pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche.
Le alternative alla Rottamazione quinquies: ecco cosa puoi fare
Non è più possibile accedere a una forma agevolata per saldare tutti i debiti iscritti a ruolo, ma non si esclude che in futuro il governo possa rivere l’introduzione della Rottamazione quienquies. Tuttavia, una nuova rateizzazione delle cartelle esattoriali sarà disponibile a partire dal prossimo anno.
Dal 2025, grazie alla riforma della riscossione, sarà più semplice richiedere piani di rateizzazione più lunghi, rappresentando un significativo passo avanti, soprattutto per debiti fino a 120.000 euro.
Ecco come funzionerà:
- fino a 84 rate mensili per le richieste di rateizzazione nel biennio 2025-2026;
- fino a 96 rate mensili per le richieste presentate nel biennio 2027-2028;
- fino a 108 rate mensili per le richieste effettuate a partire dal 2029.
Attenzione! Se hai aderito alla Rottamazione quater, ricorda che la sesta rata scadrà il 9 dicembre 2024 e dovrà essere saldata entro questa data per non perdere i benefici della definizione agevolata.
La “rateizzazione ordinaria”: come evitare brutte sorprese
La rateizzazione ordinaria rappresenta un’opzione efficace per evitare procedimenti esecutivi. I contribuenti interessati devono presentare una richiesta di dilazione del debito all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che valuterà l’istanza e formalizzerà il piano di pagamento a lungo termine.
Dal 2025 sarà più semplice ottenere una rateizzazione estesa, anche in caso di difficoltà economiche temporanee.
La nuova normativa prevede una procedura semplificata: sarà sufficiente presentare una dichiarazione attestante una “situazione di obiettiva difficoltà” per accedere a un piano di rateizzazione fino a 108 rate mensili, senza bisogno di ulteriore documentazione.
Il rischio di decadenza per chi non paga: come evitarlo
Chi ha un piano di rateizzazione attivo deve rispettare rigorosamente le scadenze. In caso di ritardi accumulati su almeno otto rate, anche non consecutive, si perde il beneficio della rateizzazione, obbligando il contribuente a saldare il debito residuo in un’unica soluzione.
Inoltre, se tra le rate non pagate è compresa l’ultima, il piano viene annullato. Per quanto riguarda la Rottamazione quater, il mancato o insufficiente pagamento di una rata comporta la decadenza dai benefici della definizione agevolata.
In tal caso, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione considererà i versamenti effettuati come acconti sulle somme dovute, e il debito residuo sarà ripristinato comprensivo di interessi, sanzioni e aggio.
Domande frequenti su Rottamazione e rateizzazione
- Cosa succede se non pago la sesta rata della Rottamazione quater entro il 9 dicembre?
- Se non paghi o versi un importo insufficiente, perdi i benefici della Rottamazione quater. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione considererà gli importi versati come acconti e il debito residuo verrà ripristinato con l’aggiunta di interessi, sanzioni e aggio. Inoltre, rischi l’avvio di procedure esecutive come pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche.
- Quali sono le scadenze per la rateizzazione delle cartelle esattoriali nel 2025?
- A partire dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore le nuove regole, che prevedono:
• Fino a 84 rate mensili per le richieste di rateizzazione presentate nel biennio 2025-2026.
• Fino a 96 rate mensili per le richieste effettuate nel biennio 2027-2028.
• Fino a 108 rate mensili per le richieste presentate a partire dal 2029.
- A partire dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore le nuove regole, che prevedono:
- Posso richiedere la rateizzazione anche se non mi trovo in gravi difficoltà economiche?
- Sì, è sufficiente dichiarare di trovarsi in una “situazione di obiettiva difficoltà“. Non è necessario fornire ulteriore documentazione per accedere a un piano di rateizzo a lungo termine.
- Quando rischio di decadere dalla rateizzazione?
- Se accumuli ritardi su almeno otto rate, perdi il beneficio e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà avviare procedure cautelari ed esecutive per recuperare l’intero debito.