In Corea del Sud è scoppiata una crisi politica. Martedì 3 dicembre, il presidente Yoon Suk-Yeol ha dichiarato la legge marziale d’emergenza, una mossa rischiosa che ha aperto la strada a un nuovo scenario politico. Il capo dello stato ha accusato l’opposizione di condurre attività “anti-statali”.

La notizia sorprendente ha prontamente suscitato manifestazioni a favore di un governo democratico, mentre i legislatori hanno tenuto una sessione d’urgenza per annullare l’ordine. La crisi è durata sei ore: la legge marziale è stata introdotta e successivamente revocata dal parlamento. Le ripercussioni di questa mossa si faranno sentire nei prossimi giorni.

Perché la Corea del Sud ha introdotto la legge marziale?

Nella serata del 3 dicembre, il presidente sudcoreano ha dichiarato la legge marziale. Il decreto ha temporaneamente affidato il potere alle autorità militari. Yoon Suk-yeol ha giustificato la sua decisione facendo riferimento alla minaccia della Corea del Nord e alle “forze antistatali che hanno scatenato il caos”. La decisione, però, si basa principalmente su ragioni politiche.

L’opposizione centrista-liberale, il Partito Democratico, domina l’Assemblea Nazionale. Secondo Yoon, la maggioranza stava paralizzando l’operato del governo. Tra le accuse mosse da Yoon c’è anche l’approvazione di 22 mozioni di impeachment contro i funzionari governativi. La polarizzazione nel paese è estremamente profonda. Il leader del Partito Democratico, Lee Jae-myung, era stato accoltellato a gennaio.

Yoon, inoltre, aveva imposto un divieto su raduni, manifestazioni e attività politiche, accompagnato da un controllo su tutti i media. La serata, caratterizzata da estrema tensione, è proseguita tra le proteste dei cittadini davanti all’Assemblea nazionale e la votazione dei legislatori. Tutti i 190 parlamentari presenti (su un totale di 300) hanno votato per la revoca della misura straordinaria. Solo sei ore dopo, Yoon ha annunciato il ritiro della legge marziale, come richiesto dall’Assemblea.

Nonostante la revoca della legge marziale, la figura di Yoon ha subito un duro colpo a causa della sua impopolarità crescente, con un impatto diretto sulla sua legittimità.

La paralisi politica

La comunità internazionale sta seguendo il periodo di incertezza politica che sta attraversando la Corea del Sud. Yoon Suk-yeol è il primo presidente sudcoreano ad aver imposto la legge marziale dal 1980. Yoon, figura conservatrice, è entrato in carica nel 2022, dopo una carriera dedicata alla giustizia. La sua esperienza politica è stata accompagnata da una serie di scandali politici e di corruzione che hanno coinvolto anche sua moglie e diversi funzionari del suo partito, il Partito del Potere Popolare.

Una delle controversie più discusse dell’anno è stata proprio quella relativa all’accettazione in regalo di una borsa Dior da parte della First Lady. La legge sudcoreana stabilisce i limiti per i regali che possono essere accettati dai funzionari politici e dai loro coniugi. Il fatto era avvenuto quando mancavano tre mesi alle elezioni presidenziali di aprile e il caso aveva suscitato polemiche.

presidente sudcoreano Yoon e first lady

Nelle ultime settimane, durante la discussione sulla legge di bilancio, la sua popolarità è diminuita. Il tasso di approvazione del presidente, secondo un sondaggio di Gallup Korea del 29 novembre, era pari al 19 per cento.

Dopo la revoca della legge marziale, l’opposizione ha chiesto l’impeachment di Yoon.

Cosa accadrà ora?

Molti politici, indipendentemente dal loro schieramento, hanno condannato il tentativo di Yoon di scavalcare le istituzioni democratiche. l capo dello staff e i segretari senior del presidente hanno già presentato le loro dimissioni. Il parlamento dovrebbe votare la mozione entro sabato 7 dicembre. L’impeachment del presidente richiede una maggioranza dei due terzi dell’Assemblea nazionale. Il blocco dell’opposizione detiene 192 seggi su 300, numero appena inferiore a quello necessario.

Se la mozione venisse approvata, si terrà un processo davanti alla Corte costituzionale. Sei membri su nove dovranno approvare la rimozione del presidente dall’incarico per ufficializzarla.

La breve imposizione della legge marziale in Corea del Sud segna un punto di svolta nel governo di Yoon Suk-yeol, gettando un’ombra sulla sua legittimità e sulla stabilità democratica del paese. L’opposizione, che ora chiede l’impeachment, potrebbe trovare terreno fertile per capitalizzare su questo episodio, rafforzando la propria posizione e accelerando il processo di destabilizzazione del governo. I prossimi giorni saranno decisive per il futuro politico di Yoon. Con il paese diviso e grandi tensioni, resta da vedere se la crisi appena avviata sarà solo un’ulteriore pagina nella storia della politica sudcoreana.