Negli ultimi tempi si è tornati a parlare della banana di Maurizio Cattelan. Il 20 novembre, uno degli esemplari dell’opera d’arte è stata acquistato per 6,2 milioni di dollari dal magnate cinese Justin Sun che, una volta in suo possesso, se l’è mangiata.

Ora: la prima notizia è che non gli è andata di traverso, come molti utenti social gli hanno augurato, scandalizzati dal fatto che un uomo possa spendere tanto per un’opera d’arte moderna e poi mangiarsela a favore di telecamere, macchine fotografiche e post social.

La seconda notizia è che, anche grazie alla contemporanea seconda elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, è tornata d’attualità, a proposito della stessa banana, anche una vecchia profezia di uno degli storici dell’arte italiani più amati: Philippe Daverio.

Quest’ultimo, scomparso a settembre del 2020, aveva avuto modo di fare un parallelo tra la banana di Cattelan, quella ispirata dalla capigliatura del tycoon newyorchese e la politica. Anche italiana. E non fu affatto un parallelo lusinghiero: quattro anni dopo, si può dire che la sua è una profezia sempre più vera?

La storia di Comedian, la banana di Cattelan e di Trump

Lo scorso 20 novembre, l’imprenditore cinese che ha fatto una fortuna con le criptovalute, Justin Sun, a New York, nel corso di un’asta di Sotheby’s, ha acquistato Comedian, la banana attaccata con lo scotch di Maurizio Cattelan, per 6,2 milioni di dollari. Dopodiché ha completato l’azione artistica mangiandosela.

“Come per le criptovalute, il vero valore è il concetto stesso”

ha dichiarato Sun dopo averla degustata. E insomma: contento lui, contenti tutti. A parte gli indignados in servizio h 24 sui social. E qualche partito che ha innescato subito la quarta nel motore della demagogia.

Sinistra Italiana, ad esempio:

“Come annunciato, il miliardario cinese Justin Sun ha mangiato la banana di Cattelan che aveva acquistato per 6,2 milioni di dollari. Una cifra mostruosa, spesa così, per un gesto artistico. 6,2 milioni di dollari sono circa 250 anni di stipendio per chi guadagna 1500 euro al mese. A gente del genere (e ce ne sono tanti anche in Italia) noi vogliamo fare pagare una patrimoniale per finanziare sanità e istruzione pubblica. Che dite, se la possono permettere?”

Sta di fatto che la banana, Cattelan l’ha concepita nel 2019, al termine della prima presidenza Trump. E ora se ne riparla all’alba della seconda. In più: per la serie non si sa se è nato prima l’uovo o la gallina, la sua opera è stata spesso accostata alla capigliatura del tycoon. La quale, nel 2017, due anni prima dell’opera di Cattelan, aveva ispirato anche una carta igienica. Vedere per credere

La profezia di Philippe Daverio

Ma cosa aveva detto Philippe Daverio a proposito della banana di Cattelan, quella di Trump e la politica italiana? Lo storico dell’arte col papillon aveva rilasciato la sua profezia nel corso di una intervista a Chiara De Luca di Report concessa poco prima di morire.

In pratica, Daverio aveva sostenuto che l’arte è figlia del suo tempo. Ed è figlia anche della politica del suo tempo. Così, oggi, dobbiamo accontentarci di una banana incollata con un nastro adesivo a una parete:

“Al vuoto corrisponde il vuoto. Il vuoto di una società si declina in tutti i suoi elementi. E la banana di Cattelan, in fondo, non è molto dissimile da Donald Trump”

L’uomo-icona del nostro presente. Tant’è che quando Chiara De Luca gli chiese “in che senso?”, lui rispose:

“Anche lui ha la banana in testa!”

Alludendo, naturalmente, alla sua capigliatura. E forse anche a ciò che copre: chissà.

Daverio sulla politica italiana

In ogni caso, Daverio non si fermò qui: andò a parare sulla politica italiana:

“Se uno guarderà la creatività di Cattelan e quella dei governi italiani fra cinquant’anni, potrà dire: ‘Vedi come sono andati in parallelo? Hanno avuto la stessa dimensione, la stessa importanza…'”

Insomma: la banana, compresa quella di Cattelan, deperisce velocemente proprio come le politiche di corto raggio dei politici odierni, preoccupati più di avere un consenso veloce oggi che uno duraturo domani.

Del resto: “Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”, ammonì Alcide De Gasperi. Ma in quanti lo hanno seguito?

Così, Daverio:

“Poc’altro documenta con uguale intelligenza la realtà di oggi, per esempio la politica italiana, quanto la banana di Cattelan: la si può poggiare benissimo sui discorsi dei politici odierni”

E comunque: nel 2020, quando Daverio parlò della banana di Cattelan, erano stati venduti i primi due esemplari a 120 mila dollari. Oggi che il suo prezzo di mercato è schizzato a 6,2 milioni, verrebbe da dire, seguendo il ragionamento dello storico dell’arte, che la situazione politica non ha fatto che peggiorare. Anche se lui stesso ebbe a precisare:

“Il prezzo non corrisponde mai al valore dell’opera ma alla capacità di spesa dell’acquirente”

Forse si può tirare ancora un sospiro di sollievo.

La banana di Cattelan, Trump e la politica italiana secondo Daverio in tre passaggi

  • Negli ultimi giorni, si è tornati a parlare della banana di Cattelan: un magnate cinese ne ha acquistato un esemplare all’asta per 6,2 milioni di dollari
  • Curiosamente, negli stessi giorni, è stato rieletto alla Casa Bianca Donald Trump: il tycoon, per la sua capigliatura, era stato più volte accostato all’opera di Cattelan
  • Philippe Daverio, nel 2020, poco prima di morire, spiegò come la banana di Cattelan rappresentasse alla perfezione il vuoto della nostra società, di cui Trump è una icona. E come rappresentasse bene anche la politica italiana: “Al vuoto corrisponde il vuoto”. Una profezia sempre più azzeccata?