Oggi, 3 dicembre 2024, è il Grillo-day. Alle 11:03, infatti, è atteso il videomessaggio finale del fondatore del Movimento Cinque Stelle in vista delle votazioni suppletive sul rinnovo dello statuto in programma da venerdì 5 a domenica 8 dicembre.
“Collegatevi sul mio blog, sul mio canale Youtube e sulla mia pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annuciare”, ha avvisato ieri.
Sta di fatto che, iniziata la sua parabola politica col Vaffa-day dell’8 settembre 2007, Grillo rischia di chiudere i battenti oggi. Nel frattempo, però, ci si chiede se il suo videomessaggio sarà un ultimatum o un testamento.
Di certo, l’unica speranza che tiene in vita Grillo è quella che non si raggiunga il quorum della metà più uno degli attivisti registrati sulla nuova piattaforma 5 Stelle. Solo così farebbe saltare il tavolo che Giuseppe Conte ha apparecchiato per se stesso, cassando il ruolo del garante e il limite dei due mandati.
Il giorno di Grillo, l’ultima mossa dell’Elevato riuscirà a salvarlo?
Il 23 e il 24 novembre scorsi hanno votato 54 mila militanti su 88 mila aventi diritto. La maggioranza si è espressa a favore delle riforme dello statuto volute da Giuseppe Conte. Ora, però, dopo la minaccia di ricorsi in tribunale, Grillo ha ottenuto un’ultima prova d’appello sui quesiti cardine per il futuro del Movimento.
Sta di fatto, però, che la partita si deciderà sulla partecipazione.
I pro Grillo puntano sul fatto che non si raggiungerà il quorum che validerebbe i cambiamenti statutari. I contiani, invece, al contrario, puntano su una partecipazione ancora più massiccia al voto rispetto a quella registrata il 23 e il 24 novembre scorsi. E si mostrano sicuri del fatto loro.
Il ruolo dei Figli delle Stelle
Intanto, un ruolo sempre più centrale sul fronte di chi, con Beppe Grillo, si batte per un Movimento puro e duro, lo stanno assumendo i Figli delle Stelle: il gruppo nato per raccogliere le istanze degli under 36 schieratisi contro il nuovo corso impresso da Giuseppe Conte al Movimento, ora si è allargato e costituito in associazione con lo scopo di ancorare i Cinque Stelle ai loro principi originari: nessuna alleanza strutturale, divieto di diventare professionisti della politica collezionando più di due mandati elettivi, Beppe Grillo ancora (e sempre) punto di riferimento.
Il messaggio degli anti-contiani
Ora: il Vaffa-day del 2007 era rivolto ai politici degli altri partiti. Tra gli ospiti di Grillo, a Bologna, c’era anche un altro comico, Alessandro Bergonzoni. E fu lui a lanciare il mitico
“Devono dormire preoccupati!!”
Oggi, però, il vaffa in programma è tutto destinato all’interno del Movimento: ai contiani che l’hanno conquistato e vogliono farne un’altra cosa, come una vecchia regola aveva ben predetto.
Tuttavia, tra i resistenti più attivi, ci sono proprio loro: i Figli delle Stelle. Ieri, 2 dicembre 2024, sui loro canali social, l’hanno messa così contro i loro “compagni che sbagliano”:
“Siete diventati tutto quello che abbiamo combattuto. Finirete per sventolare il cedolino proprio come fece Fassino”
Il rischio “fassinizzazione”
A cosa si sono riferiti i Figli delle Stelle? E beh, anche qui un corso e ricorso storico: era agosto del 2023, e durante la discussione sul bilancio della Camera, Fassino tentò di convincere chi l’ascoltava in aula e l’opinione pubblica che l’indennità di 4718 euro netti al mese di un deputato non corrisponde a uno stipendio d’oro.
Il CorriereTv e La Presse hanno immortalato quel magic moment così:
Sedici mesi dopo, ci sarà da vedere se l’ultimo assalto di Grillo sarà un ultimatum per salvare dalla fassinizzazione il Movimento o solo un testamento: una resa senza alcuna condizione, ma con la consapevolezza che il sogno maturato fin da quel lontano 8 settembre 2007 è svanito per sempre.
Occhio alle 11:03.