Torna in aula il caso di Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni che nel gennaio del 2018 fu uccisa e smembrata a Macerata. Gli avvocati difensori di Innocent Oseghale, condannato in via definitiva all’ergastolo dopo due Appelli, hanno presentato un ricorso straordinario alla Corte di Cassazione, mettendo in dubbio il reato di violenza sessuale contestato al 36enne. Una notizia difficile da sopportare per la madre della vittima, che, intervistata da Tag24, ha definito l’azione legale “un gesto irrispettoso”.
Pamela Mastropietro, Oseghale e il ricorso in Cassazione
Lo scorso gennaio Innocent Oseghale è stato condannato al massimo della pena. Secondo le ricostruzioni, nel gennaio del 2018, attirò con la promessa di una dose di droga la 18enne Pamela Mastropietro – fuggita da una comunità di recupero per tossicodipendenti – nel suo appartamento, la violentò e poi la accoltellò, cercando di disfarsi del cadavere smembrandolo.
Gli avvocati che lo difendono, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi ritengono però che non si sia macchiato né di cessione di sostanze stupefacenti (limitandosi a fare da intermediario), né di violenza sessuale. Per questo motivo, hanno deciso di impugnare la sentenza, parlando di “errore” della Corte.
Ci auguriamo che la Cassazione prenda atto del nostro ricorso, annulli o revochi la sentenza e dunque l’ergastolo,
ha dichiarato Matraxia all’Adnkronos, aggiungendo che “già il fatto che sia stata fissata l’udienza è un risultato”.
Il commento della madre Alessandra Verni
Di diverso avviso la madre della vittima, Alessandra Verni, che ha sempre messo in luce l’efferatezza del delitto, chiedendo una pena esemplare per il colpevole. “È allucinante, vergognoso, scandaloso che vogliano togliergli l’ergastolo”, ha dichiarato a Tag24. “Ho perso mia figlia. Mi stavo giusto riprendendo da un’operazione per un tumore al seno causato dal trauma, e mi è arrivata questa nuova batosta. Quando si finirà? Queste persone non ce l’hanno un po’ di umanità, di coscienza?”.
“Penso che dietro la morte di Pamela ci sia qualcosa di più grande, qualcosa che si vuole nascondere”, ha aggiunto, tornando sulla questione dei complici. “Oltre a quello di Oseghale, ci sono due Dna non identificati. Ci sono delle intercettazioni, delle prove. Perché non vogliono indagare? Perché non aprono un fascicolo anche sui complici? Lo chiediamo da anni. Chi stanno nascondendo? Chi vogliono proteggere?”, si è chiesta. Non riuscendo a spiegarsi perché sia stata lasciata sola.
“Troppo spesso le vittime e le loro famiglie vengono dimenticate: si pensa solo ai carnefici. In tutti questi anni dove è stato lo Stato? Dov’è ora? E dove sono i politici, le femministe, le persone che dicevano di esserci vicine e che avrebbero dovuto, dovrebbero tutelarci?”, ha denunciato. “Mi sono rivolta alle Istituzioni, alla Procura, addirittura al vescovo di Roma. Non ho ricevuto risposte. Che cosa si aspettano che faccia adesso?”.
L’udienza fissata a gennaio: una batosta per la famiglia
“Non è rispettoso”, ha ribadito. “Soprattutto perché l’udienza del 16 gennaio sarà a porte chiuse: come parte civile, non avremo nemmeno il diritto di partecipare. Oltre al danno, la beffa, insomma”. “Sarò lì fuori e spero che ci siano molte altre persone. Persone che sostengono la causa e la tutela delle vittime”
“Sa che le dico? Si parla tanto delle varie forme di violenza: anche chiedere un sesto grado di giudizio dopo che cinque hanno confermato la violenza subita da mia figlia lo è, è una violenza sia per la vittima che per noi familiari. Vorrei denunciare tutto, ma chi mi ascolterebbe?”, ha concluso, amareggiata.
Dopo la condanna in via definitiva di Oseghale, sperava che la vicenda si fosse finalmente chiusa. La notizia della nuova udienza non fa che aggiungere dolore al dolore. La speranza? Che “almeno i magistrati si mettano una mano sulla coscienza e rigettino tutto”.
Una sintesi per punti del caso e degli ultimi sviluppi
- Ricorso in Cassazione di Oseghale: Innocent Oseghale, condannato all’ergastolo per l’omicidio e lo smembramento di Pamela Mastropietro, ha presentato un ricorso straordinario in Cassazione, contestando la violenza sessuale a lui attribuita e chiedendo la revisione della condanna.
- Reazione della madre di Pamela: Alessandra Verni, madre della vittima, ha definito il ricorso come “un gesto irrispettoso” e ha denunciato l’assenza di risposte da parte delle istituzioni, criticando la mancanza di supporto alle famiglie delle vittime.
- Udienza del 16 gennaio: l’udienza per il ricorso di Oseghale è fissata per il prossimo 16 gennaio a porte chiuse. La madre di Pamela, parte civile, non potrà parteciparvi ed ha espresso profonda amarezza per la situazione, chiedendo che i magistrati rigettino il ricorso e mettano fine alla vicenda.