Un passo avanti e due indietro: nuove regole per le pensioni dei lavoratori con anzianità contributiva post-1996. Un anno fa, il governo italiano ha introdotto una normativa che modifica i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia.

Non basta più soddisfare i requisiti anagrafici e contributivi: è necessario anche che l’importo dell’assegno previdenziale superi una soglia minima, rendendo più difficile il pensionamento per alcuni lavoratori.

Tale novità interessa soprattutto chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1996, quando il sistema previdenziale è passato al calcolo interamente contributivo.

Per comprendere meglio come il sistema contributivo puro influisce sul calcolo della pensione, ti invitiamo a guardare il video di Salvatore Spinosa, Analista Previdenziale, dal titolo #Pensioni2024 short – Sistema Contributivo Puro lavoratori post ’96. In questo video, Spinosa fornisce una panoramica chiara e approfondita su come funziona il sistema e come la normativa attuale impatta i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1996.

Vediamo nel dettaglio come queste regole potrebbero influenzare chi desidera andare in pensione nel 2025.

Pensione, se hai guadagnato meno di questa cifra, niente stop a 67 anni nel 2025

In ambito previdenziale, le novità non riguardano solo i requisiti di età e contributi, ma anche nuove condizioni che possono incidere sull’accesso al trattamento pensionistico.

La semplificazione nella descrizione delle regole può talvolta far trascurare dettagli indispensabili per pianificare un progetto pensionistico.

Secondo quanto riportato dall’INPS, la pensione di vecchiaia è rivolta agli scritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alla Gestione Separata e ai fondi pensione esclusivi e sostituivi dell’AGO, a condizione che soddisfino i requisiti contributivi e anagrafici.

Le condizioni per i contributivi puri e l’accesso alla pensione di vecchiaia

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto specifiche più dettagliate per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Restano confermati i requisiti di 67 anni di età e 20 anni di contributi.

Tuttavia, per i lavoratori con anzianità contributiva successiva al 1° gennaio 1996 (i cosiddetti contributivi puri), si aggiunge un criterio economico: il valore della pensione deve essere almeno pari all’importo dell’assegno sociale.

Questa rappresenta una riduzione rispetto al 2023, quando era richiesto un importo pari a 1,5 volte il trattamento minimo.

Il requisito è fondamentale per i contributivi puri, il cui trattamento pensionistico è calcolato interamente con il sistema contributivo.

Dai lettori per i lettori: storie e dubbi sul sistema previdenziale

Uno dei nostri lettori, Antonio, ci ha scritto per condividere il suo dubbio:

“Ho iniziato a lavorare nel 1998 e ho sempre avuto uno stipendio part-time. Con 20 anni di contributi versati, posso andare in pensione a 67 anni nel 2025? O il mio assegno sarà troppo basso?”

Ecco cosa rispondiamo ad Antonio e a chi, come lui, si interroga sulle nuove regole per la pensione di vecchiaia.

Pensione di vecchiaia nel 2025: requisiti e soglia minima da raggiungere

Come già anticipato, dal 1° gennaio 2025, per andare in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi, sarà necessario soddisfare un requisito legato all’importo dell’assegno pensionistico.

I lavoratori con il calcolo interamente contributivo (i cosiddetti “contributivi puri”) dovranno raggiungere una soglia minima pari a 538,68 euro mensili, che corrisponde all’importo dell’assegno sociale.

Il montante contributivo maturato dovrà quindi essere sufficientemente alto da garantire l’accesso alla pensione di vecchiaia.

In caso contrario, sarà necessario continuare a lavorare fino al compimento dei 71 anni, quando l’accesso alla pensione diventerà libero, senza vincoli economici, anche per i contributivi puri.

Quanto bisogna aver maturato in contributi?

L’obiettivo di chi desidera pensionarsi nel 2025 tramite la pensione di vecchiaia è chiaro: conoscere la soglia dell’assegno a cui rientrare.

Per calcolare l’importo della pensione, si considera il tasso di capitalizzazione applicato ai contributi versati (che per il 2025 è pari al 3,662%), oltre al coefficiente di trasformazione, che per l’uscita a 67 anni è fissato al 5,608%.

Come riportato da money.it, per ottenere una pensione di vecchiaia di almeno 538,68 euro al mese (pari a 7.002,84 euro annui), è necessario aver accumulato circa 124.872 euro di contributi versati.

Quanto bisogna aver guadagnato in media?

In questo contesto, ci sono diversi scenari da considerare per raggiungere la soglia dell’assegno pari a 538,68 euro mensili, partendo dai 20 anni di versamenti contributivi richiesti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Nei fatti, possiamo esaminare diversi scenari:

  • con 20 anni di contributi, si ipotizza un guadagno medio di 18.180 euro lordi annui, pari a circa 1.400 euro lordi al mese;
  • con 25 anni di contributi, la retribuzione media si riduce a 14.545 euro annui, ovvero 1.118 euro lordi al mese;
  • con 30 anni di contributi, è sufficiente un guadagno medio di 12.120 euro annui, pari a 932 euro lordi al mese.

In conclusione, Antonio e molti altri lettori con dubbi simili dovrebbero rivolgersi a un consulente previdenziale per ottenere un calcolo personalizzato della propria pensione.

Un esperto sarà in grado di esaminare il tuo storico contributivo, valutare i guadagni effettivi e fornire una previsione più accurata, tenendo conto delle tue aspettative salariali e delle eventuali variazioni future.

Punti salienti da ricordare

Nel 2025, per accedere alla pensione, i lavoratori con contributi post-1996 dovranno rispettare nuove regole, tra cui una soglia minima di pensione. Ecco i punti principali da conoscere:

  1. nuove regole per la pensione nel 2025: per andare in pensione a 67 anni, i lavoratori con contributi post-1996 devono avere una pensione minima di 538,68 euro mensili;
  2. requisito economico: oltre ai requisiti anagrafici e contributivi, è necessario che l’importo della pensione superi una soglia minima, altrimenti bisognerà lavorare fino a 71 anni;
  3. scenari di guadagno: per raggiungere la soglia, un reddito medio di circa 18.180 euro annui (1.400 euro al mese) è necessario con 20 anni di contributi.