Un’accusa arriva pesante quanto il cemento. È l’ennesima per il rapper Sean “Diddy” Combs, attualmente detenuto nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn per abusi, traffico sessuale, riciclaggio e altri crimini.

Spunta l’ennesima testimonianza di una donna. Sostiene che il cantante l’abbia fatta penzolare dal balcone del 17esimo piano. Raccontata così sembra assurdo, un episodio agghiacciante quanto un film horror ma, secondo gli ultimi aggiornamenti presentati, pare una realtà che si aggiunge alle future indagini.

Un altro tassello del puzzle del tracollo di quello che fino a settembre 2024 sembrava essere uno dei magnati più potenti dell’industria musicale.

Combs in campo prima dell’inizio del Super Bowl LII all’US Bank Stadium di Minneapolis, Minnesota, nel 2018.

L’agghiacciante racconto del balcone: la violenza di Diddy

Per P Diddy sono state presentate ben 17 pagine di documenti in causa. La stilista e designer Bryana, detta Bana, Bongolan, ha accusato il rapper di abusi sessuali, stress emotivo, violenza psicologica e altri crimini.

A scioccare di più è l’episodio che si sarebbe verificato nell’appartamento di Cassie Ventura, la cantante ex ragazza di Diddy, a settembre 2016.

Secondo quanto ha raccontato Bryana Bongolan, durante la notte il rapper sarebbe entrato nel proprio appartamento, nel quale all’epoca stavano dormendo l’ex fidanzata e la stilista e, travolto dall’ira, avrebbe molestato Bryana sul balcone, per poi sollevarla e farla penzolare pericolosamente dalla ringhiera. Lei, nel frattempo, era disperata e cercava in tutti i modi di non precipitare giù.
Dai documenti d’accusa si legge:

L’ha afferrata, le ha girato le spalle e l’ha molestata palpeggiandole i seni mentre lei urlava di essere lasciata in pace.

Il produttore musicale avrebbe urlato dalla ringhiera minaccioso frasi tipo:

“Sai che ca**o hai fatto!”

A salvare la stilista sarebbe stata proprio la ex fidanzata del rapper, Cassie. La situazione sarebbe potuta degenerare nel peggiore dei modi.

Sean ‘Diddy’ Combs e l’ex fidanzata Cassie sul red carpet per l’evento di beneficenza del Metropolitan Museum of Art Costume nel 2017

Combs avrebbe poi tirato la stilista indietro, oltre il balcone, senza liberarla. Sembra che l’abbia sbattuta tra i mobili da giardino del balcone, incluso anche un tavolo. La stilista sostiene a oggi di non sapere ancora cosa Combs crede lei abbia fatto.

Ovviamente, non è questo l’unico episodio violento raccontato dalla donna. Sarebbero tanti gli abusi e le minacce ricevute da Diddy. Il rapporto con lui stava diventando un vero e proprio incubo senza via d’uscita.

Abusi droga e minacce: il lato inquietante di P Diddy

Secondo quanto ha denunciato la stilista, lei e Diddy avevano iniziato a collaborare a livello professionale nel 2014 e poi tutto sarebbe peggiorato.

Tra i tanti avvenimenti raccontati, spicca quello in cui il rapper avrebbe forzatamente somministrato alla stilista una droga, presumibilmente dell’ecstasy.

In un’altra occasione scabrosa, l’artista l’avrebbe spaventata a morte mentre era in corso un servizio fotografico:

“Sono il figlio di pu**ana del diavolo. Non hai idea di cosa potrei farti. Potrei ucciderti.”

Le testimonianze contro l’artista si fanno ancora più sinistre. Pare che Bonolan sia a conoscenza anche di altri abusi, situazioni di profondo disagio causate da Diddy ad altre persone a lui vicine.

La stilista sostiene di aver sentito anche delle voci secondo cui il fondatore della Bad Boy Records avrebbe “scuoiato il cane di un rivale”. (Voce al momento priva di fonti e non verificata).

Le accuse di Diddy: una leggenda distrutta in carcere per le accuse

Si aspetta così il processo di Diddy, che sicuramente sarà seguito da altre news e aggiornamenti che, come negli ultimi mesi, non hanno smesso di farci gelare il sangue dall’orrore.

Il cantante è incarcerato da settembre e la sua immagine sembra diventata ormai irrecuperabile. Le accuse stanno ruotando in particolare attorno ai “freak off”, esibizioni sessuali che lui stesso pare abbia organizzato, includendo donne costrette o forzate a partecipare, secondo quanto dimostrato fino a ora dalle documentazioni.

A novembre 2024, è stata negata a Diddy la libertà su cauzione per la terza volta dall’arresto.

Bryana Bongolan ha chiesto, dopo l’accusa, un risarcimento di 10 milioni di dollari. Ha sostenuto fermamente di aver subito danni fisici e psicologici dal cantante. Un prezzo alto, per Diddy, a livello di reputazione, che s’imbatterà completamente in un caso legale senza precedenti. In tanti si aspettano la totale fine della sua carriera e altrettanti sperano in conseguenze degne di giustizia.

Il mito di Puff Daddy è ormai caduto a picco. Resta solo un uomo inquietante che dovrà rispondere a una lista di accuse che sembra essere interminabile.