Chi è Fabrizio Catalano scomparso il 21 luglio 2005 da Assisi, in provincia di Perugia, in circostanze misteriose.
Diciannovenne all’epoca dei fatti, il ragazzo, originario di Collegno, comune di circa quarantamila abitanti nel torinese, fortemente credente, si avvicina all’oratorio della Parrocchia San Giuseppe e inizia un percorso che da catechizzato lo renderà animatore.
Benvoluto ed integrato all’interno del tessuto della comunità locale, l’adolescente dedica parte della sua vita al volontariato sociale e alla musica, la seconda sua grande passione insieme allo sport.
Una volta terminato il liceo, il giovane si iscrive al corso quadriennale di Musicoterapia alla “Città della Pace”, casa di San Francesco e parallelamente collabora come operatore socio-assistenziale in una residenza per anziani di Torino, come tirocinio.
Lo studente viene assunto per uno stage presso il negozio di elettronica “Mediaworld” di Grugliasco e prosegue con impegno e costanza la sua carriera lavorativa.
Infine, prende casa insieme a tre compagne di corso e da quel momento, nessuno ha avuto più sue notizie.
“Cos’è successo a Fabrizio? Sta bene? Perché ha interrotto le comunicazioni parenti, amici e conoscenti?”.
È quello che si chiedono i suoi genitori, a cui era fortemente legato e che a distanza di quasi 20 anni non riescono ancora a darsi pace.
Fabrizio Catalano scomparso da Assisi nel 2005: identikit e abbigliamento
Catalano è alto un metro e sessantasette, occhi e capelli castani, rasato e senza barba.
Al momento della scomparsa indossava una maglia nera con la dicitura “Creative”, pantaloni lunghi con tasche larghe colore blu scuro e sneakers da ginnastica.
Un vestiario tipico di un adolescente del 2005. Oggi però, nel 2024, Fabrizio ha compiuto trentotto anni e potrebbe essere molto diverso, a causa dei segni del tempo e cambiato il suo look in modo da rendersi irriconoscibile in caso di avvistamenti.
Il diciannovenne, un mese prima di allontanarsi, aveva programmato due settimane di vacanza da trascorrere insieme ai genitori e agli amici.
Il giorno della scomparsa, nella sua casa di Assisi, condivisa con i coinquilini, i parenti hanno ritrovato tutti i suoi effetti personali: il cellulare acceso e collegato ad una presa di corrente e i suoi occhiali da vista.
Tutto faceva presagire dunque un suo rientro a casa, compreso il telefono acceso, ma purtroppo non è stato così.
Viene effettuata alle forze dell’ordine regolare denuncia e iniziano le prime indagini al fine di ritrovare il ragazzo sano e salvo nel minor tempo possibile.
Ritrovata a Pieve San Nicolò una sacca appartenente al 19enne
La domenica seguente viene ritrovata su la “Via di Francesco”, pellegrinaggio a piedi sui passi percorsi dall’iconico santo, una sacca bianca contenente degli oggetti appartenuti a Fabrizio, tra questi portafogli, carta d’identità e altri documenti.
Un solo avvistamento è stato segnalato il 22 luglio sulla strada del sentiero: una persona avrebbe offerto cibo e acqua al ragazzo.
Il 19 luglio un’amica lo ha sentito telefonicamente. Alla giovane ha raccontato di aver trovato il suo posto nel mondo, con l’aiuto di Dio, frase potenzialmente legata alla vita spirituale.
I genitori, il fratello di Catalano, non hanno mai dimenticato l’amato parente e da anni continuano a cercarlo senza sosta.
A lui è stato dedicato il sito fabriziocatalano.it, un libro dedicato a questa drammatica vicenda e le antologie “Caro Fabrizio ti racconto…”.
Un modo per esorcizzare il dolore e trasformare in arte la storia di un figlio amato, apprezzato e sempre aiutato e supportato.
I numeri da chiamare e i riferimenti in caso di avvistamento
Per chiunque avesse informazioni relative a Fabrizio Catalano, è possibile inviare una e-mail a [email protected], [email protected] o all’ente no-profit omonimo [email protected].
È possibile scrivere anche in forma anonima, ma con l’intento reale di offrire una mano e un contributo sincero.
Per potenziali avvistamenti il numero da chiamare è il servizio d’emergenza al 112 o il comando di polizia o carabinieri di competenza.
L’ipotesi è che il trentottenne possa aver intrapreso una vita monastica, lontano da tutti. Una vocazione, una scelta rispettabile e un lieto epilogo, qualora decidesse di scrivere, telefonare ai familiari per sincerarli sul suo stato di salute.
Nonostante la madre abbia più volte scritto a diverse comunità religiose, la donna ha ricevuto a riguardo soltanto tre risposte.
Sempre nel 2005, è scomparso da Budrio, Fabrizio Andalò, un altro caso di cronaca avvolto nel mistero: tante le domande e poche le risposte ricevute nel tempo.