Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha iniziato a delineare la squadra che lo accompagnerà durante il suo secondo mandato. Tra le nomine spiccano nomi noti della politica statunitense, come Marco Rubio e Robert Kennedy Jr, affiancati da figure di rilievo nel panorama pubblico, tra cui Elon Musk e Pete Hegseth.
Le nomine di Donald Trump dovranno ottenere l’approvazione del Senato, ma le sue scelte delineano già la direzione che intende intraprendere nei prossimi quattro anni alla Casa Bianca. Dopo aver concluso il primo mandato nel 2021, Trump tornerà ufficialmente al potere a gennaio 2025. Questa volta, il presidente eletto sembra aver escluso critici e figure percepite come fallimentari, puntando invece su una squadra caratterizzata da un forte orientamento anti-establishment. Le nomine riflettono una selezione basata sulla lealtà personale, segnale chiaro della volontà di Trump di evitare ostacoli nell’attuazione della propria agenda politica.
Amministrazione Trump: la lealtà guida le nomine
Nel 2016, l’imprenditore americano Donald Trump ha conquistato la presidenza degli Stati Uniti sconfiggendo Hillary Clinton. Con il suo slogan “Make America Great Again” ha comunicato un messaggio di cambiamento radicale, non solo nello scenario politico interno ma anche in quello internazionale. Il primo governo Trump era composto principalmente da figure riconosciute come esponenti del conservatorismo tradizionale.
Otto anni dopo, il presidente eletto Trump sta delineando una nuova squadra di governo. A circa un mese dalla sua rielezione, ha annunciato la maggior parte delle nomine, offrendo una chiara visione delle sue priorità e dei piani per i prossimi quattro anni. Trump ha privilegiato figure appartenenti al suo stretto entourage mostrando una preferenza per la lealtà personale rispetto alla competenza specifica nei rispettivi settori.
Alcuni dei nomi scelti mancano di esperienza nelle aree di competenza richieste, mentre altri si sono distinti per le critiche rivolte alle stesse agenzie che saranno chiamati a guidare. Ha scelto, per esempio, l’ex militare e volto di Fox News, Pete Segseth, come il segretario di Difesa. Per molti Segseth non ha le competenze necessari per guidare l’esercito più grande del mondo. Tuttavia, queste figure garantiscono una linea di fedeltà a Trump, evitando potenziali contrasti con il suo programma politico.
Trump ha spesso denunciato l’esistenza di un “deep state” all’interno della sua prima amministrazione accusandolo di aver ostacolato il suo programma. Con la composizione di questa nuova squadra, caratterizzata da fedelissimi, avrà l’opportunità di portare avanti le promesse rimaste in sospeso durante il suo primo mandato.
Diverse ideologie
L’amministrazione Trump 2.0 si caratterizza per includere figure che vanno oltre i tradizionali repubblicani conservatori. Un esempio significativo è Robert Kennedy Jr., ex democratico e sostenitore dei diritti all’aborto, scelto per guidare il Dipartimento della Salute. Un altro nome di rilievo è Tulsi Gabbard, ex deputata democratica ora repubblicana, designata come direttrice della National Intelligence. Anche la scelta di Lori Chavez-DeRemer come segretario del Lavoro rappresenta una mossa insolita per Trump data la sua vicinanza ai sindacati e il suo sostegno alle cause dei lavoratori.
Kash Patel, designato come prossimo direttore dell’FBI, e Pete Hegseth, anche lui parte della nuova amministrazione, si distinguono per essere ferventi sostenitori della dottrina “America First”. Entrambi incarnano l’approccio nazionalista e anti-establishment che caratterizza il secondo mandato di Trump
Trump, durante un comizio in Carolina del Nord, aveva affermato che scegliere le persone sbagliate era stato il suo più grande errore:
Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ma faremo un lavoro molto migliore ora, perché ora conosco le persone. Conosco i buoni, i cattivi. Conosco i deboli, i forti. Conosco gli stupidi. Conosco gli intelligenti. Li conosco tutti.
Un sguardo alla nuova amministrazione Trump
Il nuovo gabinetto di Trump risulta prevalentemente bianco con alcune eccezioni significative. Tra queste, Marco Rubio, nominato segretario di Stato, e Lori Chavez-DeRemer, entrambi di origine ispanica. Kash Patel è di origine indian mentre un’altra figura di spicco, Tulsi Gabbard, è samoana americana. Così come Scott Turner, afroamericano, designato come segretario per l’Edilizia abitativa e lo sviluppo urbano.
La sostenitrice a lungo termine di Trump, Pam Bondi, è destinata a diventare la segretaria della Giustizia. Bondi faceva parte del team di difesa del tycoon durante il processo di impeachment. Con l’inizio della seconda amministrazione Trump, la Casa Bianca avrà come primo capo dello staff Susie Wiles.
Elon Musk e Vivek Ramaswamy sono stati incaricati da Trump di guidare una commissione esterna con l’obiettivo di tagliare i costi federali. Entrambi portano esperienze imprenditoriali e una visione di riforma fiscale e amministrativa. Musk è noto per la sua capacità di ottimizzare le operazioni aziendali e Ramaswamy per la sua ideologia anti-establishment. Questa nomina riflette l’approccio di Trump nel coinvolgere figure esterne, non legate alla burocrazia governativa, per apportare cambiamenti radicali alle strutture federali.
Trump ha nominato il suo compagno di golf, Steven Witkoff, come inviato speciale per il Medio Oriente. Un incarico che riflette la sua rete di alleanze personali. Inoltre, ha scelto Charles Kushner, il padre di suo genero Jared Kushner, come prossimo ambasciatore degli Stati Uniti in Francia. Queste nomine sono in linea con la tendenza di Trump ad affidarsi a persone a lui vicine per ruoli strategici. Durante il primo mandato, invece, aveva nominato sua figlia Ivanka, Consigliere del presidente degli Usa.
Nonostante le differenze ideologiche, la lealtà a Trump rappresenta il filo conduttore che unisce tutte le figure scelte per il suo secondo mandato. Questo impegno verso il presidente è l’aspetto centrale che accomuna nomi provenienti da diverse correnti politiche. Le scelte finora fatte garantiscono a Trump una certa solidità almeno nella fase iniziale del suo mandato. Queste figure, pur nella diversità delle loro esperienze, non dovrebbero essere un ostacolo per la realizzazione della sua visione del paese.
Ammistrazione Trump 2.0: le nomine sostenute dalla lealtà e dall’anti-establishment
- Lealtà sopra la competenza: Trump ha scelto una squadra per il suo secondo mandato basata sulla lealtà personale, inclusi nomi come Pete Hegseth, pur mancando alcune figure con esperienza specifica nei rispettivi settori.
- Diversità ideologica: L’amministrazione include figure di diverse correnti politiche, come Robert Kennedy Jr. e Tulsi Gabbard, che, nonostante le differenze ideologiche, sono unite dalla lealtà verso Trump e dal suo approccio anti-establishment.
- Riforme e alleanze personali: Trump ha nominato imprenditori come Elon Musk e Vivek Ramaswamy per portare avanti riforme fiscali e ridurre la burocrazia, oltre a puntare su alleanze personali con nomine come quella di Charles Kushner.