Georges Joseph Christian Simenon è uno degli scrittori più letti nell’ultimo secolo. Egli ha scritto romanzi che vanno dal poliziesco al drammatico, ma il suo lavoro più celebre è la serie di romanzi con protagonista il commissario Maigret.

La vita di Simenon e il primo libro

Georges Simenon nasce il 13 febbraio 1903 a Liegi, in Belgio, nell’estate del 1918, il padre si ammala e Georges inizia lavorare prima come aiuto pasticcere, poi come commesso in una libreria, ma viene subito licenziato per aver contraddetto il titolare a proposito di un libro. Si avvicina alla scrittura iniziando a lavorare in un Giornale. Nel 1921, Simenon pubblica il suo primo libro, “Au pont des Arches”, un romanzo umoristico che narra le disavventure di un farmacista, che lancia sul mercato delle pillole purgative per piccioni. Dopo la morte del padre, si trasferisce a Parigi per seguire Régine Renchon, la prima moglie, la quale amava dipingere e pensava di trovare il successo nella capitale francese. A Parigi Simeon inizia a lavorare come segretario dello scrittore Jean Binet e continua a scrivere romanzi. Muore il 4 settembre 1989 a Losanna in Svizzera

Le opere e il commissario Maigret

Simenon era famoso per la sua straordinaria capacità produttiva, scrivendo spesso un romanzo in poche settimane. Lo stile semplice arriva da un consiglio della scrittrice Colette, la quale respinse diversi racconti di Simenon. Ciò che lo ha reso uno degli autori più tradotti al mondo è la sua capacità di raccontare la complessità dell’animo umano. L’opera che lo ha reso famoso fu la serie di Maigret. Il personaggio è un investigatore riflessivo e umano lontano dagli stereotipi del detective infallibile. Maigret si muove in ambienti quotidiani, affrontando crimini, ma anche drammi umani, con un’attenzione
particolare alla psicologia dei personaggi. La serie di Maigret comprende 75 romanzi e 28 racconti, tradotti in oltre 50 lingue. Oltre alla saga di Maigret, Simenon scrisse numerosi “romans durs” (romanzi duri), opere più psicologiche e drammatiche che esplorano le fragilità umane e le dinamiche sociali. Tra
questi troviamo “La neve era sporca”, un dramma ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e “Il fidanzamento del signor Hire”, dove racconta l’isolamento di un uomo accusato di un crimine che non ha commesso.