Le acque politiche in Georgia sono sempre più turbolente. Negli ultimi mesi, il paese ha suscitato crescenti preoccupazioni per il suo allontanamento dagli ideali occidentali che lo hanno accompagnato sin dall’indipendenza. Sempre più evidente è la deriva verso un orientamento filo-russo, con leggi e politiche che sollevano dubbi sul futuro democratico della nazione. Questo scenario ha messo in freno alle ambizioni di Tbilisi di entrare nell’Unione Europea con il sogno di una Georgia europea che appare oggi più lontano che mai.
Georgia, stop al sogno Ue
A partire dall’indipendenza, nel 1991, la Georgia ha proseguito un percorso rivolto verso l’occidente ed europeista. Nel 2010 le parti hanno avviato i negoziati e 3 anni dopo hanno firmato l’accordo di libero scambio. Nel 2022, l’attuale premier, Irakli Kobakhidze, ha presentato ufficialmente la richiesta di adesione all’Unione. L’anno successivo, il paese ha ottenuto lo status di candidato.
Nel corso del 2024, la Georgia ha iniziato a orientarsi sempre più verso la Russia. Diverse leggi approvate dal partito al governo sono state oggetto di critiche da parte di Bruxelles e di altri paesi occidentali che le hanno definite antidemocratiche. La prima battuta d’arresto alle aspirazioni del paese di entrare nell’Unione Europea è stata la sospensione del processo di adesione. La decisione di Bruxelles è giunta in seguito a una lettera firmata da un gruppo di europarlamentari che chiedevano appunto la sospensione del cammino verso l’UE della Georgia.
Le elezioni parlamentari del 26 ottobre sono state viste come un test decisivo verso l’adesione all’Unione Europea. Il partito al governo, Sogno Georgiano, ha ottenuto una vittoria, aumentando il proprio consenso nonostante le forti contestazioni.
Due to significant irregularities, MEPs reject the outcome of the recent parliamentary elections in Georgia and call for them to be re-run within a year.
— European Parliament (@Europarl_EN) November 28, 2024
Press release: https://t.co/4wFcd7SL6l pic.twitter.com/oWHdzfNT9W
Il primo ministro ha ribadito, il 28 novembre, che il suo paese è una nazione europea sottolineando la responsabilità di “rendere la Georgia un membro a pieno titolo della famiglia europea”. Tuttavia, ha annunciato la sospensione della procedura di adesione fino alla fine del 2028 e il rifiuto dei finanziamenti provenienti dall’Unione Europea.
Siamo una nazione orgogliosa e rispettosa di sé, con una lunga storia. Pertanto, è categoricamente inaccettabile per noi considerare l’integrazione nell’Unione Europea come un favore che l’Unione Europea dovrebbe concederci.
Lo stesso Kobakhidze aveva affermato in un post del 7 novembre di aver parlato al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ed essere disponibile ad un “dialogo aperto e sincero” ribadendo l’impegno del suo governo all’adesione al blocco.
I had the opportunity to meet with European Council President Charles Michel during the 5th European Political Community Summit. We discussed Georgia-EU relations. I reaffirmed my government’s commitment to European integration and emphasized the importance of partner support and… pic.twitter.com/SsOpy3FaXc
— Irakli Kobakhidze (@PM_Kobakhidze) November 7, 2024
Il declino della democrazia
Nonostante le proteste, Sogno Georgiano ha approvato nella primavera del 2024 la legge sugli agenti stranieri. Questa norma controversa prevede che i media e le ONG che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall’estero si registrino come “agenti stranieri”.
Solo pochi mesi dopo, a settembre, i legislatori georgiani hanno approvato una legge anti-LGBT. Il provvedimento è stato definito fondamentale per preservare i valori morali tradizionali del Paese e per proteggere i minori. La norma limita fortemente i diritti LGBTQ+ e fornisce il quadro giuridico per vietare l’esposizione pubblica della bandiera arcobaleno, la Pride Week, oltre a introdurre la censura di libri e film.
Queste due leggi hanno suscitato preoccupazioni per una crescente influenza russa nel Paese dato che presentano similitudini con diverse normative adottate da Mosca negli ultimi anni. La Russia, infatti, nel 2012 ha introdotto leggi sulle ONG finanziate dall’estero rinforzandole ulteriormente nel 2022. Mosca si è inoltre proclamata come baluardo dei valori tradizionali. Nel 2013 ha introdotto la prima legge contro la propaganda gay, poi estesa nel 2022 e nel 2023, quando la Corte Suprema ha etichettato l’attivismo LGBTQ+ come un “movimento estremista”.
Gli oppositori già temevano che queste misure potessero far svanire le speranze di una futura adesione all’Unione Europea alimentando anche la preoccupazione per una soppressione del dissenso.
Un ex calciatore come candidato presidente
Sogno Georgiano, che detiene la maggioranza in Parlamento, non ha incontrato difficoltà nell’approvare le leggi proposte. Sebbene l’attuale presidente, Salome Zourabichvili, abbia posto il veto a tali normative. Il partito di governo dispone della maggioranza necessaria per superare il veto presidenziale.
Il mandato di Zourabichvili scade a metà dicembre. La prima presidente donna del paese sarà anche l’ultima ad essere eletta direttamente. Sogno Georgiano ha annunciato l’ex attaccante del Manchester City, Mikheil Kavelashvili, come suo candidato.
Kavelashvili oltre ad essere noto al popolo georgiano come sportivo è anche un politico. È stato eletto al Parlamento nelle file di Sogno Georgiano nel 2016. Lo ha lasciato nel 2022 per istiuire “People’s Power” (Potere Popolare). Questo partito politico è definito come filorusso, sovranista e populista di destra e fa parte della coalizione di governo.
Sogno Georgiano, che ha trionfato anche nelle elezioni del 26 ottobre, detiene i numeri necessari per garantire l’elezione dell’ex calciatore. Con la quasi sicura elezione di Kavelashvili alla presidenza, Sogno Georgiano non avrà ostacoli per realizzare la propria agenda politica.
La Georgia si trova ad un punto di svolta con il suo sogno europeo sempre più lontano a causa dell’influenza russa crescente e delle leggi controverse approvate dal governo. L’elezione di Mikheil Kavelashvili alla presidenza rafforzerà probabilmente l’agenda filo-russa rendendo incerto il futuro del paese nel contesto internazionale. Con l’Unione Europea che sembra distante, la Georgia dovrà decidere se preservare i suoi valori democratici o seguire una strada più autoritaria sotto la crescente influenza di Mosca.
Georgia, sogno Ue infranto
- Declino del sogno europeo: La Georgia si allontana dall’UE a causa di leggi antidemocratiche e politiche filo-russe, con la sospensione dei negoziati di adesione da parte di Tbilisi.
- Leggi controverse: Il governo ha approvato leggi sugli “agenti stranieri” e anti-LGBT suscitando preoccupazioni per la crescente influenza russa e la limitazione dei diritti civili.
- Kavelashvili candidato alla presidenza: L’ex calciatore Mikheil Kavelashvili è il candidato di Sogno Georgiano. Si attende che rafforzerà l’agenda politica filo-russa del paese.