Il 29 novembre di 10 anni fa Lorys Stival fu ucciso dalla madre Veronica Panarello a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Aveva 8 anni. Oggi ne avrebbe avuti 18. Sono in tanti a ricordarlo, a ricordare la sua storia: alle 18.30, presso la Chiesa Madre del suo paese d’origine, sarà celebrata una messa in sua memoria.

Tra le stelle più belle ci sei tu… che brilli all’infinito nel cuore di tutti noi,

le parole affidate dal papà Davide, dal fratello Diego, dai nonni, gli zii e gli altri parenti ad un manifesto che annuncia l’evento, condiviso dal quotidiano locale Ragusa Oggi.

Lorys Stival anniversario morte

10 anni fa l’omicidio di Lorys Stival: il ricordo

Per l’occasione, il Comune di Santa Croce Camerina deporrà una corona di fiori sulla tomba del piccolo. “Non sembra vero che sono passati 10 anni così velocemente, sembra ieri”, ha detto a La Sicilia il papà, Davide Stival.

Il ricordo di mio figlio è ancora vivo. È stato e sarà sempre al mio fianco, dove posso appoggiarmi quando perdo l’equilibrio. Quando il silenzio mi dà un senso di vuoto, vorrei sentire la sua voce, ma so con certezza che la mia mano non l’hai mai mollata,

ha aggiunto. Rivolgendosi poi direttamente al piccolo: “Alzo gli occhi al cielo, osservo le stelle e ti penso, Lorys”. Con fatica, in questi anni, l’uomo, 40 anni da compiere, ha cercato di ricostruirsi una vita insieme al suo secondogenito, ormai adolescente, lasciando la Sicilia e trasferendosi al Nord. Il dolore per la tragedia che l’ha toccato, però, non potrà mai abbandonarlo.

La storia, dall’inizio alla condanna di Veronica Panarello

Iniziò tutto poco dopo le 13 del 29 novembre 2014, quando Veronica Panarello, di 26 anni, si presentò dai carabinieri denunciando la scomparsa del figlio Lorys, sostenendo che non lo avesse trovato all’uscita da scuola. Le ricerche partirono immediatamente.

Si pensò a un misterioso rapitore, a un “orco” che si aggirava per la città: difficile, infatti, che il piccolo si fosse semplicemente perso. Alle 16.50, la terribile svolta: un cacciatore della zona trovò il suo corpo in un fosso rinominato “Canalone”, vicino al Mulino Vecchio del paese, in periferia.

Fu subito chiaro che era stato ucciso: sul suo collo c’erano evidenti segni di violenza. La madre, ascoltata dagli inquirenti, ipotizzò che qualcuno lo avesse convinto a seguirlo all’ingresso di scuola. Poi fu chiamata a ripercorrere il tragitto compiuto la mattina della scomparsa.

Disse di essere uscita di casa per andare a buttare la spazzatura, di aver accompagnato il figlio minore in ludoteca e il maggiore a scuola per poi partecipare a un corso di cucina. L’analisi delle videocamere di sorveglianza, però, la smentì: in dei frame si vedeva chiaramente Lorys rientrare in casa dopo essere sceso in strada al seguito del fratello, senza mai più riuscire.

Secondo le ricostruzioni, fu strangolato con delle fascette da elettricista tra le 8.48 e le 9.23 del 29 novembre proprio dalla madre. Il motivo? Forse un capriccio. Panarello non l’ha mai rivelato. Fu arrestata con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, continuando per diverso tempo a proclamarsi innocente.

Nel 2015 fece una parziale ammissione, sostenendo di aver “gettato il figlio”, ma di non averlo ucciso. Poi tirò in mezzo il suocero Andrea (vicenda che le è costata una condanna per calunnia). Nel 2019 è stata condannata in via definitiva a 30 anni di carcere.

Dove si trova e cosa fa oggi la donna?

Attualmente Panarello è detenuta nel carcere di Torino dove, secondo il suo avvocato, Francesco Villardita, starebbe tenendo “una condotta esemplare”, dedicandosi a varie attività. Tra un paio di anni potrà ottenere i primi permessi.

Una sintesi del caso di Santa Croce Camerina

  • L’omicidio di Lorys Stival e il ricordo a 10 anni di distanza: il 29 novembre 2014 Veronica Panarello uccise il figlio Lorys, di 8 anni, a Santa Croce Camerina. A dieci anni dalla tragedia, la comunità locale lo ricorda con una messa in sua memoria e un omaggio del Comune.
  • Le parole di Davide Stival: il padre di Lorys, Davide, ha espresso il suo dolore senza fine, raccontando come il ricordo del figlio sia sempre vivo nel suo cuore e nella sua vita.
  • La condanna di Veronica Panarello: Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio. Attualmente è detenuta nel carcere di Torino; tra qualche anno potrà ottenere i primi permessi di uscita.