È il momento della rivolta sociale” questa è la frase del segretario generale della Cgil Maurizio Landini che compare sulle pettorine a Bologna in occasione dello sciopero generale contro la legge di bilancio di oggi 29 novembre 2024. Il sindacalista aveva utilizzato questa espressione poco dopo l’annuncio della protesta di oggi suscitando scalpore nel centrodestra. Negli scorsi giorni, Landini ha spiegato che la rivolta sociale va a pari passo con il concetto di sciopero e di lotta per la pace.

Il segretario della Cgil ha anche denunciato il rischio di svolta autoritaria da parte del governo in riferimento alla precettazione dello sciopero dei lavoratori del settore dei trasporti. Il ministro delle Infrastrutture Salvini ha infatti precettato la protesta riducendo a 4 ore, nella fascia oraria che va dalle 9 alle 13. Oggi il segretario generale della Cgil si trova a Bologna dove è in corso una manifestazione alla quale hanno preso parte centinaia di persone a Porta Lame.

La manifestazione nazionale nazionale invece si tiene a Roma, con partenza alle ore 9 da via dell’Esquilino fino a Via dei Fori Imperiali. La protesta terminerà verso le 13 e vede la partecipazione di diversi esponenti dell’opposizione tra i quali la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. In piazza anche i sindacati di base. Cobas, Cub e Clap ha indetto un’altra manifestazione che parte da piazza Indipendenza fino a Piazza Barberini.

Sciopero generale 29 novembre 2024, gilet di Landini a Bologna

Non saranno numerosi come i gilet gialli che hanno occupato le piazze della Francia oltre cinque anni fa ma la protesta è viva e, per certi versi, porta un gesto di opposizione contro le felpe tanto care a Salvini. A Bologna sono diversi i lavoratori che indossano il gilet rosso con sopra scritto “È il momento della rivolta sociale”, la frase pronunciata dal segretario della Cgil Maurizio Landini contro la manovra voluta dal governo Meloni.

Dalla piazza emiliana, Landini ha pronunciato parole contro l’esecutivo invitando i presenti a resistere alla deriva autoritaria che starebbe prendendo il Paese – in riferimento alla precettazione dello sciopero dei trasporti – e spiegando che è necessario rivoltare l’Italia come un guanto:

“È il momento di rivoltare questo paese come un guanto perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile”

Il segretario della Cgil ha spiegato che c’è un forte rischio di recessione in Italia e che Meloni ha mentito agli italiani quando ha detto che avrebbe aumentato gli stipendi ed abbassato le tasse.

Il corteo a Roma

Quello di oggi, come ha spiegato Landini, è solo l’inizio di un percorso di mobilitazione che andrà avanti contro le decisioni del governo Meloni e la legge di bilancio. Il secondo attacco nei confronti del governo arriva dal segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri che ha spiegato che c’è stata un’alta adesione allo sciopero e che la precettazione voluta dal ministro dei Trasporti Salvini è ridicola:

“Aspetteremo più avanti di vedere cosa succede. E al netto di questo 47 piazze piene di persone che chiedono un cambiamento, che chiedono attenzione. Io penso che su questo oggi il governo e tutta la politica debbano interrogarsi”

Sono due i cortei a Roma nella giornata di oggi. Uno partito alle 10 da piazza Indipendenza e diretto verso piazza Barberini al quale hanno preso parte Cobas e altre realtà e quello organizzato dalla Cgil e dalla Uil partito da piazza dell’Esquilino che procederà verso via dei Fori Imperiali.

Le voci dalla piazza: Re David (Cgil) e Civica (Uil Lazio)

Tante le realtà presenti in piazza oggi 29 novembre. L’inviato di Tag24 Michele Lilla ha raggiunto la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David che ha commentato in esclusiva la precettazione dello sciopero da parte del ministro dei Trasporti Matteo Salvini: “Sembra evidente che il ministro dei Trasporti sia ossessionato dalla Cgil, da Landini e dalle lavoratrici e dai lavoratori” spiega Re David “questa manovra danneggia i lavoratori, taglia la sanità, i diritti e l’istruzione creando precariato“.

La segretaria confederale conclude: “Lo sciopero è un diritto costituzionale ed è riconosciuto in ogni Paese democratico“.

Non manca un commento anche da parte di Alberto Civica, segretario della Uil Lazio: “C’è rabbia diffusa da parte dei lavoratori” racconta Civica in esclusiva a Tag24 che risponde anche a coloro che dicono che il sindacato non dovrebbe occuparsi di politica: “questi commenti appartengono ai politici che fanno politica da sempre e non hanno mai lavorato, se venissero qui tra i lavoratori o ascoltassero coloro che non riescono a curarsi per ragioni economiche cambierebbero opinione” conclude.

La piazza non preoccupa Tajani

Giorni di fuoco per il governo Meloni che, tra battibecchi interni alla maggioranza e difficoltà a portare avanti l’iter di approvazione della manovra, sembra per la prima volta in affanno in due anni. I recenti scambi di battute tra i due vicepremier Tajani e Salvini sul taglio del canone Rai hanno portato ad attriti tra Lega e Forza Italia.

Oggi, in un’intervista su Mattino Cinque, il ministro degli Esteri ha ribadito che il governo non è in difficoltà e che la sinistra – in piazza per la manifestazione – non si deve illudere:

La sinistra non si illuda. Il Governo andrà avanti fino alla fine della legislatura.

La mobilitazione di oggi in tre punti

  • Mobilitazione nazionale contro la legge di bilancio: Sindacati come CGIL, UIL e sindacati di base (Cobas, Cub, Clap) hanno organizzato manifestazioni in diverse città, tra cui Bologna e Roma, denunciando ingiustizie sociali, tagli alla sanità e all’istruzione, e il rischio di recessione.
  • Critiche al governo e alla precettazione dello sciopero: Maurizio Landini (CGIL) e Pierpaolo Bombardieri (UIL) hanno criticato il governo Meloni e il ministro Salvini per la precettazione dello sciopero dei trasporti, definita una “deriva autoritaria”, ribadendo il diritto costituzionale allo sciopero.
  • Ampia partecipazione e richiesta di cambiamento: Migliaia di lavoratori, sostenuti da esponenti dell’opposizione come Elly Schlein, hanno chiesto un’Italia più giusta e una maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori, evidenziando il crescente malcontento sociale.