È arrivato il comunicato del MEF, in linea con le previsioni, che annuncia il rinvio del termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, ovvero la proroga del versamento dell’IRPEF dal 2 dicembre (poiché il 30 novembre cade di domenica) al 16 gennaio 2025. A seguito di questa novità, ci sono 5 cose da fare per gestire al meglio la situazione.
In questo contesto, per approfondire meglio le implicazioni di questa proroga e come le partite IVA possano gestire al meglio il rinvio del secondo acconto IRPEF, ti invitiamo a guardare l’intervista ad Alberto Gusmeroli, pubblicata da Informazione Fiscale. Nel video, l’esperto analizza i dettagli della proroga e fornisce utili consigli pratici.
Vediamo insieme i punti principali del comunicato n. 136, pubblicato il 27 novembre 2024:
1) Verifica se rientri nelle categorie ammesse alla proroga del secondo acconto IRPEF
Finalmente è arrivata la proroga del secondo acconto IRPEF, offrendo una boccata d’aria alle partite IVA.
Da settimane, liberi professionisti e aziende attendevano questa misura, stretti dalla pressione di scadenze fiscali ravvicinate.
La proroga riguarda i contribuenti con ricavi inferiori a 170.000 euro nel 2023.
Il Parlamento ha quindi deciso di estendere la scadenza del pagamento dal 2 dicembre 2024 al 16 gennaio 2025, concedendo più tempo per adempiere agli obblighi fiscali.
MEF: comunicato stampa n. 136/2024
Per chiarezza, si riporta integralmente il comunicato stampa sopra citato:
“Nel quadro dei lavori per la conversione del decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, il Parlamento ha approvato un emendamento che prevede, per i titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro, la proroga al 16 gennaio 2025 del termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, in scadenza il prossimo 2 dicembre.
La proroga non riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’INAIL.
I contribuenti potranno effettuare il versamento del secondo acconto in unica soluzione oppure in cinque rate mensili di pari importo, da gennaio a maggio 2025.”
2) Esclusioni: verifica se non rientri tra i beneficiari
Nelle scorse ore, il MEF ha ufficializzato la proroga per l’acconto del versamento IRPEF per i contribuenti che rientrano in un margine di ricavi fino a 170.000 euro riferito al 2023.
Le partite IVA con ricavi superiori a tale soglia non possono beneficiare della proroga e dovranno rispettare la scadenza del 30 novembre 2024.
Sono esclusi anche i titolari di partita IVA che non rientrano tra le categorie sopra descritte, come ad esempio i soci di società di persone o società di capitali.
Non rientrano nel beneficio neppure i soggetti diversi dalle persone fisiche e le società di capitali (come le Srl o le SpA), né gli enti non commerciali, che dovranno rispettare la scadenza ordinaria.
La proroga al 16 gennaio 2025 non si applica neanche ai collaboratori familiari e ai coniugi del titolare d’impresa, a condizione che non siano titolari di partita IVA a titolo personale.
3) Scegli la modalità di pagamento: unica soluzione o rateizzazione
Nel comunicato viene sottolineato che il versamento delle imposte potrà essere effettuato in unica soluzione entro gennaio.
In alternativa, sarà possibile optare per la rateizzazione in 5 rate mensili, da regolarizzare nel periodo tra gennaio e maggio 2025.
4) Non dimenticare i contributi previdenziali e l’INAIL
La pressione fiscale sui contribuenti permane, poiché questa proroga si applica solo alle tasse sui redditi.
Ciò significa che il provvedimento non riguarda i contributi previdenziali né l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), che devono essere versati senza alcun rinvio.
5) Se sei in concordato preventivo, fai attenzione alla maggiorazione
Sappiamo che il MEF ha differito il pagamento del secondo acconto delle imposte sui redditi dal 2 dicembre al 16 gennaio 2025. La domanda ovvia è: chi ha aderito al concordato preventivo può beneficiare della proroga?
La principale preoccupazione delle partite IVA riguarda il pagamento delle tasse. Il rinvio del pagamento dell’acconto IRPEF è stato spostato a gennaio.
Tuttavia, il versamento dei contributi previdenziali deve essere regolarizzato nei modi e termini di legge, senza alcun posticipo.
I contribuenti che hanno aderito al CPB devono versare:
- il secondo acconto delle imposte (con il codice tributo 1791);
- una maggiorazione, ovvero una somma extra da versare se il reddito percepito nel 2024 è superiore a quello del 2023, calcolata con il codice tributo 4072.
Come riportato da money.it, se il pagamento dell’acconto delle imposte è stato spostato al 16 gennaio, la maggiorazione deve essere regolarizzata nei termini, ovvero entro il 2 dicembre 2024.
Pertanto, chi ha aderito al concordato preventivo dovrà comunque versare questa parte del pagamento entro la scadenza ordinaria.
Come pagare l’IRPEF?
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, l’acconto delle imposte per l’anno in corso può essere pagato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- se l’acconto è inferiore a 257,52 euro, può essere versato in un’unica soluzione entro il 30 novembre;
- se l’acconto è superiore a 257,52 euro, può essere regolarizzato in due modi:
- la prima rata, pari al 40% dell’importo totale, va versata entro il 30 giugno, insieme al saldo dell’anno precedente;
- la seconda rata, pari al 60% del residuo, deve essere versata entro il 30 novembre dello stesso anno.
Per i contribuenti forfettari o coloro che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), valgono le seguenti regole:
- se l’importo complessivo dell’acconto non supera i 206 euro, il versamento delle imposte può essere regolarizzato in un’unica soluzione entro il 30 novembre;
- se l’importo è superiore, il versamento delle imposte può essere effettuato in due rate, con scadenze al 30 giugno e al 30 novembre.
In sostanza, con la proroga, il pagamento della seconda o unica rata di acconto è stato spostato dal 30 novembre al 16 gennaio 2025.
I punti fondamentali da sapere sulla proroga del secondo acconto IRPEF
Una breve panoramica dei punti principali sulla proroga del secondo acconto IRPEF, che riguardano la nuova scadenza, le modalità di pagamento e le esclusioni dalla proroga:
Punto | Descrizione |
Proroga scadenza secondo acconto IRPEF | Il MEF ha annunciato che il termine per il versamento del secondo acconto IRPEF è stato prorogato dal 2 dicembre 2024 al 16 gennaio 2025. La proroga riguarda i contribuenti con ricavi inferiori a 170.000 euro nell’anno precedente. |
Modalità di pagamento | I contribuenti potranno pagare l’acconto IRPEF in unica soluzione entro gennaio o scegliere la rateizzazione in 5 rate mensili, da gennaio a maggio 2025. |
Esclusioni dalla proroga | La proroga non si applica a chi ha ricavi superiori a 170.000 euro o a determinate categorie, come società di capitali e collaboratori familiari, che dovranno rispettare la scadenza ordinaria. |