A meno di ventiquattro ore dallo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 29 novembre 2024, la manovra fa discutere anche all’interno del Parlamento e della Commissione bilancio. L’opposizione si schiera contro la manovra, ritenuta lesiva nei confronti dei lavoratori già nel corso delle consultazioni tenutesi ormai quasi un mese fa. Durante tutto il mese, molti esponenti dell’opposizione hanno denunciato troppi tagli e misure che porterebbero ad una perdita del potere di acquisto da parte degli italiani.

Preoccupano anche salari. Secondo quanto denunciato dal centrosinistra, in Italia negli ultimi trent’anni gli stipendi dei lavoratori non sono cresciuti ed oggi risulta complesso per molti riuscire a vivere. A questo si aggiunge l’inflazione che ha fatto lievitare i prezzi dei beni essenziali. In un contesto di proteste e di rivendicazioni, la manovra tarda a vedere la luce anche a causa di Forza Italia. Il partito che fu del Cavaliere si è espresso contro il taglio al canone Rai fortemente voluto dalla Lega. Una mossa che rallenta l’iter di approvazione e aumenta le tensioni interne alla maggioranza.

Il deputato di Alleanza Verdi Sinistra e componente della commissione Bilancio alla Camera dei Deputati Marco Grimaldi ha parlato a Tag24 della manovra, dello sciopero che si terrà domani e della diatriba tra i partiti di maggioranza sul canone Rai.

Grimaldi (Avs) sullo sciopero del 29 novembre e sul ddl bilancio

Sono tante le misure penalizzanti per gli italiani all’interno della manovra, come spiega in esclusiva a Tag24 il deputato di Avs Marco Grimaldi. “Domani saranno in piazza tantissime persone per denunciare un problema molto grande” spiega l’esponente del partito ecologista “siamo uno dei pochi Paesi in Europa dove in trent’anni il potere di acquisto si è ridotto e si è andati indietro rispetto all’inflazione“.

Secondo Grimaldi, la manovra è un esempio di politica di austerity volta a tagliare i servizi per i cittadini. Saranno fatti tagli su ogni settore e a pagarne le conseguenze, spiega il vice capogruppo alla Camera di Avs, saranno i ceti più deboli: “Riduce i diritti e butta i soldi in armi e spesa militare” contesta Grimaldi “non c’è nessun pensiero per la transizione ecologica“.

Cosa servirebbe dunque? Secondo il deputato è necessario aumentare gli stipendi in un momento in cui l’inflazione ha aumentato i costi della vita, proteggere i cittadini dagli effetti dei cambiamenti climatici e soprattutto investire sulla sanità. “Abbiamo suggerito degli emendamenti chiedendo di trovare i soldi dove è possibile” prosegue Grimaldi “bisognerebbe mettere in atto una vera lotta all’evasione fiscale ma in queste ore capiamo che con la proroga del Concordato di fatto continua a strizzare l’occhio a un modo sbagliato di intendere l’economia“. Assente, a detta di Grimaldi, anche una disciplina sugli extraprofitti di tante attività come quelle appartenenti alla b&b economy, delle banche e delle multinazionali.

La precettazione dello sciopero e la critica al governo

Contestata anche la precettazione dello sciopero generale di domani 29 novembre 2024. La manifestazione nazionale è stata indetta da Cgil e Uil contro le misure della manovra di bilancio ed è stata al centro di tantissimi dibattiti. L’altro ieri, il 27 novembre, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha incontrato i sindacati per arrivare a un accordo sulla riduzione delle ore di sciopero per evitare disagi ai cittadini che non avrebbero potuto usare i mezzi pubblici.

La protesta dei lavoratori del Trasporto pubblico è ridotta dunque a 4 ore. Nella giornata di oggi, il Tar respinto il ricorso dei sindacati dando quindi ragione al ministro dei Trasporti. Secondo Grimaldi è necessario che il governo abbia rispetto per i lavoratori e le lavoratrici che domani saranno in piazza contro la manovra: “Se protesteranno, lo faranno perdendo lo stipendio” insiste l’esponente di Avs “certamente non si divertono, i salari poveri esistono e sono un problema diffuso“.

Noi riteniamo che sia necessario investire meno sul settore militare e cercare di mettere più risorse su salari e pensioni” insiste Grimaldi.

La vicenda Canone Rai: governo al bivio?

Lo scontro tra Lega e Forza Italia sulla riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro al mese ha ulteriormente rallentato l’iter di approvazione del ddl Bilancio. Uno scontro interno alla maggioranza di governo che può sembrare l’ennesimo capitolo delle incomprensioni tra i due vicepremier Salvini e Tajani ma che in realtà nasconde molto di più.

Gli esponenti dei due partiti che fanno parte della maggioranza di governo sembrano ai ferri corti e la diatriba sul canone Rai, che la Lega vorrebbe tagliare, crea ulteriore instabilità all’interno della maggioranza di governo.

Secondo Grimaldi esistono due chiavi di lettura per il recente scontro tra i segretari di Forza Italia e Lega: “O siamo di fronte all’inizio della fine del governo ma lo vedremo tra qualche settimana” spiega “o un modo di intendere la politica secondo cui Salvini ogni giorno la spara sempre più grossa e venga rimesso a posto non solo dalle opposizioni ma anche dalla maggioranza della quale fa parte“.

Siamo di fronte a un nuovo Papeete? Per ora la stabilità del governo e il ruolo di Salvini al suo interno non sembrano a rischio ma i rapporti con Tajani, dalla preparazione delle elezioni europee dello scorso anno, sono ai minimi storici. “Di sicuro è una situazione di sofferenza e instabilità” prosegue “ne è una dimostrazione che ieri Meloni gridava no agli inciuci e alle intese per poi trovarsi a essere il più grande sponsor di Von der Leyen in Europa, quello di ieri non è stato un gran spettacolo“.

Grimaldi sottolinea infine quanto sia importante che le forze di opposizione si uniscano in questo momento per far fronte alla crisi di governo e per costruire un’alternativa: “Questo invita le opposizioni a organizzarsi e a costruire l’alternativa, dunque a essere pronti” conclude.

Polemiche sullo sciopero e sulla legge di bilancio

  • Sciopero generale e critica alla manovra: Il 29 novembre 2024, CGIL e UIL organizzano uno sciopero generale contro la legge di bilancio, accusata di penalizzare i lavoratori con tagli ai servizi pubblici e mancato aumento dei salari nonostante l’inflazione. Contestata anche la precettazione che riduce lo sciopero del trasporto pubblico a 4 ore.
  • Divisioni interne alla maggioranza: Lo scontro tra Lega e Forza Italia sul taglio del Canone Rai rallenta l’approvazione del ddl Bilancio e mette in evidenza tensioni nella coalizione di governo, alimentando ipotesi di instabilità politica.
  • Proposte dell’opposizione: L’opposizione chiede misure per aumentare stipendi, sostenere la transizione ecologica e investire in sanità, criticando la priorità data alla spesa militare e la mancanza di una lotta efficace contro l’evasione fiscale.