Una storica figura del movimento no-vax. Un chirurgo con una formazione eccellente. Un deputato della Florida con sette mandati all’attivo. Una commentatrice di Fox News con una propria linea di integratori vitaminici.

L’eterogenea squadra di figure selezionate dal presidente eletto Donald J. Trump per guidare le principali agenzie sanitarie federali è ormai quasi completa, tracciando una visione chiara della sua ambiziosa e controversa idea di riforma.

I candidati scelti da Trump provengono da contesti e approcci diversi nel campo della sanità pubblica. Tuttavia, tutti condividono una posizione critica verso le politiche adottate durante la pandemia di Covid-19 o sostengono idee lontane dal consenso medico prevalente, inclusa un’opposizione ai vaccini. Nel loro insieme, rappresentano un netto allontanamento dal tradizionale approccio istituzionale.

Tutti gli uomini di Trump per la sanità

Nell’ottobre del 2020, in piena pandemia, mentre migliaia di americani perdevano la vita ogni giorno, una dichiarazione congiunta controversa, nota come “Dichiarazione di Great Barrington”, veniva portata all’attenzione del pubblico. Il documento proponeva di proteggere gli anziani e le persone con sistema immunitario compromesso, ma al contempo suggeriva che la sanità pubblica avrebbe dovuto favorire una forma estrema di “immunità di gregge”, permettendo la diffusione incontrollata del Covid-19 tra il resto della popolazione.

Quando Donald Trump smise sostanzialmente di gestire la crisi pandemica, alcuni funzionari della sua amministrazione giustificarono l’inazione citando l’approccio lassista raccomandato dalla Dichiarazione di Great Barrington. Nonostante ciò, è probabile che i senatori repubblicani approvino comunque le sue scelte per i ruoli chiave nella sanità pubblica.

La situazione è ulteriormente complicata dai membri del team sanitario che Trump potrebbe includere nella sua amministrazione. Tra questi:

  • Robert F. Kennedy Jr., selezionato per dirigere il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), noto per il suo supporto a teorie cospirative infondate e opinioni scientificamente discutibili.
  • Dave Weldon, ex deputato repubblicano scelto per guidare i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), noto per le sue critiche ai vaccini.
  • Dr. Mehmet Oz, nominato per dirigere i Centri per Medicare e Medicaid Services (CMS), famoso per promuovere prodotti e idee estremamente controverse.
  • Dr. Martin Makary, proposto per la Food and Drug Administration (FDA), con una storia controversa riguardante i vaccini.
  • Dr.ssa Janette Nesheiwat, candidata per il ruolo di chirurgo generale, una presenza di rilievo su Fox News con limitata esperienza in sanità pubblica e una posizione critica verso le politiche sui vaccini.

Jay Bhattacharya, l’ultima nomina controversa di Trump

L’ultima scelta di Trump è sulla linea delle precedenti. Il neo presidente eletto infatti ha nominato il dottor Jay Bhattacharya, economista sanitario dell’Università di Stanford e critico delle misure di lockdown e degli obblighi vaccinali durante la pandemia, come nuovo direttore dei National Institutes of Health (NIH), la principale agenzia di ricerca medica degli Stati Uniti.

In una dichiarazione diffusa martedì sera, Trump ha annunciato che Bhattacharya collaborerà con Robert F. Kennedy Jr., possibile futuro capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), con l’obiettivo di “guidare la ricerca medica della nazione e favorire scoperte significative per migliorare la salute pubblica e salvare vite umane”, come riportato dalla CBS News.

“Jay e RFK Jr. lavoreranno insieme per ripristinare il prestigio del NIH come punto di riferimento globale per la ricerca medica, affrontando le cause profonde e le soluzioni alle principali sfide sanitarie del nostro Paese, comprese le crescenti malattie croniche”, ha dichiarato Trump.

Bhattacharya è noto per essere tra gli autori della Great Barrington Declaration, un documento pubblicato nell’ottobre 2020 che criticava i lockdown, considerandoli dannosi per gli americani. A marzo 2021, Bhattacharya aveva definito i lockdown “il più grande errore nella storia della salute pubblica”, sostenendo che l’immunità di gregge avrebbe fornito una protezione sufficiente e che le restrizioni avrebbero dovuto riguardare solo le persone più vulnerabili.

Tuttavia, la Great Barrington Declaration ha incontrato forti opposizioni all’interno della comunità scientifica, incluso il dottor Francis Collins, allora direttore del NIH. Bhattacharya si è anche espresso contro gli obblighi vaccinali per il COVID-19, sostenendo che avrebbero limitato le libertà personali e ridotto la fiducia nel sistema sanitario pubblico, impedendo ai non vaccinati di lavorare e partecipare alla vita sociale.

A supportare Bhattacharya nella guida del NIH ci sarà Jim O’Neill, altro candidato di Trump, come vicedirettore. O’Neill, ex funzionario dell’HHS, sarà responsabile della gestione operativa e della trasparenza, con l’obiettivo, secondo Trump, di “rendere di nuovo sana l’America”.

Il NIH, che dispone di un budget annuale di 48 miliardi di dollari, non solo conduce ricerche con migliaia di scienziati interni, ma finanzia anche progetti di ricerca esterni su una vasta gamma di problematiche, tra cui il cancro, i vaccini e le malattie infettive.

Tra le nomine di Trump per le principali agenzie sanitarie, O’Neill è l’unico con esperienza pregressa nella macchina burocratica federale. Gli altri candidati sono tutti estranei alle istituzioni sanitarie tradizionali.

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Le preoccupazioni degli esperti

Negli ultimi mesi della campagna elettorale, Donald Trump ha promosso una riforma radicale del sistema sanitario pubblico, con Robert F. Kennedy Jr. come figura di spicco. Dopo la vittoria, Kennedy è stato nominato per guidare il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), un’agenzia che supervisiona il CDC, la FDA e i National Institutes of Health (NIH). Kennedy, noto per la sua opposizione ai vaccini, ha spesso diffuso disinformazione scientifica, suscitando preoccupazione tra gli esperti per il suo impatto potenziale sulle politiche sanitarie.

Altre nomine riflettono una linea simile. David Weldon, scelto per guidare il CDC, ha una storia di critiche ai vaccini e di sostegno a teorie smentite sul legame tra autismo e vaccini.

Anche Martin Makary, designato per dirigere la FDA, pur favorevole ai vaccini infantili, ha espresso dubbi su alcune vaccinazioni, come quelle contro l’epatite B per neonati e le dosi di richiamo Covid per bambini sani.

Janette Nesheiwat, nominata chirurgo generale, ha sostenuto i vaccini ma si è opposta agli obblighi vaccinali e al licenziamento di soldati non vaccinati. La sua esperienza clinica è ampia, ma la sua visione include un mix di scienza e spiritualità, con la promozione di integratori alimentari e il suo prossimo libro sulla medicina e la preghiera.

Gli esperti temono che queste scelte possano portare a un indebolimento delle agenzie sanitarie, con un impatto negativo sulla salute pubblica. Alcuni sottolineano che decisioni chiave saranno prese dai livelli inferiori dell’amministrazione, dove potrebbero verificarsi cambiamenti significativi. Secondo Michael Osterholm dell’Università del Minnesota, il rischio di licenziamenti tra gli scienziati federali rappresenta una seria minaccia per il futuro del sistema sanitario nazionale.