Oggi al Torino Film Festival sono arrivate due icone del cinema italiano, Ornella Muti e Michele Placido. Ad entrambi verrà consegnata la Stella della Mole, un riconoscimento importante per la loro carriera. Muti e Placido riproporranno al pubblico “Romanzo popolare” di Mario Monicelli. La pellicola presentata nella sezione Zibaldone, sarà al centro di una serata a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per sostenere le attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, a cui Il Torino Film Festival devolverà l’intero incasso dell’evento.

Muti e Placido al Torino Film Festival, i 50 anni di “Romanzo popolare”

Ornella Muti e Michele Placido hanno parlato del film “Romanzo popolare”. Un film che ad oggi è più attuale che mai in quanto parla di temi ampiamente dibattuti nell’attualità, dall’emancipazione femminile ai tradimenti. All’epoca, assieme a loro c’era anche Ugo Tognazzi che interpretava un metalmeccanico sindacalizzato autoctono e milanista. Il film all’epoca riuscì ad incassare oltre un miliardo e mezzo di lire in sala e finì nella top five della stagione 1974-75 dominata da “Fantozzi”, “L’esorcista” e “Porgi l’altra guancia” del duo Spencer-Hill.

Michele Placido ha ricordato Mario Monicelli, uno dei pochissimi regista che considerava il cinema come un mestiere. Un regista come lui ce ne sono davvero pochi in Italia. L’attore ha citato Riccardo Milani che continua a fare quel tipo di commedia con risvolti sociali importanti. Anche Ornella Muti si dice orgogliosa per aver girato quel film:

“Vincenzina del resto è l’evoluzione e l’emancipazione della donna: da ruolo socialmente precostituito con le sopracciglia folte a quella di una donna che grazie ad uno stipendio della fabbrica vive la su vita”.

Non fu l’unico film a favore delle donne a cui prese parte in quanto ci fu anche “Un’altra donna” di Ferreri, un film faticosissimo, un vero inizio di quello che fu un parlare delle donne e di come venivano trattate.

Il cinema di oggi e la regia

Michele Placido e Ornella Muti hanno poi parlato del cinema di oggi e di come sia cambiato. L’attrice ha sottolineato come oggi non ci sia qualcosa che le manca perché tutto cambia e bisogna sapersi adattare ai tempi. Sulla possibilità di passare dietro la macchina da presa, non si è sbilanciata ma ha dichiarato:

“Mi piacerebbe molto fare la regista ma spesso vedo attori che si cimentano con la regia e che non ottengono buoni risultati. Non è un momento facile ma mi andrebbe di fare qualcosa. Forse però al momento la nonna è il ruolo che mi viene meglio”.

Michele Placido parla invece di quando vinse l’Orso d’Argento al Festival di Berlino per aver interpretato un omosessuale in “Ernesto” di Samperi tratto da Umberto Saba. All’epoca, ha raccontato, non aveva un ufficio stampa e scoprì di aver vinto solo dal giornalaio. Il presidente della giuria era Fassbinder che poi lo volle in un altro film ma era occupato su un altro set con Rosi. Poco prima di morire volle lui e Ornella in un film intitolato “Cocaina” che però non vide mai la luce.

La bellezza

Ornella Muti è un’icona della bellezza. L’attrice ha però rivelato di essere stata penalizzata in passato a differenza degli uomini:

“Per quanto uno sia un uomo bellissimo, l’uomo è meno penalizzato nel lavoro, perché è accettato meglio. Certo, quella che viene considerata bellezza, ed io da eterna insicura non sono mai riuscita ad appropriarmi dell’immagine che gli altri hanno di me, per una donna è penalizzante. Hai come una scadenza lavorativa, insomma. Devi lavorare molto di più rispetto ad un uomo”.

La presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia

Dopo le dimissioni di Sergio Castellitto si è parlato a lungo di chi possa essere il suo successore alla Presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia. Oltre a Luca Barbareschi, tra i nomi che erano stati fatti c’era anche quello dell’attore. Placido ha però smentito sottolineando di non aver ricevuto nessuna proposta in tal senso:

“Io non sono né un bravo dirigente e né un buon organizzatore, ma lancio comunque un appello al ministro. Al CSC bisognerebbe fare una riforma e creare due ruoli da presidente: uno deve essere un manager e l’altro deve assumere la guida artistica“.

Ornella Muti e Michele Placido: dal film “Romanzo popolare” al cinema di oggi

  • Riconoscimenti al Torino Film Festival: Ornella Muti e Michele Placido sono stati premiati con la Stella della Mole al Torino Film Festival, dove hanno riproposto il film Romanzo popolare di Mario Monicelli, con il ricavato dell’evento destinato alla ricerca sul cancro.
  • Riflessioni sul film: Entrambi gli attori hanno discusso Romanzo popolare, sottolineando la sua attualità su temi come l’emancipazione femminile e i tradimenti. Muti ha evidenziato l’evoluzione del suo personaggio, mentre Placido ha ricordato Mario Monicelli come un regista che considerava il cinema come un mestiere.
  • Cambiamenti nel cinema e prospettive future: Ornella Muti ha parlato dell’adattamento al cambiamento del cinema moderno e della sua possibile carriera da regista, pur esprimendo dubbi. Placido ha ricordato la sua vittoria all’Orso d’Argento per Ernesto e ha raccontato un aneddoto con Fassbinder.
  • Riflessioni sulla bellezza e sulla carriera: Muti ha discusso le difficoltà legate alla bellezza femminile nel cinema, notando che le donne devono lavorare di più rispetto agli uomini. Placido, infine, ha smentito le voci su una sua possibile presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia, proponendo una riforma per distinguere i ruoli di manager e guida artistica.