Non sono giorni facili per chi ha sdoganato il vaffa nella politica italiana: Beppe Grillo sta lottando con le unghie e con i denti per trattenere a sè il Movimento Cinque Stelle. Tuttavia, c’è chi, a modo suo, ne ripercorre i passi: Fiorella Mannoia. La cantautrice romana ha iniziato la promozione del suo nuovo disco, “Disobbedire”, in uscita venerdì 29 novembre 2024. E nelle prime interviste che ha concesso ha dichiarato che, pur continuando il suo impegno civile, non le piace più alcun politico.

Mannoia la rossa ora incita alla disobbedienza

Fiorella Mannoia è una delle artiste italiane che più si è voluta caratterizzare dal punto di vista politico: non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per la sinistra. Da anni, inoltre, è impegnata in prima fila per varie battaglie civili, in primis quella contro la violenza sulle donne.

Il 2 giugno 2005, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la nominò Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica.

Ma il suo impegno si è dispiegato anche all’estero: in Africa, soprattutto. Tanto che nel Benin è stata insignita del titolo di “Cavaliere dell’Ordine del Consiglio Mondiale del Panafricanismo” per aver portato alla ribalta la figura del leader anticolonialista Thomas Sankara, il Che Guevara africano ammazzato in seguito a un colpo di Stato nel 1987.

Spesso poi è stata protagonista di spettacoli di beneficenza, come quelli per i terremotati dell’Abruzzo (2009) e dell’Emilia (2012) oppure per la Fondazione Veronesi, al fine di finanziare la lotta per il tumore al seno.

E insomma: Mannoia non ha mai separato la sua sfera artistica da quella privata, e tra le cause che ha sposato negli anni c’è stata anche quella di Emergency, l’associazione fondata da Gino Strada, il medico milanese con il quale era molto amica tanto che quando morì, ad agosto del 2021, in una intervista al Corriere della Sera, si lamentò del fatto che nessuno lo aveva voluto senatore a vita.

Dalla sinistra di Ingroia al Movimento Cinque Stelle di Virginia Raggi

E comunque: da sempre Fiorella Mannoia è appassionata di politica. Anche se la sua militanza a sinistra, con il dissolversi dei partiti, l’ha voluta sempre caratterizzare come uno spirito libero. E spessissimo insoddisfatto.

Nel 2013, in occasione delle elezioni politiche di quell’anno, si trovò accanto all’ex magistrato Antonio Ingroia con la lista, sostenuta tra gli altri anche da Franco Battiato, Rivoluzione Civile. Uno dei suoi successi musicali, “Io non ho paura”, fece da colonna sonora a quel movimento. Ma fu del tutto inutile: l’elettorato non ne volle sapere. Anche se gli amanti della musica continuano sicuramente ad apprezzare

Nel 2016, invece, dopo un lungo flirt con il Movimento Cinque Stelle, fece in ogni caso scalpore il suo endorsment a favore di Virginia Raggi. Seguiva quello di almeno altre due icone della sinistra romana, Sabrina Ferilli e Antonello Venditti, che, in occasione delle elezioni amministrative a Roma, pure tradirono il Partito Democratico.

Sta di fatto che un suo fan, col senno del poi preveggente, la mise in guardia:

“Quando la ragazzetta col suo guru e il direttorio a manovrarla falliranno… ce faremo 2 risate!!”, scrive l’utente), Mannoia replica: “Perchè fino a adesso che cosa abbiamo fatto?? Forse avrai riso tu, io non di certo”

Ma lei volle spaccarsi la testa, ribattendo:

“Perchè fino a adesso che cosa abbiamo fatto?? Forse avrai riso tu, io non di certo”

Ecco: Mannoia è stata sempre un’anima inquieta della sinistra italiana. Sempre illusa e disillusa dalla politica. Tant’è che già a febbraio del 2017, ci mise poco ad abbandonare anche Raggi con queste parole:

“Ho votato Virginia Raggi, ma ora Roma è in un pastrocchio da cui non si viene fuori”

Quando Spelacchio, l’albero di Natale rinsecchito piazzato dalla giunta Raggi in piazza Venezia, morì prima di Natale 2017, la prese poi a ridere.

Mannoia, l’anima inquieta della sinistra

E insomma: la politica, in fondo, ha sempre deluso Fiorella Mannoia. A giugno di quest’anno, nel presentare “Domani è primavera“, su Instagram ha sottolineato un verso che sembra buono per descrivere anche la sua posizione politica

Ora, quindi, alla vigilia dell’uscita del suo ultimo disco, “Disobbedire”, ha deciso di prendersi la sua bella rivincita. E di celebrare il suo personale vaffa-day:

“Io mio impegno continua sui palchi e nei miei dischi, ma senza appoggiare un politico anche perché non mi piace più nessuno”

ha dichiarato la cantante che, nel frattempo, è anche diventata presidente onoraria di “Una nessuna Centomila”, si batte per la pace e si è detta a favore del primo mandato d’arresto per un premier eletto in una democrazia compiuta: l’israeliano Benjamin Netanyahu.

Così, anche senza accostarsi ad alcun partito, anche quest’ultimo lavoro discografico della Mannoia si può considerare, in realtà, molto politico:

“Parto dal presupposto che l’umanità si è evoluta grazie ai disobbedienti. L’unico dovere di ubbidienza è verso la nostra coscienza e se qualche pensiero comune non ci sembra giusto, disobbedire diventa quasi un dovere”

sono le sue parole: il suo ultimo manifesto politico.