Tom Hanks come Claudio Capone: l’attore di Hollywood diventerà la voce narrante del documentario “The Americas“, per raccontare le bellezze naturali del pianeta. Come Capone, entrato ormai nel cuore di tutti gli italiani per essere stata la voce di “Superquark“, “Ulisse” e “Passaggio a Nord-Ovest“, anche Hanks si sta cimentando nei panni del doppiatore.

Il celebre Forrest Gump è assolutamente entusiasta di aver potuto partecipare a un progetto simile, mentre parla in una breve intervista a People. L’attore e regista 68enne, infatti, sta attualmente registrando gli episodi del nuovo documentario sulla natura firmato NBC Universal e BBCe che debutterà ufficialmente sul piccolo schermo il prossimo 23 febbraio 2025.

Intanto, la testata statunitense svela in anteprima alcune delle immagini, mentre l’attore racconta le emozioni provate nel far parte del cast del progetto. Ecco tutto ciò che sappiamo dell’ultima fatica di Tom Hanks “The Americas“.

Tom Hanks in un documentario sulla natura: ecco “The Americas

Uccelli variopinti, paesaggi mozzafiato e scorci mai visti prima. La Terra non smette di sorprenderci con le sue meraviglie nascoste e lo sa bene l’attore pluripremiato Tom Hanks. Il volto di Chuck Noland in “Cast Away” torna a lavoro dopo “Here“, pellicola di Robert Zemeckis in uscita il prossimo gennaio 2025.

Mi sento fortunato a far parte di questo progetto straordinario, a catturare qualcosa di così reale da essere inconfutabile per chiunque lo guardi

Esordisce così l’attore, sulle pagine del magazine statunitense People. Hanks, infatti, è prontissimo a portare i suoi ammiratori e il grande pubblico in un “viaggio meraviglioso” fra le bellezze naturali dal titolo “The Americas“.

Il documentario, però, non vedrà la presenza solamente dell’attore, ma anche delle splendide musiche del premio Oscar Hans Zimmers, compositore della colonna sonora di “Dune“, “Interstellar” e “Pirati dei Caraibi“. Produttore esecutivo, invece, sarà Mike Gunton, dirigente senior della BBC Natural History Unit.

In esclusiva su People, svelate le prime immagini del programma di divulgazione scientifica, che riprendono alcune delle inquadrature utilizzate negli episodi e una foto di Tom Hanks al lavoro, con le cuffie e il microfono in sala doppiaggio.

Tom Hanks for 'The Americas'. Foto: AUSTIN HARGRAVE/NBC
Tom Hanks per ‘The Americas’. Foto: AUSTIN HARGRAVE/NBC

Cosa possiamo aspettarci, quindi, da “The Americas“? Già nel 2023 Toby Gorman, presidente dell’Universal Television Alternative Studio, aveva rivelato qualche piccolo dettaglio sul documentario e in particolare sulla partecipazione di Tom Hanks nel progetto:

Ci siamo chiesti: chi è la versione americana di David Attenborough? Abbiamo convenuto che internamente ce n’è una sola: Tom Hanks. Non sapevamo se avrebbe accettato di farlo (ma la cosa gli è piaciuta)

Un viaggio attraverso le bellezze del mondo

Dalla sinossi del programma firmato NBC Universal e BBC si apprende che il progetto sarà una serie di documentari naturalistici che si svilupperanno nel corso di 10 puntate. Ognuna di queste sarà raccontata dal 68enne Tom Hanks, che trasporterà il pubblico attraverso “le meraviglie, i segreti e le fragilità dell’unico supercontinente del mondo“.

Ci sono voluti ben 5 anni e oltre 180 spedizioni per raccogliere materiale a sufficienza per creare il meraviglioso documentario, che mostrerà le bellezze naturali e i paesaggi incredibili delle Americhe, da nord a sud. Così, Gorman spiega:

La tecnologia dei droni è stata fondamentale per documentare aree a lungo inaccessibili agli esploratori. Era costosa. C’erano molti rischi. È il progetto non sceneggiato più costoso nella storia della NBC, per quanto ne so. Ma siamo convinti che ne sia valsa la pena

Un tour in lungo in largo dalla costa atlantica al selvaggio West, terra mozzafiato che ha ispirato innumerevoli serie tv e film, come “L’Ultimo dei Mohicani“. Passando, poi, per la lussureggiante e misteriosa Amazzonia e le altissime Ande, fino a immergersi nelle acque cristalline dei Caraibi, della costa del Golfo e quella occidentale. Immancabili anche il Messico, il ghiacciato Nord e la Patagonia.

L’appuntamento, irrinunciabile, sarà il prossimo 23 febbraio, con un doppio appuntamento a partire dalle 19 ora locale su NBC.

Tom Hanks doppiatore in “The Americas

Un lavoro lungo e articolato del quale Tom Hanks è particolarmente fiero ed entusiasta, come afferma lui stesso a People:

È un’ora di scoperte. Sarete affascinati, illuminati, istruiti e, soprattutto, intrattenuti da uno spettacolo che promette di offrire notevoli novità mondiali, tra cui nuove specie, nuovi corteggiamenti intimi, drammatiche cacce in profondità e alcune delle storie più strane della natura. Qui non c’è nulla che sia stato creato all’interno della magia della telecamera, assolutamente nulla

Spiega ancora l’attore di “Il Miglio Verde“, sottolineando come il team produttivo abbia totalmente evitato di utilizzare CGI, e conclude: “Questa è la televisione al suo meglio, perché non si possono inventare queste cose. È la verità. È reale“.

Il filantropo dietro l’attore

Deciso e spigiato ne “Il Codice Da Vinci“, innocente e speranzoso in “Forrest Gump“: Tom Hanks non è solo uno degli attori più amati di Hollywood, ma anche un filantropo lontano dai riflettori.

Considerato da molti il Mr. Nice Guy per eccellenza, Hanks, infatti, crede fermamente nel bene comune, nell’altruismo e nella lotta all’indifferenza e all’ingiustizia. Tant’è che nel 2012 è stato insignito di un premio alla filantropia dalla Fondazione umanitaria Elie Wiesel di New York.

Un riconoscimento che lo ha reso particolarmente orgoglioso, così come il suo costante impegno a favore dei veterani statunitensi e presso alcuni Enti benefici. “Devi svegliarti la mattina e cercare di rendere il mondo un posto migliore” ha detto alla premiazione l’attore oggi 68enne, e ha aggiunto:

Siamo americani e gli americani tengono conto del bene comune. Quindi in questo senso, mi sento molto fortunato e benedetto di essere in grado di farlo. Credo che ogni forma di governo, in particolare la nostra negli Stati Uniti, sia stata il motore del cambiamento sociale. C’è molta enfasi sull’idea che la filantropia possa risolvere tutto, ma così non è. Tocca a chi è eletto capire le buone e grandi cose che le arti possono fare per il futuro del nostro paese. Talvolta è l’arte, talaltra è prendersi cura delle persone che non possono curare neanche i loro denti