Giuseppe Conte, ieri, 24 novembre 2024, concludendo il processo costituente del nuovo Movimento Cinque Stelle, ha vinto una battaglia ma non certo ancora la guerra per conquistare la sua leadership. Dopo aver raggiunto il quorum nelle votazioni che hanno cancellato il ruolo del Garante e il limite dei due mandati, l’ex premier è atteso da un nuovo duello con Beppe Grillo.
Quest’ultimo, infatti, non si è dato per vinto: ha minacciato di fare ricorso forte di una regola del vecchio statuto. E Giuseppe Conte, nella serata di ieri, 25 novembre 2024, è stato costretto a riaprire le danze.
La minaccia delle carte bollate e la sfida politica di Conte
Davanti alla minaccia di Beppe Grillo di fermare a colpi di ricorsi e carte bollate il processo di trasformazione del Movimento Cinque Stelle, ieri, Giuseppe Conte ha colto il guanto della sfida e si è detto pronto a dare di nuovo parola ai militanti per scegliere il nuovo corso
Come dire, tra Grillo e Conte sarà davvero una lotta all’ultimo sangue.
La trasformazione del Movimento
Oggi era stato l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli a far capire che la guerra non si era affatto chiusa con le votazioni di ieri.
Toninelli, rimasto fedele a Grillo, ha contestato l’abolizione del limite dei due mandati e la rimozione della figura del garante e aveva invitato i grillini doc a non lasciare il M5S spiegando che sarebbe potuta esserci una nuova votazione. Quindicimila simpatizzanti pro-Grillo, quindi, potrebbero essere ancora decisivi.
Costituente del Movimento Cinque Stelle, le mosse di Grillo
“Il sogno è stato calpestato ma non è definitivamente morto” ha spiegato Danilo Toninelli nel corso di un video condiviso sui social.
Dopo la votazione chiusasi ieri pomeriggio sul limite dei mandati e sulla figura del Garante, quindi, Conte è uscito solo vincitore a metà, riuscendo a far valere la sua linea all’interno del Movimento Cinque Stelle.
Sta di fatto che già da settimane di trascinano tantissime polemiche da parte di alcune correnti interne al Movimento che hanno chiesto un ritorno alle origini e il rispetto per la figura del fondatore.
L’ipotesi della battaglia legale per il simbolo
Ora, in ogni caso, ci sarà da vedere anche come finirà la partita per il simbolo e il nome stesso del Movimento Cinque Stelle. In questo caso si finirà in tribunale? O Giuseppe Conte deciderà di fondare un proprio partito? Il fondatore dei 5S non è intenzionato a mollare: vuole riprendersi a tutti i costi la sua creatura.
Su WhatsApp Toninelli ha condiviso una storia nella quale è possibile vedere una macchina per popcorn all’interno di un cinema: “Sediamoci a goderci il neonato Movimento5mandati“.
“Non darò pace a Conte”
Dalla sua villa in Toscana, Beppe Grillo ha studiato le mosse per potersi riprendere il Movimento. Per ora il fondatore non può certo contare su un ampio numero di sostenitori. Ma visto che Conte l’ha sfidato all’ultimo voto, ora c’è da credere che scenderà in campo per riconquistare la fiducia dei militanti.
Se è vero che, come ha detto ieri, che, all’interno del Movimento, si è passati dall’essere francescani a gesuiti, lo scisma si consuma senza esclusioni di colpi.
La votazione degli scorsi giorni non ha messo una pietra tombale sul sogno dei movimentisti e non ha sicuramente cancellato la figura di Beppe Grillo che continuerà a pesare, in un modo o nell’altro, sulle sorti del Movimento.
Prosegue lo scontro Grillo-Conte: cosa succederà
- Modifiche statutarie e vittoria di Conte: Giuseppe Conte ha ottenuto l’approvazione delle modifiche statutarie, eliminando il limite dei due mandati e la figura del garante, tradizionalmente ricoperta da Beppe Grillo. Queste modifiche segnano un netto distacco dalla visione originaria del Movimento.
- Divisioni interne e opposizione di Grillo: Oggi il fondatore del Movimento ha annunciato dei ricorsi contro le votazioni prese al termine della Costituente 5 Stelle
- Il colpo di scena: Conte ha scelto di riaprire le danze riportando al voto i militanti. Per l’ex premier, è la scelta meno dolorosa