Senza elencare qui i regali politici che, in maniera abbondante, riceve da una opposizione troppo frastagliata e divisa su dossier cardini per essere una credibile alternativa di governo, quanti regali, di quelli che si spacchettano, ha ricevuto dal 22 ottobre 2022, giorno in cui è diventata premier, Giorgia Meloni?

Se l’è chiesto, maliziosamente, il deputato di Italia Viva Francesco Bonifazi. Tanto da presentare sul tema una interrogazione ad hoc.

E insomma: se anche il Movimento Cinque Stelle, col grillicidio, cestina l’epoca degli scontrini, quella dei regali ai politici rimane ancora in corso. Sebbene formalmente ridimensionata. E l’esponente del partito di Matteo Renzi vuol vederci chiaro su quelli arrivati a Palazzo Chigi negli ultimi due anni. A costo di passare per un Babbo Natale al contrario.

I regali di Meloni: in Parlamento spunta l’interrogazione

E insomma: c’è chi dice che l’interrogazione presentata da Bonifazi per sapere per filo e per segno tutti i regali ricevuti da Giorgia Meloni da quando è premier sia una reazione a un emendamento che sarebbe stato ispirato da Alfredo Mantovano, il potentissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che ha fatto inserire tra gli emendamenti alla legge di Bilancio uno anti-Renzi: vieterebbe per i parlamentari italiani di ricevere compensi all’estero.

Ma tant’è: ora che si approssima il Natale, chissà quanti italiani staranno pensando a che regalo fare al santo in paradiso. Chi ce l’ha, beninteso.

In ogni caso: tutti dovrebbero attenersi al Codice di comportamento dei dipendenti pubblici inserito nel testo Unico del pubblico impiego secondo il quale nessuno può accettare regali superiori al valore di 150 euro. Solo per gli appartenenti al governo (e per i loro familiari), il limite è di 300 euro.

Insomma: il pensierino, compreso per Giorgia Meloni, va bene. Ma non bisogna esagerare. Per accontentarla, non bisogna per forza mettersi in fila in occasione del prossimo Black Friday, anche perché venerdì 29 novembre sarà sciopero generale e sai che caos.

E poi, stringi e stringi: i politici, almeno quelli di un certo rango, di cosa hanno bisogno?

I regali stravaganti (e un consiglio per gli acquisti)

I politici o coloro i quali, più in generale, hanno a che fare col potere, sono abituati a tutto. A giugno scorso, tanto per dirne una, prima ancora di regalare 10 mila suoi militari per l’inferno ucraino, Kim Jong Un, il dittatore della Corea del Nord, ha regalato a Putin due cani di razza Pungsan.

Vai a indovinare, quindi, il regalo che veramente può essere gradito ai potenti. E vai poi a saperne che uso ne fanno se Angela Merkel, l’ex cancelliera tedesca, in una intervista concessa ieri al Corriere della Sera, ha ricordato che ha paura dei cani. E proprio Putin, una volta, per intimidirla, l’accolse col suo labrador nero.

Ma tant’è: tornando alle cose di casa nostra, Giorgia Meloni sembra meno perfida. E si sa, anche volendo avvalorare questa tesi, che la mamma è appassionata di candele tanto che, a ottobre scorso, è stata riconosciuta in un mercatino di Sora mentre le vendeva.

Ora: a Natale, le candele ci stanno bene. Tanto più che Giorgia è nata nel 1977 e sicuramente avrà apprezzato, a metà anni Ottanta, una delle pubblicità più belle mai fatte dalla Coca Cola

I protagonisti cantano la mitica “Vorrei cantare assieme a voi” con le candele in mano.

Con pochi spicci, di sicuro meno di 300 euro, se ne potrebbe regalare al presidente del Consiglio una bella confezione in modo tale da suscitarle bei ricordi. Sarebbe una buona idea?

Gli ultimi regali fatti a Giorgia Meloni dai sindacati

Di sicuro, le candele sarebbero più apprezzate dei due ultimi presenti che l’inquilina di Palazzo Chigi ha ricevuto dai sindacati che la contrastano, Cgil e Uil, in vista dello sciopero generale. Maurizio Landini le ha regalato “L’uomo in rivolta” di Camus e Pierpaolo Bombardieri una calcolatrice, ricordando la gaffe del 31 ottobre scorso quando, a Porta a Porta da Vespa, voleva dimostrare quanto il governo investe sulla sanità. E invece, come analizzato su YouTube dall’esperto di comunicazione Patrick Facciolo, col suo cellulare, l’ha combinata grossa

La speranza di Bonifazi

Ora Francesco Bonifazi, il deputato di Italia Viva che ha presentato l’interrogazione sui regali della Meloni, che ne spera da questa interrogazione? Di vendicare il leader del suo partito, Matteo Renzi, sic et simpliciter, o di scovare chissà quale scheletro nell’armadio di Giorgia Meloni?

L’arma, come sempre in politica, è a doppio taglio. Tanto più che già una volta, a febbraio 2017, due mesi dopo la sconfitta al referendum che gli costò le dimissioni da premier, il Fatto Quotidiano volle infierire su Renzi ricordando che doveva restituire un bel pò di regali ricevuti nelle vesti di presidente del Consiglio. Tra l’altro:

“Una bicicletta Shimano trasportata in Italia dai giapponesi su ordine del premier Shinzo Abe e provata da Renzi su strada in Versilia. Un Rolex dei sauditi, accompagnato da una cassetta di legno trascinata dagli inservienti del palazzo di re Salman, una cassetta che adesso scopriamo conteneva una scultura. E ancora: orologi, dipinti, tappeti raccattati soprattutto nei viaggi nelle capitali del petrolio…”

Chi di regalo ferisce…