Tra meno di trenta giorni, il piano previdenziale italiano sarà aggiornato, con la rinegoziazione delle pensioni prevista per il 2025.
Tuttavia, a causa della mancanza di risorse finanziarie sufficienti, non verranno introdotte nuove misure di flessibilità per il pensionamento anticipato.
Ciò significa che non sarà attuata una riforma delle pensioni in grado di rispondere pienamente alle esigenze dei lavoratori.
La realtà dello stato pensionistico è emersa chiaramente durante l’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2025, ma anche con l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione per il biennio 2025/2026. Esaminiamo insieme le novità e gli aggiornamenti per chi si prepara ad andare in pensione nel prossimo anno.
Per comprendere meglio come i coefficienti di trasformazione influiscano sul calcolo della pensione, ti invitiamo a guardare un video esplicativo dal titolo “Pensione, anche ordinaria e sistema contributivo con coefficiente di trasformazione”, realizzato dall’Avvocato Invalidità Civile. In questo video viene approfondito il funzionamento dei coefficienti di trasformazione, per il calcolo dell’importo della pensione in base al sistema contributivo.
Novità sulle pensioni 2025: rinnovo e aggiornamenti
Tra una settimana sarà approvata in via definitiva la Manovra 2025, caratterizzata da misure poco o per nulla popolari.
Il Governo, tuttavia, sostiene la necessità di attenuare gli interventi sia sul fronte previdenziale che in altri settori. La realtà, almeno per quanto riguarda le pensioni, sembra essere in stallo, senza progressi significativi.
L’intento dell’Esecutivo appare chiaro: rinnovare misure come l’Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103.
Per quanto riguarda le lavoratrici, è stato previsto un intervento che aumenta il limite massimo per la riduzione dell’età pensionabile (67 anni) da 12 a 16 mesi per ogni figlio, a favore di coloro che rientrano interamente nel sistema contributivo.
Nel frattempo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha recentemente aggiornato i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo, che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.
Coefficienti di trasformazione: cosa cambia
Il nuovo aggiornamento biennale dei coefficienti di trasformazione è stato stabilito dal decreto numero 436 del 21 novembre 2024.
La revisione dei coefficienti rappresenta un intervento necessario per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, ma allo stesso tempo ha un impatto significativo sulle pensioni.
Perché sono importanti?
I coefficienti di trasformazione sono percentuali utilizzate dall’INPS per calcolare l’importo della pensione, in base al montante contributivo accumulato dal lavoratore.
L’aggiornamento biennale di questi coefficienti è strettamente legato all’aspettativa di vita della popolazione.
Pertanto, se l’indice della vita media registra un aumento, come contropartita cresce il rischio di stallo o insostenibilità dei conti pubblici.
I due fattori principali che determinano l’aumento o la diminuzione della pensione in relazione al coefficiente di trasformazione sono: il primo riguarda il ritardo dell’età pensionabile, mentre il secondo riguarda la riduzione dell’importo della pensione mensile.
Nuovi coefficienti di trasformazione per il biennio 2025-2026
Per il biennio 2025-2026, i coefficienti di trasformazione sono stati ridotti rispetto al biennio precedente. Le nuove percentuali sono le seguenti:
Età | Coefficiente |
57 anni | 4,204% |
58 anni | 4,308% |
59 anni | 4,419% |
60 anni | 4,536% |
61 anni | 4,661% |
62 anni | 4,795% |
63 anni | 4,936% |
64 anni | 5,088% |
65 anni | 5,250% |
66 anni | 5,423% |
67 anni | 5,608% |
68 anni | 5,808% |
69 anni | 6,024% |
70 anni | 6,258% |
71 anni | 6,510% |
Quali sono le novità sulla pensione anticipata 2025?
Oltre alla revisione dei coefficienti di trasformazione, per il 2025 è previsto il rinnovo di diverse misure relative al pensionamento anticipato.
In particolare, è prevista la conferma della possibilità di uscita dal lavoro a 61, 62 e 63 anni di età. Ecco una sintesi delle principali misure pensionistiche rinnovate per il prossimo anno:
Misura Pensionistica | Età Minima | Contributi Richiesti |
Pensione di vecchiaia | 67 anni | 20 anni di contributi |
Pensione anticipata ordinaria | Nessuna età minima | 42 anni e 10 mesi (uomini) / 41 anni e 10 mesi (donne) |
Quota 103 | 62 anni | 41 anni di contributi |
APE Sociale | 63 anni | 30-36 anni di contributi, in base alla categoria tutelata dalla normativa |
Opzione Donna | 61 anni | 35 anni di contributi e appartenenza a una delle categorie tutelate dalla normativa |
L’Impatto dei nuovi coefficienti sui futuri pensionati
Tra i temi previdenziali, quello dei coefficienti di trasformazione riveste un’importanza primaria, poiché influisce sia sul calcolo della pensione con il sistema contributivo sia con il sistema misto.
Nel sistema contributivo, i principali fattori che determinano l’importo della pensione sono tre: innanzitutto, si moltiplica il montante contributivo rivalutato per un coefficiente che dipende dall’età del pensionato.
Lo stesso principio si applica nel sistema misto, dove su una parte della rendita mensile si utilizza il metodo retributivo, mentre sulla restante parte si applica il sistema contributivo.
Una riduzione dei coefficienti di trasformazione comporta inevitabilmente un abbassamento dell’importo della pensione.
Come cambieranno le pensioni nel 2025?
In altre parole, i lavoratori che andranno in pensione nel biennio 2025-2026 riceveranno una rendita mensile inferiore rispetto a coloro che l’hanno richiesta nel 2024, come riportato anche da investireoggi.it.
Di seguito una panoramica che mostra come, a partire dal 2025, i pensionati percepiranno un assegno annuo inferiore rispetto al 2024, con una riduzione che può arrivare fino a 345 euro per un montante di 300.000 euro e 435 euro per un montante di 500.000 euro.
Anno Pensionamento | Montante Contributivo | Età | Contributi Versati | Pensione Annua | Differenza Rispetto al 2024 |
2024 | 300.000 € | 67 anni | Non rilevante | 17.169 € | – |
2025 | 300.000 € | 67 anni | Non rilevante | 16.824 € | -345 € |
2024 | 500.000 € | 62 anni | 42 anni e 10 mesi | 24.410 € | – |
2025 | 500.000 € | 62 anni | 42 anni e 10 mesi | 23.975 € | -435 € |
Riepilogando
- La rinegoziazione delle pensioni non porterà nuove misure di flessibilità per il pensionamento anticipato, lasciando il sistema pensionistico senza riforme significative.
- I coefficienti di trasformazione per il biennio 2025-2026 saranno ridotti, con un impatto negativo sull’importo delle pensioni future.
- Misure come Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna saranno rinnovate, ma senza cambiamenti significativi nei requisiti.