Le elezioni 2022 sono finite per Andrea Gentile ed Elisa Scutellà: il deputato di Forza Italia rientra alla Camera prendendo il posto della rappresentante del Movimento 5Stelle.

A due anni di distanza dall’appuntamento elettorale e dopo gli esposti presentati in Procura da tutte le parti in causa, la Giunta delle elezioni ha deciso che la contestazione di Gentile sulle schede bianche trovate nel conteggio dei voti nel collegio uninominale 2 alla Camera di Cosenza aveva un qualche fondamento.

A Tag24 Scutellà non si è detta contenta della decisione: “Ci sono state anomalie notate anche dalla giunta, la modifica della legge elettorale è un precedente gravissimo”.

Gentile alla Camera al posto di Scutellà: il caso delle schede bianche

Sembrerebbe una materia da appassionati di politica o di chi ama spulciare e compulsare le relazioni dopo ogni dibattimento alla Camera o al Senato, se non altro il caso che ha opposto Andrea Gentile di Forza Italia ad Anna Laura Orrico del Movimento 5Stelle ha prodotto una terza “vittima” inattesa: la deputata pentastellata Elisa Scutellà.

Tutto ha origine nel 2022, con le elezioni politiche nazionali che hanno consegnato la vittoria alla coalizione di centrodestra rappresentata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. A Cosenza, il collegio uninominale 2 alla Camera aveva visto l’elezione di Orrico con uno scarto di 500 voti su Gentile.

Quest’ultimo però aveva chiesto il riconteggio delle schede bianche e nulle per presunte irregolarità, un’operazione che ha avuto il risultato di far vincere Gentile su Orrico, avendo riguadagnato 700 voti su quest’ultima grazie al controllo della Giunta delle elezioni della Camera.

Se per la pentastellata il posto alla Camera è salvo in virtù della posizione più alta nel listino bloccato del proporzionale, a perderci è stata la deputata Scutellà, che dovrà cedere il suo posto proprio a Gentile.

Le anomalie che diverse persone hanno segnalato seguendo la vicenda riguardano innanzitutto la percentuale di schede bianche diventate valide in quel collegio cosentino: ben il 10% delle suddette schede è stato considerato valido dopo una seconda analisi; una seconda anomalia riguarda che su 5 sezioni scrutinate, 4 hanno segnalato un errore del genere.

Una situazione, questa, che nel caso di una legislatura capita di solito almeno due volte e che è finita ben oltre le giornate elettorali del 2022: ad esempio Umberto Bossi, fondatore della Lega, sembrava non esser stato eletto ma dopo qualche giorno di suspense risultò regolarmente eletto nel collegio plurinominale di Varese.

Scutellà: “Tutta la giunta ha notato delle anomalie”

La questione era diventata ben presto di carattere nazionale, nel senso che Orrico in diversi interventi alla Camera aveva chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di riferire in Aula sulle schede bianche contestate.

Il comitato di verifica aveva a sua volta iniziato l’esame a febbraio 2024, iniziando dal riconteggio delle schede bianche e nulle di un campione di sezioni e passando poi a tutte le sezioni. Essendo ben 10mila le schede contestate, l’analisi ha avuto bisogno di molto tempo per finire.

Tag24 ha contattato per un commento Elisa Scutellà, che ha visto il suo seggio passare dal M5S a FI. A proposito delle tempistiche la deputata sottolinea come il suo è stato uno dei casi nei quali il riconteggio e il controllo della validità delle schede ha avuto un così “rapido” epilogo:

Anzi, è il contrario: chiaro che ognuno è libero di presentare un ricorso se ritiene ingiusta la mancata elezione, ma il discorso è che essendo molto lunga la procedura di solito si va a fine legislatura, solo in questo caso hanno accelerato molto… Bisogna procedere a stabilire dei criteri, a ricontrollare le schede, insomma è un processo abbastanza lungo.

Sia Orrico che Scutellà avevano presentato un esposto alla Procura, indicando accuse e sospetti sulla regolarità del voto. Le due esponenti del M5S avevano inviato una memoria alla Giunta delle elezioni, indicando alcuni elementi che getterebbero dubbi sui processi elettorali.

La contestazione nasceva anche da un emendamento ai criteri di nullità delle schede approvato, a maggioranza, dalla Giunta delle elezioni: fino ad un anno fa chi aveva messo una croce su più liste della stessa coalizione avrebbe visto il proprio voto nullificato, sia per il partito che per il candidato collegato.

Dopo la modifica, la Giunta delle elezioni ha scelto di non considerare più nulle le schede con voto espresso su più liste in coalizione, decidendo caso per caso. Un qualcosa che per Scutellà è indice del non saper accettare la sconfitta da parte degli altri partiti:

Il dato che fa paura sono due dati oggettivi. Il fatto che è stata modificata la legge elettorale, quindi noi siamo andati a votare con una legge elettorale dopo l’hanno cambiata non per il futuro, ma in maniera retroattiva: prima hai giocato una partita di calcio con determinate regole, poi siccome hai perso hai cambiato le regole di quella partita. È terribile a livello costituzionale, se il ricorso fosse stato presentato davanti ad un organo differente, difficilmente sarebbe andato avanti.

Sui motivi che hanno portato alla presenza di così tante schede bianche Scutellà preferisce non sbilanciarsi, considerando la presenza di un esposto alla Procura. Nessuno vuole sbilanciarsi su un argomento così delicato:

L’altro dato sconcertante è il dato registrato di schede bianche: da sempre è stato del 3%, solo ed esclusivamente questa volta si parla del 10% di schede che in sezione sono state considerate bianche e che in conteggio erano valide. I motivi? Questo lo dovrà stabilire l’organo deputato, io ho presentato un esposto in Procura.

La questione poi si è estesa anche alla giunta che ha poi portato Gentile ad ottenere il seggio alla Camera, stupitosi anch’esso della presenza di così tante schede bianche. Scutellà rimanda ancora una volta la palla al campo a chi dovrà stabilire con una sentenza cosa sia successo o meno, mettendo in luce un problema che potrebbe ripresentarsi alle prossime elezioni:

Nella mia veste di persona che ha notato queste anomalie, ma non le ho notate io perché tutta la giunta – ci sono i verbali – dice che ci sono delle anomalie all’unanimità, anche quelli di Forza Italia che hanno presentato l’emendamento e che credono sia giusto quello che hanno fatto dichiarano che ci sono delle anomalie… Io chiedo con dati oggettivi di verificare queste anomalie: poi io non lo so dove, non sono l’organo deputato a esprimersi su questo, però è chiaro che ci sarà un giudice che dirà se, dove e come è successo.

La Giunta delle elezioni ha però rifiutato la richiesta di Scutellà di effettuare un controllo anche sulle schede valide, un qualcosa di inconcepibile per la deputata pentastellata. Una prassi consolidata fin dagli albori della Repubblica e che le è stata negata senza motivazioni concrete:

Mi sento come la protagonista di un unicum su tutto, anche perché in questa vicenda si riscrive la storia di tutto: Gentile con il suo ricorso chiede un campione, dice “Io voglio vedere 10mila schede tra nulle e bianche perché le voglio ricontrollare” e loro le ricontrollano. Finita questa fase io chiedo una percentuale di schede valide: è prassi, questa, che è sempre stata concessa a tutti: ora, a maggior ragione in una situazione abbastanza anomala era non doveroso, di più darmi una percentuale di schede valide e la Giunta mi ha negato questa richiesta. Hanno creato un precedente gravissimo.

Morgante (FdI): “Non ci sono state anomalie”

Tag24 ha provato a contattare anche lo studio legale presso il quale lavora Gentile, ma non ha potuto ottenere una risposta. La trasmissione televisiva Report aveva dedicato alla metà di questo novembre un servizio sulla vicenda, segnalando altri punti non chiari del ricorso presentato dal forzista alla Giunta delle elezioni.

Nella sua memoria Gentile aveva allegato anche le testimonianze di alcuni presidenti di seggio dell’intera provincia di Cosenza. La maggior parte delle persone intervistate si è detta incredula del fatto di non esser riuscite a vedere un segno sul logo di Forza Italia, assicurando che se qualcuno ai seggi avesse segnalato una scheda poco chiara avrebbero subito controllato in qualità di presidenti.

La giornalista di Report aveva poi tentato di contattare sia Andrea Gentile, che aveva rifiutato di fornire un commento, sia il padre, Antonio, ex senatore e sottosegretario nei governi Berlusconi IV, Renzi e Gentiloni. Questi aveva scelto di non rispondere nel merito della questione, indicando come la materia del riconteggio e della riassegnazione dei voti fosse molto complicata e soggetta a diversi enti.

Da parte di Maddalena Morgante (Fdi) – relatrice del caso Gentile nella giunta – le rimostranze portate avanti da Orrico e Scutellà non avrebbero alcun fondamento concreto:

Nessun plico è risultato già aperto ed è stata assicurata l’osservanza di tutte le misure di sicurezza necessarie a garantire l’integrità di ciascun plico contenente le schede bianche e nulle. Nessun rilievo o contestazione in merito è stato effettuato nel corso delle riunioni del Comitato di verifica.

I tre punti salienti dell’articolo