Prima Valditara, poi Salvini. Nella giornata contro la Violenza sulle Donne, oggi 25 novembre 2024, arrivano nuove polemiche per il post critico da parte del ministro dei Trasporti sulle vittime di femminicidio. Questa mattina, Matteo Salvini ha pubblicato un post sui suoi canali social in cui elenca tutte le vittime di violenza. Le prime donne a essere citate all’interno del post sono Saman Abbas, Michelle Causo, Pamela Mastropietro e Danjela Neza: tutte vittime di uomini di origine straniera.

Il vicepremier, poi, rimarca come è importante riconoscere la crescente incidenza di aggressori stranieri. Parole, che per certi versi, ricordano quelle pronunciate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara qualche giorno fa alla Camera dei deputati durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin. Il discorso di Valditara ha creato non poche polemiche e contestazioni.

Nel giro di sei giorni ci sono state diverse manifestazioni da parte di attiviste femministe sotto al ministero dell’Istruzione. Prima sono comparse scritte con simboli anarchici che ricordavano le vittime di femminicidio, qualche giorno dopo sono state imbrattate le pareti esterne del ministero e infine lo scorso 23 novembre, poco prima del corteo nazionale di “Non Una di Meno” sono stati lanciati palloncini pieni di vernice contro il numero 76 di viale di Trastevere.

Il post di Salvini nella Giornata contro la violenza sulle donne

Salvini punta il dito contro gli immigrati e rischia di innescare nuove polemiche nel corso della giornata contro la Violenza sulle Donne. Il ministro ha pubblicato un elenco delle vittime della violenza di genere sui suoi canali social ed ha rimarcato come l’aumento di immigrati sul suolo nazionale sta provocando un aumento della violenza nei confronti delle donne. Dopo aver elogiato la legge Buongiorno per l’avocazione delle indagini per la violenza domestica e di genere, Salvini ha ribadito:

Difendere le ragazze significa però anche riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un’immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali.

Parole non troppo dissimili da quelle del ministro dell’Istruzione Valditara di qualche giorno fa che hanno destato non poche polemiche. Non si tratta del primo post di Salvini sulla correlazione tra aumento dell’immigrazione e crescita delle violenze di genere. Nella giornata di ieri, il vicepremier ha pubblicato un video dalla trasmissione di Radio24 “La Zanzara” in cui il giornalista Giuseppe Cruciani parla di dati sulla violenza di genere che attribuirebbero l’aumento proprio alla presenza di stranieri sul territorio italiano.

Una settimana di contestazioni contro Valditara

Solo qualche giorno fa si sono registrate tensioni tra le attiviste femministe e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dovute alle dichiarazioni di quest’ultimo in merito alle sue dichiarazioni sull’aumento di violenza dovuta alla presenza di immigrati e sull’esistenza del ‘patriarcato’. Il ministro ha detto che questo fenomeno si è esaurito nel 1975 ed è inutile insistere ulteriormente sull’argomento. Negli scorsi giorni ci sono state diverse contestazioni nei confronti di Valditara, tutte sotto al ministero dell’Istruzione e del Merito.

Poche ore dopo le dichiarazioni alla Camera dei deputati è comparsa una scritta contro il ministro. Il 22 novembre, le attiviste di ‘Bruciamo Tutto’ hanno lanciato palloncini pieni di vernice contro il numero 76 di Viale di Trastevere scandendo slogan contro il ministro. Infine, un’immagine di Valditara è stata data alle fiamme lo scorso sabato 23 novembre poco prima del corteo di ‘Non una di Meno’.

Boldrini (Pd): “Educare per non essere come Salvini”

L’opposizione critica il commento del vicepremier definendolo sbagliato e antietico. In particolare l’ex presidente della Camera e deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini, intervistata dalla stampa non troppo lontano da Montecitorio ha ribadito che l’educazione sul tema della violenza di genere è fondamentale per non esternare dichiarazioni come quella fatta oggi sui social da Salvini. Così Boldrini ha risposto alla domanda dell’inviato di Tag24 Lorenzo Brancati:

Bisogna a iniziare a formare sin da piccoli, sennò si diventa come Matteo Salvini e sinceramente non ne abbiamo bisogno

La deputata ribadisce che è fondamentale sradicare la cultura della violenza di genere, che avviene a ogni latitudine. Secondo Boldrini, il commento di Salvini è stato definito “patetico”:

La violenza degli uomini contro le donne dovrebbe essere una priorità del governo, Meloni dovrebbe aiutare a rimuovere gli ostacoli ma non lo fa

Post polemico di Salvini nella Giornata contro violenze di genere

  • Il post di Salvini e la polemica sull’immigrazione: Matteo Salvini ha pubblicato un post sui social elencando le vittime di femminicidio, sottolineando l’incidenza crescente di aggressori stranieri e collegandola all’immigrazione incontrollata. Ha ribadito che la violenza contro le donne è legata a culture che non condividono i valori occidentali, suscitando critiche per aver focalizzato l’attenzione sugli stranieri.
  • Le tensioni legate alle dichiarazioni di Valditara: Nei giorni precedenti, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha affermato che il patriarcato è un fenomeno superato e ha attribuito l’aumento delle violenze di genere alla presenza di immigrati. Queste affermazioni hanno provocato proteste di gruppi femministi davanti al ministero dell’Istruzione, con atti simbolici come scritte murali, lancio di palloncini di vernice e manifestazioni di piazza.
  • Reazioni politiche e sociali: L’opposizione, rappresentata da figure come Laura Boldrini, ha criticato duramente le dichiarazioni di Salvini e Valditara, definendole fuorvianti e pericolose. Boldrini ha sottolineato l’importanza dell’educazione per combattere la violenza di genere, considerandola una problematica universale che non può essere ridotta a questioni legate alla nazionalità o all’immigrazione.