Questa piccola isola un tempo tra le più ricche al mondo grazie ai suoi giacimenti di fosfati, è ora alle prese con una crisi sanitaria senza precedenti, a causa dell’obesità e del fumo.
Le radici profonde di un problema globale
Un tempo la dieta dei nauruani si basava su alimenti freschi, e locali, come pesce e frutta. Tuttavia, l’arrivo dei fast food e degli alimenti ultraprocessati ricchi di grassi, zuccheri e sale, ha completamente stravolto le loro abitudini alimentari. Questi prodotti, facilmente accessibili e spesso più economici, hanno soppiantato le tradizionali fonti di nutrimento. Parallelamente, la crescente sedentarietà legata all’uso di televisione e videogiochi, e alla diminuzione delle attività fisiche, ha contribuito all’aumento dell’obesità. Inoltre la crisi economica causata dalla chiusura delle miniere di fosfato, ha ulteriormente aggravato la situazione, limitando l’accesso a cibo sano e a cure mediche adeguate.
Facile accesso alle sigarette
Lo stress generato dalle difficoltà economiche e sociali che l’isola ha affrontato negli ultimi decenni, ha creato un terreno fertile per la dipendenza da nicotina. Il fumo diventa una sorta di anestetico, un modo
per sfuggire momentaneamente alle preoccupazioni quotidiane. Il fumo in passato potrebbe essere stato associato a momenti di convivialità, a rituali sociali o addirittura a modelli di comportamento adottati da figure di riferimento. Inoltre la disponibilità e il costo del tabacco giocano un ruolo fondamentale, infatti un facile accesso alle sigarette e un prezzo contenuto possono incentivarne il consumo.
Ricchezza materiale e sfruttamento delle risorse
L’estrazione di minerali in acque profonde potrebbe rappresentare una nuova speranza per l’isola.
La storia di Nauru è un campanello d’allarme per l’intera umanità, ricorda che la ricchezza materiale non è tutto e che lo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali può portare a conseguenze disastrose.