Alla serata di inaugurazione del Torino Film Festival, Sharon Stone ha incantato tutti. L’attrice, che ha ricevuto il premio Stella della Mole, è apparsa raggiante e quando è salita sul palco del Teatro Regio ha ricevuto una calorosa standing ovation. Oggi, l’attrice ha parlato alla stampa di “Pronti a morire“, il film che le ha garantito un posto importante nella storia del cinema. Un western atipico in cui il personaggio femminile è l’eroe principale. Andiamo a scoprire cosa ha dichiarato l’attrice.

Sharon Stone al Torino Film Festival, le dichiarazioni sul film

Sharon Stone ha parlato lungamente del film “Pronti a morire” da lei prodotto e recitato. Il film ruota attorno ad Ellen, personaggio da lei interpretato,  e soprannominata la “Signora”: è l’unica partecipante di sesso femminile, è una pistolera molto abile. Quand’era ancora una bambina John Herod appese suo padre ad una trave per impiccarlo e le offrì la possibilità di poterlo liberare usando una pistola; purtroppo la ragazzina mancò il bersaglio, colpendo il padre alla fronte uccidendolo. Ellen, vuole a tutti i costi la vendetta, e riesce a trovare un alleato in Cort (Russell Crowe) diventandone l’amante.

L’attrice ha raccontato di aver avuto l’opportunità di poter scegliere il regista e il cast:

“Ho avuto il piacere di lavorare con il grandissimo direttore della fotografia Dante Spinotti e ho avuto l’opportunità di scegliere il cast e il regista. Ho portato Russell Crowe dall’Australia e ho scelto Leonardo Di Caprio per il ruolo principale”.

Sharon Stone ha poi parlato del suo rapporto con il regista Sam Raimi. Un rapporto dettato da profonda stima ma che si è poi logorato nel corso degli anni a differenza di quello che l’attrice ha instaurato con un altro grande regista, Martin Scorsese. L’attrice ha dichiarato che ad unirla al regista è stato quel senso della famiglia ma anche di rispetto nei confronti del lavoro. Dopo quel film “Pronti a morire” invece Sam Raimi non l’ha più ingaggiata. Un sentimento di ingratitudine che ha parecchio ferito l’attrice.

Il rapporto con l’Italia

Il legame tra l’Italia e Sharon Stone è davvero speciale. Anche in questa importante occasione, l’attrice ha ribadito il suo amore per la cultura italiana:

“Quando avevo 19 anni mi sono trasferita a Milano e sono diventata una modella. Ho cominciato la mia carriera in Italia con un fidanzato italiano, un’ottima scelta. Mi è piaciuto tantissimo stare qui e sono tornata in Italia sempre. Ho portato i miei figli quando erano piccoli, volevo che cominciassero a capire la ricca cultura italiana e ora farò una mostra di pittura ospitata dal Comune di Roma all’Ara Pacis”.

Proprio qualche mese fa l’attrice era stata avvistata a Roma per un sopralluogo nella location scelta per esporre la sua mostra personale prevista per la primavera 2025.

La violenza sulle donne

In occasione della Giornata Internazionale sulla violenza contro le donne, Sharon Stone ha parlato lungamente di questa piaga sociale. Nel suo discorso, parecchio sentito, l’attrice ha tirato una stoccata, sia pur senza fare alcun riferimento, a Donald Trump, eletto di nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo aver definito l’America come un paese in fase adolescenziale, la Stone ha evidenziato come debbano essere i bravi uomini ad assumersi la responsabilità:

“Il modo in cui si può dare una mano è aiutarsi a vicenda. Dobbiamo dire che gli uomini bravi devono essere consapevoli che alcuni non sono bravi. Bisogna avere chiaro in testa che quegli uomini non bravi sono pericolosi e violenti e in modo da tenerli distanti dalle proprie fidanzate, mogli. Non possiamo voltare lo sguardo quando gli uomini cattivi si comportano male. L’assassino numero uno delle donne è l’uomo. E questo bisogna ricordarlo”.

La tecnologia e l’impiego dell’intelligenza artificiale

Negli ultimi mesi si discute di come l’intelligenza artificiale possa cambiare il cinema e l’arte in generale. Sharon Stone invece non si è mostrata contraria sul suo impiego ma anzi ha evidenziato come “pur prendendo il sopravvento sul quotidiano non potrà prendere il sopravvento sulle emozioni”. Poi ha aggiunto:

“Credo che ci sia un eccesso di reazione all’IA. Dal punto di vista funzionale potrebbe aiutarci ma se lo guardiamo dal punto di vista operativo non sento di essere sostituita dall’intelligenza artificiale”.

L’attivismo

Sharon Stone ha sacrificato parte della sua carriera per la battaglia contro l’AIDS. Nel 1995 Sharon Stone si trovava a Cannes per presentare il suo nuovo film diretto da Sam Raimi, Pronti a Morire, quando ricevette la proposta che accettò di sostituire Elizabeth Taylor che si era infortunata, come testimonial per la raccolta fondi in Costa Azzurra a favore della American Foundation For AIDS Research:

“Pensavo che avessimo risolto la crisi Aids ma invece mi sono accorta di quanto sia una sfida ancora importante. Nel caso del Covid come l’HIV avevamo un vaccino sperimentale, pericoloso, non funzionava per tutti ma per la maggior parte delle persone. Non abbiamo invece mai avuto un vaccino per l’HIV. Ora c’è la medicina che è disponibile tanto quanto l’aspirina in modo da non avere la carica virale dell’HIV. Dobbiamo essere logici e non applicare un’opinione personale su un virus”.

Sharon Stone al Torino Film Festival: dalla violenza sulle donne alla lotta dell’AIDS

  • Premio e carriera cinematografica: Sharon Stone ha ricevuto il premio Stella della Mole al Torino Film Festival, dove ha ricevuto una standing ovation. Ha parlato del suo ruolo nel film “Pronti a morire”, un western atipico in cui interpreta una pistolera che cerca vendetta, e ha condiviso la sua esperienza nel selezionare il cast e il regista, tra cui Russell Crowe e Leonardo DiCaprio.
  • Rapporti con i registi e l’Italia: L’attrice ha discusso del suo rapporto con il regista Sam Raimi, che si è deteriorato nel tempo, e ha sottolineato invece il legame speciale con Martin Scorsese. Ha anche ribadito il suo amore per l’Italia, paese dove ha iniziato la sua carriera, e ha annunciato una mostra d’arte personale a Roma prevista per il 2025.
  • Attivismo e riflessioni sociali: Sharon Stone ha parlato della violenza contro le donne, criticando i comportamenti di uomini violenti e sostenendo che gli uomini bravi devono agire per fermarli. Ha anche espresso una visione equilibrata sull’intelligenza artificiale, affermando che pur potendo essere utile, non potrà mai sostituire le emozioni umane. Inoltre, ha ricordato il suo impegno contro l’AIDS e la sua esperienza con la raccolta fondi per la ricerca.