Il deserto di Lut, in Iran, è diventato famoso in tutto il mondo per essere il luogo più caldo della terra. Con temperature che superano i 70°C. Lut è un vero e proprio forno naturale, le dune di sabbia, alte
fino a 300 metri, e le formazioni rocciose create dal vento, chiamate Kalut, creano paesaggi surreali, sembrano usciti da un film di fantascienza. Il luogo è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità per la sua bellezza unica e la sua importanza scientifica.
Luogo di resilienza, anche per piante e animali
In un luogo dove la vita sembra impossibile, nel cuore del deserto di Lut, la natura ha scritto una delle storie più straordinarie. Piante come lo Scandix, il Takh e il Nesi, con le loro radici affondate nelle profondità della terra e le foglie trasformate in armature spinose, hanno sfidato ogni previsione, dimostrando una resilienza sorprendente. Anche gli animali, come i serpenti, le lucertole e i gerbilli, hanno sviluppato strategie ingegnose per sopravvivere in un ambiente così ostile. Ognuno di loro è un esempio vivente di come la vita, anche nelle condizioni più estreme, trova sempre una via per la sopravvivenza.
Gandom Beryan, vuol dire grano abbrustolito: la leggenda
Il Gandom Beryan è una vasta pianura situata nel cuore del deserto di Lut ed è il punto più caldo in assoluto di tutto il deserto, composto da rocce vulcaniche scure, che assorbono una quantità enorme di calore solare. L’aria estremamente secca del deserto non riesce a disperdere il calore, contribuendo così a creare un ambiente rovente. Il nome Gandom Beryan, in persiano, significa letteralmente “grano abbrustolito” deriva da una leggenda locale secondo il quale un carico di grano fu abbandonato in questa zona e a causa delle temperature estreme venne letteralmente arrostito in pochi giorni. Questa pianura ha stabilito il record mondiale per la temperatura più alta mai registrata sulla superficie terrestre, superando i 70°C.