Si apre uno spiraglio per i percettori dell’Assegno di Inclusione. Sicuramente, parlare di svolta potrebbe risultare fuori luogo e molto eccessivo, ma senza dubbio a partire dal 1° gennaio 2025 è previsto un possibile aumento per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione. Vediamo di cosa si tratta.
Per approfondire ulteriormente le novità previste per il 2025, vi invitiamo a guardare il video intitolato “Assegno di Inclusione 2025: Aumento Importo a 700 euro e ampliamento della Platea? Se ne parla” pubblicato da Mondo Pensioni. Nel video vengono esplorati i possibili aumenti e le modifiche alla platea dei beneficiari dell’Assegno, con un focus particolare sulle proiezioni future.
Assegno di Inclusione 2025
C’è una data da segnare in rosso: gennaio, il momento in cui verrà applicata la rivalutazione e saranno introdotti altri benefit.
Tuttavia, si sperava di mantenere un ritmo più sostanzioso, come accaduto nel 2023, quando l’inflazione aveva raggiunto l’8,2%, per poi calare al 5,7% nel 2024.
Contrariamente alle previsioni, per il prossimo anno gli indici indicano un’inflazione in frenata all’1%. Secondo quasi tutti i sindacati, ciò si tradurrà in un aumento di circa 3 euro al mese sulle pensioni.
La sensazione generale è che, dopo gli incrementi significativi degli ultimi anni, per il 2025 ci si debba preparare a un blocco, una pausa particolarmente sentita, soprattutto dalle famiglie più fragili.
Le nuove proiezioni economiche, alla luce dei continui rincari di beni e servizi, restituiscono l’immagine di un Paese in cui il potere d’acquisto delle famiglie continua a essere sotto pressione.
Necessità di interventi strutturali per un futuro più equo
Nonostante il rallentamento dell’inflazione, i rincari accumulati negli anni precedenti pesano ancora notevolmente, rendendo sempre più complicato far fronte alle spese quotidiane, in particolare per chi vive di redditi bassi o fissi, come i percettori dell’Assegno di Inclusione e i pensionati.
La brusca frenata degli adeguamenti legati all’indice ISTAT prevista per il 2025 viene interpretata da molti come un segnale di preoccupante immobilismo, specialmente considerando il perdurare di costi elevati per energia, alimentari e servizi essenziali.
Sempre più famiglie si trovano a rivedere le proprie priorità di spesa, a “stringere la cinghia” e, in molti casi, a rinunciare a cure mediche o altri servizi fondamentali.
La realtà è che il “Paese dei grandi risparmiatori” non esiste più: gli investimenti per il futuro sono ridotti al minimo.
Nei prossimi anni, questo quadro rischia di aggravarsi ulteriormente, accentuando le disuguaglianze economiche.
Diventa quindi sempre più urgente un intervento strutturale da parte del governo, che sia in grado di sostenere le fasce più deboli, promuovendo al contempo una ripresa economica equa e sostenibile.
Possibile aumento dell’Assegno di Inclusione a 700€
Nel frattempo, si ipotizzano nuovi rincari sui sussidi e l’introduzione di ulteriori misure per supportare il reddito delle famiglie.
Tra queste, un possibile aumento dell’Assegno di Inclusione, che nel prossimo anno potrebbe arrivare fino a 700 euro, rispetto ai valori del 2024.
La misura destinata a sostenere famiglie con minori, invalidi e over 60 con redditi entro i limiti normativi, rappresentando un supporto concreto per i nuclei più vulnerabili.
Per maggiori informazioni sull‘Assegno di Inclusione, si consiglia di consultare la pagina dedicata INPS.
Le promesse mancate sull’aumento dell’ADI per il 2025
Nel complesso mosaico delle misure economiche per il 2025, dopo la Legge di Bilancio in fase di discussione e prossima approvazione, le dichiarazioni del Ministro del Lavoro Calderone sembrano aver ridimensionato drasticamente le speranze di un aumento dell’Assegno di Inclusione fino a 700 euro per le famiglie più vulnerabili.
Come riportato da investireoggi.it, la nuova misura, introdotta per sostituire il Reddito di Cittadinanza, non prevede un adeguamento all’inflazione e mantiene invariato l’importo massimo di 500 euro mensili per i beneficiari single senza altri redditi, lo stesso valore stabilito nel 2019.
Mentre le pensioni minime hanno ricevuto lievi incrementi, l’Assegno di Inclusione rimane immutato, nonostante la perdita di potere d’acquisto accumulata negli anni.
Il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione ha inoltre ridotto drasticamente la platea dei beneficiari, limitandola a nuclei familiari con minori, over 60 o invalidi, con ulteriori requisiti quali la sottoscrizione del Progetto di Attivazione Digitale (PAD) e l’intervento dei servizi sociali per evitare la sospensione del sussidio.
Tra le promesse non mantenute, l’elevazione della soglia reddituale a 8.500 euro potrebbe ancora essere rivista dal governo, ampliando il numero di famiglie ammissibili.
Tuttavia, non sembra esserci alcun margine per aumentare l’importo del sussidio, lasciando i beneficiari ancorati a un potere d’acquisto fermo al 2019 e fuori dal circuito degli adeguamenti economici essenziali per affrontare l’aumento del costo della vita.
Riepilogando
- A partire da gennaio 2025, l’Assegno di Inclusione potrebbe subire un aumento fino a 700€ al mese, con benefici per famiglie vulnerabili, inclusi minori, invalidi e over 60.
- Nonostante l’inflazione rallentata, le difficoltà economiche, come l’alto costo della vita, continuano a pesare sulle famiglie più fragili, aumentando la necessità di interventi strutturali.
- Le aspettative di un aumento sostanziale dell’Assegno di Inclusione per il 2025 sono ridimensionate, con l’importo fermo a 500€, mentre il numero dei beneficiari si restringe.