“Quando perdi, perdi. Non è colpa della sfortuna, dei cittadini che non capiscono, delle congiunzioni astrali. Hai sbagliato tu e sono stati più bravi gli altri”. Dopo le sconfitte in Emilia-Romagna e Umbria, Matteo Salvini non si nasconde dietro un dito e, nel contempo, punta a serrare i ranghi della Lega in vista delle prossime sfide, a partire delle elezioni regionali dell’anno prossimo, Veneto in primis, e dall’autonomia. La linea dettata dal leader, agli Stati generali della sanità organizzati dal partito a Milano, è chiara: andare “avanti con compattezza” e insistere su “temi nostri, non incazzarci con Schlein e con Conte”, in vista delle elezioni politiche del 2027.
Salvini e il congresso della Lega Lombarda
Ma fra le prime partite da giocare c’è una interna, ovvero il congresso della Lega Lombarda, convocato per il 15 dicembre, una delle tappe che porteranno al congresso federale slittato al 2025. “Ho come la sensazione – e farò di tutto perché sia così – che sia unitario e di discussione sulle idee”, assicura il segretario. Ma in campo, al momento, ci sono due nomi: il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, e il deputato e coordinatore della Lega Giovani, Luca Toccalini. Entrambi non hanno voglia per ora di tirarsi indietro. “Io mi candido e l’obiettivo è arrivare a una candidatura unitaria. Quando verranno depositati i programmi, si vedranno le idee di ciascun candidato. Non è una guerra da retroscena come leggiamo in questi giorni, c’è un dialogo in corso”, dice Toccalini. Dopo che Romeo ha fatto capire che è pronto a sua volta ad andare avanti: “Il segretario pensa all’interesse del partito e, quindi, la candidatura unica è sicuramente la soluzione migliore. Io è un anno e mezzo che sono in giro tra i militanti, ottenendo un consenso rassicurante e penso solo ad andare avanti con grande determinazione”.Altro tema sul tavolo è l’autonomia, dopo la sentenza della Consulta che ha segnalato una serie di correttivi da apportare. E qui i distinguo con Forza Italia non mancano.
Il duello con Forza Italia sull’autonomia
Il segretario azzurro e vicepremier, Antonio Tajani, assicura: “Siamo coerenti con la nostra pozione: sì all’autonomia ma con i correttivi che devono essere applicati. Dobbiamo riflettere, l’abbiamo votata e siamo favorevoli all’autonomia differenziata” e “daremo un contributo costruttivo, ma le nostre posizioni coincidono con quelle della Corte: avanti con all’autonomia ma con i necessari correttivi che mettono al centro il Parlamento”. Parole che arrivano nel giorno in cui nella sede del partito a Roma si riunisce l’osservatorio di FI sull’autonomia “con i nostri presidenti di Regione, con la ministra Casellati e con i nostri capigruppo di Camera, Senato, Parlamento europeo”. Un’occasione – aggiunge Tajani – per fare “il punto della situazione e per contribuire a una rapida e giusta approvazione della riforma costituzionale sull’autonomia.