Le elezioni regionali in Umbria ed Emilia Romagna, che hanno consegnato le due regioni al centrosinistra, hanno riacceso le speranze del campo largo di rappresentare una reale alternativa all’attuale maggioranza di centrodestra, indicando – secondo la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein – la strada da seguire, ovvero, quella del ‘testardamente unitari’ che non senza difficoltà sta cercando di far accettare a tutti gli alleati.
In Umbria e in Emilia Romagna il centrosinistra al completo ha vinto, sconfiggendo comodamente il centrodestra di Giorgia Meloni, ma cosa succederebbe se si andasse a votare oggi? Il centrosinistra unito riuscirebbe ad ‘affondare’ la corazzata di centrodestra?
Neanche il tempo di smaltire i postumi della vittoria o della sconfitta che è già tempo di sondaggi con la Supermedia Youtrend che fotografa – con una media ponderata dei diversi sondaggi delle ultime due settimane, dal 7 al 20 novembre – l’intenzione di voto degli elettori italiani in cui si riflettono, per buona parte, anche in quelli che poi sono stati i risultati delle ultime due competizioni elettorali.
Centrosinistra in crescita, Lega e M5s salgono
Dall’analisi dei dati emergono diversi spunti di riflessione che, in parte confermano e in parte si discostano, dai risultati delle elezioni regionali dello scorso fine settimana.
Il primo riguarda la conferma della crescita del consenso intorno al Partito Democratico che continua a crescere (+1) e a stringere la forbice con Fratelli d’Italia che – rispetto al 7 novembre, ovvero, dalla data degli ultimi sondaggi – perde 4 punti percentuali restando comunque il primo partito d’Italia con il 29,1%. Il Pd, invece, si attesta al 22,8%.
Salgono inaspettatamente Lega e M5S, entrambi sonoramente bocciati dagli elettori lo scorso fine settimana. La Lega fa registrare addirittura il suo miglior risultato dalla debacle europea, raggiungendo l’8,9% (+2) e avvicinandosi a Forza Italia che rimane stabile al 9,2%.
Sarà l’effetto della Costituente che si aprirà domani al Palazzo dei Congressi di Roma, ma il partito di Giuseppe Conte resta alto nei sondaggi mantenendo l’11,4%. Bene anche Avs che conferma il trend positivo iniziato con le Elezioni Europee di giugno. Il partito di Fratoianni e Bonelli cresce ancora di tre punti, arrivando al 6,3%.
Al centro sale solo Azione di 0,1% mentre perdono qualcosa Italia Viva e +Europa.
📊 #Supermedia Youtrend per @Agenzia_Italia dei #sondaggi (e variazione rispetto al 7 novembre):
— Youtrend (@you_trend) November 22, 2024
FdI 29,1% (-0,4)
PD 22,8% (+0,1)
M5S 11,4% (=)
FI 9,2% (=)
Lega 8,9% (+0,2)
AVS 6,4% (+0,3)
Azione 2,7% (+0,1)
IV 2,2% (-0,2)
+E 2,0% (-0,1)
NM 0,9% (=) pic.twitter.com/CPoSYwLUC0
Sondaggi, il campo largo vincerebbe se si votasse oggi?
Questi i dati della media ponderata di Youtrend. Calcolatrice alla mano, proviamo a capire come si posizionerebbero i due blocchi di centrodestra e centrosinistra se si andasse al voto oggi per il rinnovo del Parlamento italiano.
Il centrosinistra è impegnato nella costruzione di un progetto politico capace di sfidare e sconfiggere la coalizione di Governo. Un progetto che nelle intenzioni di Elly Schlein dovrebbe comprendere tutte le forze progressiste e liberali del Paese.
Ebbene se si votasse oggi e il centrosinistra schierasse la stessa formazione schierata alle ultime elezioni regionali raggiungerebbe il 47,5% un ottimo risultato che però non sarebbe sufficiente a battere la corazzata Meloni che raggiungerebbe il 48,1% delle preferenze.
Il centrodestra si confermerebbe comunque alla guida del Paese ma con un distacco molto ridotto di appena 0,6 punti percentuali.
Il distacco naturalmente sarebbe più alto se il centrosinistra lasciasse qualche pezzo per strada. Se ad esempio dovesse presentarsi con la formazione che ha sfidato il centrodestra in Liguria, perdendo, ovvero senza il contributo di Italia Viva e +Europa escluse all’ultimo dalla coalizione a sostegno del candidato del campo largo Andrea Orlando, non supererebbe il 43,3%.
Regionali 2025, il prossimo test per il futuro delle coalizioni
I partiti di maggioranza e opposizione avranno molto su cui riflettere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. All’orizzonte, infatti, ci sono diversi importanti test elettorali con le elezioni regionali 2025 in regioni chiave quali Campania, Veneto, Puglia e Toscana.
Il centrodestra dovrà capire come evitare gli errori commessi in Umbria, mentre il centrosinistra dovrà provare a non creare un nuovo caso Liguria con i veti e i niet tra gli alleati nei confronti del partito di Matteo Renzi.
Le elezioni regionali del 2025 rappresentano un test importante anche per gli equilibri nella maggioranza oltre che una proiezione ravvicinata di quello che potrebbe essere lo scenario dell’appuntamento del 2027, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento.
Sondaggi politici, l’analisi in sintesi
Ecco una sintesi in cinque punti dell’analisi degli ultimi sondaggi politici sulle intenzioni di voto degli italiani.
- Vittorie regionali: Il centrosinistra ha vinto nelle recenti elezioni regionali in Umbria ed Emilia Romagna, alimentando le speranze di una vera alternativa al centrodestra, come sostenuto dalla segretaria del PD, Elly Schlein.
- Sondaggi recenti: Secondo la Supermedia Youtrend (7-20 novembre), Fratelli d’Italia perde terreno (29,1%), mentre il PD cresce (22,8%). Altri partiti come la Lega e il M5S registrano aumenti, con quest’ultimo stabile all’11,4%.
- Centrodestra in vantaggio: Se si votasse oggi, il centrodestra otterrebbe il 48,1% dei consensi, mentre il centrosinistra, con la stessa coalizione delle regionali, raggiungerebbe il 47,5%, ma non riuscirebbe a superarlo.
- Rischio divisioni nel centrosinistra: Se il centrosinistra si presentasse senza alleati come Italia Viva e +Europa (come accaduto in Liguria), potrebbe scendere sotto il 43,3%, riducendo la sua competitività.
- Prossimi test elettorali: Le elezioni regionali del 2025, in regioni chiave come Campania, Veneto, Puglia e Toscana, saranno cruciali per i futuri equilibri politici, con il centrosinistra chiamato a evitare divisioni interne e il centrodestra a correggere i propri errori.