“Quando hai un problema che non riesci a risolvere,  prova a fare esattamente il contrario di come si è sempre fatto. Ignorando l’opinione degli altri, esperti inclusi” è il consiglio dello scrittore Gianrico Carofiglio che prende spunto da un atleta che ha segnato la storia del salto in alto. Si chiamava Dick Fosbury ed era nato il 6 marzo del 1947 in Oregon. Era alto e magro e sembrava poco adatto a primeggiare in una disciplina sportiva ma aveva una grande forza di volontà e dopo aver provato diverse discipline, dal calcio al basket, dal nuoto al baseball si dedicò al salto in alto.

La storia di Fosbury, il saltatore in alto che doveva rompersi l’osso del collo

Racconta Carofiglio che Fosbury, nonostante l’impegno e gli sforzi non riusciva a superare la modesta misura di 1 metro e 63 centimetri seguendo la tecnica dell’epoca che prevedeva lo scavalcamento dell’asticella mantenendo il corpo in una posizione orizzontale durante il volo. Fosbury decise di cambiare tecnica, scavalcando l’asticella con un balzo all’indietro e atterraggio di schiena. Un allenatore disse che si sarebbe rotto l’osso del collo e invece perfezionò la tecnica che ora è adottata dagli atleti di tutto il mondo. Morale della favola: la storia leggendaria di Fosbury ci insegna che con la creatività, l’intelligenza e la perseveranza si possono raggiungere risultati che sembrano impossibili.

Stefano Bisi