Le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sul patriarcato e sull’aumento di violenze sessuali correlate all’immigrazione fanno ancora discutere. Oggi 22 novembre 2024 un gruppo di attiviste legate al collettivo femminista ‘Bruciamo Tutto’ hanno lanciato dei gavettoni con all’interno un liquido colorato contro il ministero dell’Istruzione in via di Trastevere, a Roma. L’azione è stata organizzata anche per spostare il focus sulla manifestazione di ‘Non una di meno’ contro la Violenza di Genere che si terrà domani 23 novembre a Piazzale Ostiense.

Negli scorsi giorni ci sono state altre azioni contro il ministero dell’Istruzione. Basti pensare che l’altro ieri sono comparse delle scritte, a opera di anonimi, su un muro non troppo distante dalla sede del Mim che recitavano: “104 mort3 di Stato” con simboli anarchici. Alla base della contestazione al ministro dell’Istruzione ci sono le recenti dichiarazioni durante la presentazione alla Camera dei deputati della Fondazione Cecchettin.

Valditara ha parlato dell’aumento delle violenze sessuali correlato all’immigrazione clandestina e ha detto che il patriarcato è finito nel 1975. Una serie di dichiarazioni che arrivano pochi giorni prima del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere. Ha parlato in esclusiva a Tag24 una delle attiviste del collettivo ‘Bruciamo Tutto’ spiegando il motivo dell’azione di questo pomeriggio.

Imbrattato il ministero dell’Istruzione: ecco cosa è successo

Succede tutto all’improvviso. Mentre un’attivista lancia gavettoni pieni di liquido colorato, le altre presenti espongono cartelli con sopra scritto ‘Bruciamo Tutto’ e la data di domani, 23 novembre 2024, quando da piazzale Ostiense alle ore 14:30 partirà la manifestazione nazionale di Non una di meno. Una delle esponenti del collettivo che hanno preso parte alla protesta ha ribadito che quello che ha detto il ministro Valditara negli scorsi giorni è falso, un’altra invece spiega in un video che il gruppo si fa portavoce di tutte le vittime dei femminicidi.

Dopo la breve dimostrazione fuori dal ministero dell’Istruzione, le attiviste si sono scattate una foto dove espongono un cartellone e una bandiera del collettivo. Non sono tardate le reazioni da parte della politica, in particolare dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha biasimato le attiviste tramite il suo profilo X.

Ha parlato in esclusiva a Tag24 l’attivista del collettivo ‘Bruciamo Tutto’ Noemi Diaferia che ha spiegato le motivazioni del gesto di oggi fuori dal ministero dell’Istruzione: “L’azione di oggi nasce come risposta alle dichiarazioni di qualche giorno fa da parte di Valditara” spiega Diaferia “quando ha detto che il patriarcato è un’ideologia e che la violenza di genere è causata dall’immigrazione, ci siamo sentite in obbligo di rispondere a nostro modo“.

Le attiviste hanno portato in piazza contro le dichiarazioni del ministro i dati sulla violenza di genere. “I femminicidi sono commessi per più del 94% da uomini italiani e il patriarcato non è solo un’ideologia” spiega l’attivista a Tag24. Ancora più allarmanti i dati sui transcidi che, stando a quello che racconta Diaferia, non sarebbero neanche quantificabili – così come le molestie più piccole.

La risposta al post di Salvini: “La destra strumentalizza”

Il post di Salvini, e quelli di alcuni altri esponenti della maggioranza assieme a lui, non è sfuggito alle attiviste. Diaferia spiega che il ministro dei Trasporti strumentalizza la lotta dei collettivi e non tiene conto dei messaggi che cercano di mandare, puntando il dito contro le modalità di protesta: “Il ministro dovrebbe chiedersi perché si arriva a tutto questo” insiste l’attivista “e poi, quanto sono gravi i danni che causiamo se paragonati a quello che subiamo ogni giorno dalla violenza patriarcale?“.

Non è la prima volta che il ministro dell’Istruzione Valditara viene coinvolto in proteste. Qualche giorno fa sono comparse scritte a opera di anonimi su un muro del ministero in viale di Trastevere.

La piazza di Non una di meno del 23 novembre 2024

Nella dimostrazione fuori dal ministero dell’Istruzione è stato rinnovato l’invito alla protesta di Non Una di Meno contro la Violenza di genere che si terrà domani. La manifestazione nazionale, in vista del 25 novembre, si preannuncia molto partecipata e sarà un momento fondamentale per portare al centro temi fondamentali: “La giornata di domani sarà davvero molto importante” spiega Diaferia a Tag24 “è importante essere unite ora più che mai“.

‘Bruciamo Tutto’ in questo momento si sta concentrando sul Reddito di Liberazione che dovrebbe essere destinato alle persone che subiscono violenza: “Sarà in una forma che stiamo cercando di modificare rispetto al già esistente reddito di libertà così da rendere indipendenti le persone che hanno subito violenza“.

L’obiettivo è quello di garantire maggiore libertà economica, e quindi libertà di scelta, a coloro che subiscono violenza: “Un aiuto economico è solo un piccolo passo per liberarsi, stiamo creando una rete di diverse realtà transfemministe: insomma, una sorellanza” conclude.

Cosa è successo oggi al ministero dell’Istruzione?

  • Proteste contro le dichiarazioni di Valditara: Un gruppo di attiviste del collettivo femminista ‘Bruciamo Tutto’ ha lanciato gavettoni di liquido colorato contro il Ministero dell’Istruzione, protestando contro le recenti affermazioni del ministro Giuseppe Valditara, che aveva detto che il patriarcato è finito nel 1975 e che la violenza di genere sarebbe collegata all’immigrazione.
  • Critiche ai dati di Valditara: Le attiviste hanno contestato le dichiarazioni del ministro, sottolineando che la maggior parte dei femminicidi è commessa da uomini italiani e che il patriarcato non è solo un’ideologia, ma una realtà che alimenta la violenza di genere.
  • Sostegno alla manifestazione ‘Non una di meno’: Le attiviste hanno anche ribadito il loro sostegno alla manifestazione nazionale contro la violenza di genere, organizzata per il 23 novembre 2024, e hanno promosso il Reddito di Liberazione, un aiuto economico destinato alle vittime di violenza.