Dal 2025, entrano in vigore novità per i buoni pasto, come previsto dal via libera definitivo all’emendamento nel decreto legge Concorrenza.

Viene previsto un tetto massimo del 5% alle commissioni applicate dalle società di emissione. La norma sarà accompagnata da un periodo transitorio, per venire incontro a tutte le parti coinvolte.

Nel testo, spiegherò cosa cambierà dal 2025, quali sono i pro e i contro della nuova disciplina. È opportuno fare una breve panoramica sui buoni pasto, spiegando prima di tutto cosa sono e come funzionano, per poi passare alle novità.

Cosa sono e come funzionano i buoni pasto

I buoni pasto, o meglio, ticket restaurant sono i benefit più diffusi concessi dalle aziende per fruire di servizi sostitutivi di mensa.

Prima erano solo cartacei, ma oggi sono anche elettronici, sotto forma di tessere dotate di microchip. Cartacei o elettronici svolgono lo stesso ruolo e sono doppiamente vantaggiosi, sia per i lavoratori che per gli stessi datori di lavoro.

I ticket restaurant consentono di pagare i pasti consumati durante la pausa pranzo, presso le attività convenzionate: ristoranti, bar, mense o supermercati.

In base alle disposizioni del decreto Ministeriale n. 122/17, hanno diritto ai buoni pasto i lavoratori assunti con rapporti di lavoro subordinato e di collaborazione.

Possono essere richiesti anche da titolari di Partita IVA e lavoratori autonomi. Non spettano ai liberi professionisti in regime forfettario.

Tetto del 5% alle commissioni

Ora che abbiamo chiarito come funzionano i buoni pasto, vediamo in dettaglio cosa cambierà con l’introduzione del nuovo tetto alle commissioni.

Nel 2025 entrerà in vigore una nuova norma che prevede un tetto massimo del 5% alle commissioni applicate dalle società emittenti. La norma si applicherà ai buoni pasto a partire dal 1° gennaio, ma quelli in circolazione fino al 31 agosto 2025 seguiranno le attuali condizioni.

Un emendamento al Disegno di Legge Concorrenza ha previsto un tetto massimo del 5% alle commissioni applicate dalle società di emissione. Previsto, al contempo, un periodo di transizione.

Si tratta di una norma molto importante e adesso ti spiegherò perché. I buoni pasto vengono emessi da società che stipulano una convenzione con gli esercizi commerciali. Può trattarsi di un bar o di un ristorante.

L’esercizio non verrà mai ripagato del 100% dell’importo del singolo buono perché una parte della cifra verrà trattenuta dalla società emittrice. Ecco cos’è la percentuale di commissione ed ecco l’importanza di porre un tetto del 5%: si regolarizza un mercato. Devi sapere che, in alcuni casi, questa commissione poteva arrivare anche al 20%

Nell’emendamento è prevista anche la norma che permette alle imprese emittenti di recedere dai contratti già conclusi, a partire dal 1° settembre 2025.

L’entrata in vigore è ancora lontana. Come ho anticipato, è previsto un periodo di transizione fino al 31 agosto 2025. Durante la fase transitoria, i contratti con le società resteranno attivi secondo i parametri attuali. Dal 1° settembre prossimo, le società emittenti potranno recedere dai contratti di fornitura in essere senza indennizzi od oneri.

Perché il nuovo tetto è rischioso

In base a quanto ho spiegato, la stretta al tetto delle commissioni sui buoni pasto è solo positiva. Non dobbiamo subito cantare vittoria: la situazione potrebbe avere anche effetti negativi.

Tuttavia, questo limite potrebbe avere anche delle conseguenze negative, come un possibile aumento dei costi per le aziende. In pratica, le società emittenti potrebbero cercare di compensare il calo delle commissioni aumentando il prezzo dei buoni pasto. Si tratta di un aumento che, ovviamente, andrebbe a ricadere sulle aziende che potrebbero vedere lievitati il costo dei buoni pasto.

Si tratta di ipotesi, ma non troppo distanti dalla realtà. Le aziende che continueranno a garantire questi benefit potrebbero subire un aumento dei costi o, dall’altra parte, si potrebbe verificare una diminuzione dei benefit concessi ai lavoratori.

Solo con il passare del tempo potremo vedere se queste ipotesi si concretizzeranno. Nel frattempo, sarà importante monitorare come il mercato dei buoni pasto si adatterà a queste nuove regole.

Novità buoni pasto in sintesi

Dal 2025 entreranno in vigore nuove regole per i buoni pasto, con un tetto massimo del 5% alle commissioni delle società emittenti, e un periodo transitorio fino ad agosto 2025. I buoni pasto, utilizzabili per pagare i pasti in esercizi convenzionati, potranno subire un aumento dei costi per le aziende, che potrebbero ridurre i benefici offerti ai lavoratori. Gli effetti finali saranno visibili solo con l’entrata in vigore delle nuove norme.