L’approdo di Raffaele Fitto in Europa adesso fa litigare anche gli alleati di Governo. A mettersi di traverso questa volta è la Lega di Matteo Salvini che ha annunciato l’ intenzione di non votare la fiducia all’esecutivo di Ursula von der Leyen.
Sbloccato, con il ‘compromesso’ tra i partiti della maggioranza Ursula (Ppe, S&D e Renew), lo stallo sul nome italiano in Commissione e archiviato lo scontro tra centrodestra e Partito Democratico sul sostegno al ministro per gli Affari Europei, le tensioni adesso sono tutte interne alla maggioranza di centrodestra.
Perché? Non per l’ appoggio a Raffaele Fitto, che non è mai stato in discussione, ma per la decisione della Lega non votare la fiducia – il prossimo 27 novembre all’Europarlamento – alla Commissione von der Leyen 2 di cui fa parte anche il ministro italiano, unico rappresentante di un partito esterno alla maggioranza di Governo ad avere un ruolo esecutivo.
Perché la Lega voterà ‘no’ alla Commissione von der Leyen?
La posizione della Lega sta generando tensioni tra gli alleati di Governo. Le ragioni del no del Carroccio alla fiducia alla Commissione von der Leyen sono state comunicate nelle scorse ore dal capo delegazione al Parlamento Europeo, Paolo Borchia.
“Mercoledì prossimo la delegazione della Lega non voterà Ursula von der Leyen e non farà da stampella a nessuno, tantomeno a una Commissione ancora schiava della sinistra e dell’ideologia green.
Siamo l’unica vera opposizione alla maggioranza Ursula e difenderemo gli interessi del nostro Paese. Avanti a testa alta!”
Ha scritto Borchia in un post sul suo profilo Instagram.
Il voto contrario all’ esecutivo della Presidente Ursula von der Leyen è in linea con quella che è la posizione del gruppo dei Patrioti Europei a cui il partito di Matteo Salvini aderisce. Una voto contrario che, come dicevamo, sta generando tensioni tra gli alleati della maggioranza di Governo che, invece, sono schierati per il voto a favore.
“La Lega ha sostenuto Fitto in Europa per interesse nazionale italiano, non per amicizia o simpatia. Questo non vuol dire che daremo carta bianca alla signora von der Leyen”.
Ha dichiarato oggi, il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini, durante il suo intervento agli stati generali della sanità della Lega.
Fratelli d’Italia ha annunciato il voto a favore della Commissione e non sarebbe potuto essere altrimenti, dopo il sofferto via libera a Raffaele Fitto (nome proposto e fortemente voluto da Giorgia Meloni) arrivato mercoledì 20 novembre da parte della Commissione Ue. Fratelli d’Italia voterà con la maggioranza von der Leyen nonostante militi in un partito, Ecr attualmente all’opposizione.
Naturalmente favorevole il voto della delegazione europea di Forza Italia, esponente di spicco del Ppe, il primo partito europeo e leader dell’attuale maggioranza.
Vertice Meloni-Salvini-Tajani per sbloccare l’impasse
Prima del voto di Strasburgo – in programma mercoledì 27 novembre – la presidente Meloni potrebbe tentare di convincere l’alleato Salvini a rivedere la sua posizione nel corso del vertice a tre che, secondo indiscrezioni, sarebbe in programma a inizio settimana se non addirittura nelle prossime ore, prima del Consiglio dei Ministri fissato, invece, per lunedì 25.
Un vertice nel corso del quale si dovrebbe discutere anche del voto europeo e del mancato sostegno della Lega alla commissione von der Leyen e di conseguenza alla vicepresidenza di Raffaele Fitto.
M5s e Lega, in Europa rivive l’asse giallo-verde
Gli europarlamentari della Lega, però, non sarebbero gli unici italiani ad avere deciso di votare contro il nuovo esecutivo di Ursula von der Leyen. Ha già annunciato il suo no anche la delegazione europea del M5s, che in Europa ancora una volta si trova a votare con la Lega, riportano alla memoria i tempi dell’alleanza giallo-verde, quando Giuseppe Conte era presidente del Consiglio e Matteo Salvini il suo vice.
Oggi l’asse Lega-M5s rivive a Strasburgo con i due partiti sullo stesso lato della barricata.
“Ieri sera l’Unione europea ha toccato il punto più basso della sua storia. I partiti di maggioranza hanno approvato in tutta fretta i commissari Ribera e Fitto, dopo aver chiuso accordi nelle solite stanze segrete.
Non si è discusso di competenze o priorità per i cittadini, ma si è scelto seguendo logiche di spartizione politica, del tutto scollegate dai bisogni reali dei cittadini europei. Noi continueremo a fare la nostra opposizione trasparente e democratica”
Scrive sul suo profilo Facebook l’eurodeputata Valentina Palmisano.
Hanno comunicato il proprio no anche gli eletti di Avs che aderiscono al gruppo dei Verdi (partito che ha appoggiato Ursula von der Leyen nel voto di luglio per il via libera al secondo mandato) Ignazio Marino, Cristina Guarda, Leoluca Orlando e Benedetta Scudieri.
Contrari anche i delegati della Sinistra Europea tra cui Ilaria Salis che sui suoi profili social ha scritto:
“Buio fitto in Europa. Settimana prossima a Strasburgo, in linea con il gruppo The Left, ovviamente voterò contro il collegio e continueremo a fare opposizione.”
Il caso della fiducia alla Commissione in 4 punti
Il caso del voto di fiducia alla Commissione von der Leyen 2 riassunto in quattro punti:
- La Lega contro la Commissione von der Leyen: La Lega ha deciso di votare contro la fiducia alla Commissione von der Leyen 2, prevista per il 27 novembre.
- Tensioni nella maggioranza di centrodestra: La decisione della Lega ha creato frizioni con gli alleati di governo, Fratelli d’Italia (FdI) e Forza Italia (FI), che invece voteranno a favore della Commissione.
- Vertice tra alleati: Giorgia Meloni potrebbe cercare di mediare con Salvini durante un vertice previsto per il 23 novembre, per cercare di risolvere la frattura prima del voto a Strasburgo.
- Opposizione di M5S e altri gruppi: Anche il Movimento 5 Stelle e vari gruppi di sinistra e dei Verdi hanno annunciato il loro voto contrario, criticando le logiche politiche dietro le nomine.