Sono molti i lavoratori che si trovano sotto stress in vista della scadenza del 30 novembre. Il tema previdenziale si presenta con modalità di accesso più complesse o poco chiare, così come è evidente che per molti si avvicina il momento di uscire dal mondo del lavoro a 71 anni di età. Per i disoccupati che hanno terminato la Naspi, l’Ape sociale rappresenta una soluzione importante, consentendo di accedere alla pensione in anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria, attualmente fissata a 67 anni.

Tuttavia, vi sono diversi dettagli da considerare, in particolare per i lavoratori disoccupati che desiderano la pensione anticipata nel 2025.

A questo proposito, vi invitiamo a guardare il video intitolato “Ape Sociale e Pensione Anticipata🧓 spettano dopo la NASpI: Ecco in quali casi“, pubblicato da RadioUCI Redazione. In questo video, vengono esplorati i principali aspetti legati all’accesso all’Ape Sociale dopo la NASpI, spiegando in quali casi è possibile beneficiare di questa misura, un tema fondamentale per chi si trova in difficoltà dopo aver esaurito gli ammortizzatori sociali.

Ape sociale e Naspi: come funzionano?

In un periodo di incertezze, molti cercano di ottenere dall’INPS il benestare per l’Ape Sociale.

La misura è accessibile a partire da 63 anni e 5 mesi di età, con un minimo di 30 o 36 anni di contributi, a seconda dei casi. I problemi dei lavoratori sono numerosi e non si limitano alla mancanza di stabilità lavorativa.

Ad aggravare la situazione contribuisce l’aumento dei prezzi e dei servizi di prima necessità, spinti dalla forte inflazione.

Il fenomeno ha innescato un processo di erosione del potere d’acquisto degli stipendi e portato a rivedere parte dei sussidi attualmente disponibili.

Il Governo è intervenuto nel 2024, modificando la misura, innalzando il requisito anagrafico di cinque mesi.

È la seconda revisione dei criteri di accesso alla pensione. La prima ha riguardato “Opzione Donna”, provocando un’ondata di malcontento tra le lavoratrici che hanno visto sfumare la possibilità di un’uscita flessibile dedicata a loro.

Come spesso accade nel sistema previdenziale italiano, le regole vengono cambiate non solo nei requisiti, ma anche nell’inclusione o esclusione di categorie specifiche di beneficiari.

L’incertezza generata da queste modifiche spinge molti disoccupati a interrogarsi su come e quando sia possibile accedere all’Ape Sociale.

Per il 2025, si attende il rinnovo dell’Ape Sociale con le medesime condizioni attuali, con la possibilità che vengano confermati i requisiti di accesso e le categorie di lavoratori beneficiari.

Disoccupati e pensione anticipata: cosa bisogna sapere

Anche se la recente valutazione della Cassazione ha confermato l’accesso all’Ape Sociale per coloro che si trovano nella condizione di essere licenziati senza Naspi, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale continua ad applicare le regole ordinarie.

Secondo quanto riportato da pmi.it, l’indennità viene erogata a coloro che sono stati licenziati e hanno perso il lavoro, ma che, al contempo, hanno esaurito completamente il periodo di godimento degli ammortizzatori sociali.

Nel merito della questione, è importante fare riferimento alle disposizioni normative contenute nel comma 179 della legge 232/2016, dove vengono definiti i criteri principali di accesso all’Ape Sociale e le categorie che possono beneficiarne.

Un aspetto rilevante riguarda l’inclusione nell’indennità di alcune categorie specifiche, che possono ricevere un assegno mensile fino a 1.500 euro per 12 mesi.

L’accesso alla pensione è previsto a partire dai 63 anni e 5 mesi, con 30 anni di contributi, per disoccupati, caregiver e invalidi al 74%.

Per i lavoratori addetti a mansioni gravose, l’accesso alla misura richiede un accumulo contributivo di almeno 30 anni di versamenti.

Guida pratica per chi ha terminato la Naspi

Come accennato in precedenza, i disoccupati non possono accedere direttamente all’anticipo pensionistico Ape Sociale.

È necessario che si verifichino eventi imprevisti, come la disoccupazione sopraggiunta dopo la cessazione del rapporto di lavoro.

Per maggiore chiarezza, è utile riportare la definizione di disoccupati che hanno diritto alla misura.

In particolare, possono accedere all’Ape Sociale i disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, che può essere stata causata da licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura prevista dall’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604.

La cessazione del rapporto può anche derivare dalla scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che, nei 36 mesi precedenti la scadenza, il lavoratore abbia accumulato almeno 18 mesi di lavoro dipendente.

Infine, è fondamentale che il lavoratore abbia esaurito completamente la prestazione di sostegno al reddito.

Se il lavoratore percettore della Naspi ha compiuto 63 anni e 5 mesi, ha maturato 30 anni di contributi e soddisfa le altre condizioni previste dalla normativa, può presentare la domanda preliminare per il rilascio del diritto all’anticipo pensionistico Ape Sociale entro il 30 novembre 2024.

Per maggiori dettagli, si rimanda alla pagina ufficiale INPS.

Riepilogando

Se sei un lavoratore che sta valutando l’accesso all’Ape Sociale o hai domande su come la Naspi può influire sul tuo futuro pensionistico, è importante comprendere bene i requisiti e le scadenze.

Di seguito, ti offriamo una sintesi degli spetti principali che determinano l’accesso all’Ape Sociale, con particolare attenzione ai disoccupati e ai lavoratori che hanno esaurito la Naspi. Ecco cosa devi sapere:

  • l’Ape Sociale consente l’accesso anticipato alla pensione per i lavoratori disoccupati, invalidi o caregiver, con 63 anni e 5 mesi di età e almeno 30 anni di contributi. Tuttavia, i requisiti e le categorie ammissibili sono cambiati nel 2024, aumentando il requisito anagrafico di cinque mesi;
  • i disoccupati possono accedere all’Ape Sociale se hanno terminato la NASpI e soddisfano specifici criteri, come la cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento o scadenza del contratto a tempo determinato. È necessario che il lavoratore abbia accumulato almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 mesi precedenti;
  • i lavoratori che hanno completato la NASpI, sono 63 anni e 5 mesi e hanno 30 anni di contributi, possono presentare la domanda per l’Ape Sociale entro il 30 novembre 2024. Per maggiori dettagli, si rimanda alla pagina ufficiale INPS.