Il Colosseo per Russell Crowe ha veramente chiuso i battenti. La star di Il Gladiatore avrebbe voluto tanto tornare nel sequel. Il regista del film, Ridley Scott, ha raccontato il curioso retroscena con un particolare riferimento all’insistenza dell’attore, probabilmente molto affezionato alla pellicola che lo ha consacrato nel 2000 come una leggenda del cinema e per cui ha ottenuto l’oscar come miglior attore protagonista.

I tentativi per riportare in vita Massimo Decimo Meridio

Russell Crowe desiderava tornare nei panni di Massimo Decimo Meridio: sono stati i limiti della sceneggiatura a spegnere le sue speranze.

Ridley Scott ha raccontato che c’era stato anche un tentativo di sceneggiatura da parte di Nick Cave, uscito più vicino ad un prodotto fantasy che ad uno storico, da quanto racconta il regista.

Ridley Scott, in un post su Instagram condiviso da IMAX, si mostra fiero di lavorare al sequel:

Sarebbe dovuta comparire una sorta di portale dall’oltretomba capace di riportare in vita l’eroe per mezzo dello spirito di un guerriero agonizzante. Scott, ha continuato a raccontare così l’ostinazione dell’attore:

“Continuavo a dire a Russell, ‘Ma sei morto.’ E lui ha detto, ‘So di essere morto. E voglio tornare dai morti!”

Il soggetto presentato alla fine, tuttavia, non ha entusiasmato lo stesso Crowe:

“Mh, non è un granché, vero? Non funziona in effetti!”

Ricorda questa esclamazione, Scott, mentre racconta l’aneddoto, questo perché poi ha capito che il suo ruolo, reincarnato, sarebbe dovuto comunque essere assegnato ad un altro attore.

Russell Crowe ancora affezionato a “Il Gladiatore

Pare che Russell Crowe in sostanza non abbia preso bene il “cambio della guardia” in fatto di scelta per il cast del sequel. Non avrebbe nascosto, da quanto dichiarato in un’intervista a Collider, un pizzico di gelosia nei confronti del progetto, per lui importantissimo:

“Il Gladiatore è stata un’esperienza enorme nella mia vita. Occupa ancora un posto speciale nel mio cuore. Ha cambiato il modo in cui le persone mi consideravano.”

Inoltre, in una puntata del podcast Kyle Meredith With…, l’attore ha anche dichiarato di provare un senso di disagio all’idea che il regista stesse lavorando ad un nuovo film con nuovi attori, soprattutto perché sentiva di non avere più voce in capitolo sull’opera.

Riportiamo qui di seguito l’episodio in formato video in cui Russel Crowe commenta aspramente l’inizio delle riprese di Il Gladiatore 2:

Consapevole di tutte le motivazioni, Russel a 60 anni, ha dovuto posare la corona e accettare i limiti del decorso del tempo.

Paul Mescal raccoglie l’eredità: unica strada secondo Ridley Scott

Alla fine ha avuto la meglio una nuova storia con il personaggio principale, Lucio, interpretato da Paul Mescal. Nessuna alternativa poteva essere abbastanza credibile:

“Il ritorno di Russell suggeriva comunque una linea narrativa che non funzionava davvero”.

Ha dichiarato Scott, apertamente soddisfatto al pensiero di non aver chiamato l’attore a partecipare. L’intento, dopotutto, è anche stato quello di dare un trampolino di lancio e luce a volti nuovi come quello di Paul Mescal.

Anche una convivenza dei due attori non sarebbe stata congeniale, Mescal avrebbe potuto rischiare di rimanere incastrato sotto l’ombra di Russel Crowe.

L’irlandese Paul Mescal a 28 anni ha colto così la sua eredità cinematografica, e ha ammesso apertamente di non aver sentito il bisogno di consultare l’attore del primo film.

Nel carosello in evidenza la foto dell’attore Paul Mescal, seguito dal resto del cast:

Ha dichiarato fosse giusto prendere da solo la responsabilità e contare esclusivamente sulle sue capacità, sul regista e sulla sceneggiatura affidata.

Con una stoccata decisa, Scott ha commentato la scelta di Mescal con una similitudine paradossale:

“Perché Roger Moore avrebbe dovuto chiamare Sean Connery per un film di James Bond? … Per quale motivo avrebbe dovuto farlo!?”

Ma come sta andando questo sequel di Ridley Scott? Il Gladiatore II, uscito nelle sale il 14 novembre 2024, è stato aspramente accolto dalla critica sia per motivi storici, che di sceneggiatura.