Dopo tanta attesa, alla fine una risposta è arrivata e sembra anche denotare un certo nervosismo da parte di Fratelli d’Italia. Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione per FdI, ha per la prima volta fatto conoscere pubblicamente il pensiero del maggiore dei tre partiti al governo riguardo le polemiche sulle dichiarazioni di Giuseppe Valditara.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito aveva collegato la presenza dei femminicidi in Italia all’aumento dell’immigrazione irregolare e considerata “ideologica” la lotta al patriarcato. All’opposizione il PD si è messo subito in prima fila nel criticare Valditara, accusando la premier Meloni di coprirlo politicamente con il suo silenzio.

Ricostruzione rigettata da Donzelli, che ha voluto attaccare chi si è convinto dell’inesattezza delle parole del ministro: “Mettere in bocca a Valditara parole mai dette è parte di una polemica ridicola e inutile“.

Donzelli si schiera con Valditara: “Le sue parole sono travisate”

Dopo il silenzio, comincia la difesa da parte degli alleati di governo. Non si sono ancora concluse le polemiche sulle frasi del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, che legavano i femminicidi in Italia alla presenza di fenomeni migratori irregolari.

Ricostruzione che il PD ha subito contestato con molte dichiarazioni, con il cerchio che sembra essersi chiuso oggi 21 novembre 2024 per bocca della segretaria dem Elly Schlein, che ha accusato Meloni di esser rimasta in silenzio per puro calcolo politico. Ma, come accennato, il tempo del silenzio era terminato e anche Fratelli d’Italia ha voluto dire la sua con Giovanni Donzelli, responsabile per l’organizzazione di FdI.

Partecipando al convegno “Pari opportunità, pari libertà. Due anni di governo Meloni” in Senato, Donzelli ha però mostrato tutto il nervosismo per l’ennesima polemica causata da un alleato di governo. Arriva sì una difesa nei confronti di Valditara, ma quanto questa è dettata da una reale convinzione e non dalle necessità del momento?

Una battuta è dedicata all’argomento del convengo, considerato che la premier Giorgia Meloni ha sempre usato – da quando ha vinto le elezioni politiche del 2022 – il suo esser la prima donna a ricoprire quella carica in Italia come un successo per la condizione femminile anche italiana: Donzelli ricorda come l’obiettivo principale di tutte le decisioni governative mirino alla sicurezza delle donne.

La strada intrapresa è quella giusta bisogna lavorare sull’educazione, valorizzando la libertà di scelta delle donne: è il modo migliore per arrivare alla parità di opportunità. La priorità deve essere garantire la libertà e la sicurezza delle donne in ogni circostanza, indipendentemente che la violenza avvenga in casa o in strada, per mano di conoscenti o di estranei.

Qui però arriva il nervosismo sopra citato, che esplode quando i giornalisti presenti all’evento cercano di capire cosa pensi FdI della questione di Valditara. Quando si tratta di un argomento così complesso e così serio non c’è polemica politica che tenga, anzi: Donzelli cerca di rigirare la questione ha chi ha volutamente travisato i termini del discorso.

La libertà d’espressione vale per tutti, ma credo che la cosa peggiore che si possa fare alle donne sia trasformare il tema della violenza in un dibattito politico divisivo, distinguendo tra cause di serie A e di serie B. Non ha mai affermato che la violenza di uno straniero sia più grave rispetto a quella all’interno delle famiglie. Mettere in bocca a Valditara parole mai dette è parte di una polemica ridicola e inutile.

Roccella: “Il governo lotta contro la violenza sulle donne”

La colpa di Valditara sarebbe quindi, per Donzelli, quella di esser finito nel classico “gioco” che le opposizioni, in particolare quelle contro questo governo, mettono in scena quando si trovano in difficoltà: travisare e modificare a proprio piacimento le parole di qualche ministro o membro della maggioranza.

Finisce così per passare in secondo piano la ragione stessa del convengo, che mirava proprio a ricordare come il governo Meloni abbia messo in campo molte risorse – economiche e legislative – a favore delle donne.

In Italia la situazione è ancora lungi dal migliorare, ma il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, mette al centro del suo intervento la ferma volontà di continuare nella propria attività:

Il nostro governo ha messo al centro le donne, anche perché è il primo governo guidato da una donna, e lo ha fatto sotto tutti i profili: abbiamo lottato contro la violenza con una nuova legge e con molte risorse sui centri antiviolenza e sulle case rifugio, ma abbiamo anche promosso il lavoro delle donne, ottenendo ottimi risultati e lasciandole libere di scegliere se essere madri e conciliare la vita professionale con la vita privata.

L’orizzonte temporale non è soltanto il presente o a quanto è stato fatto, ma c’è anche il futuro rappresentato dagli ultimi due anni di legislatura. Tempo prezioso che non va sprecato e affinché i casi di cronaca riguardante i femminicidi non riempiano ancora i palinsesti televisivi o le pagine dei giornali:

Noi abbiamo due anni di legislatura e tutte le cose che abbiamo messo in campo le vorremmo valutare poi alla fine, anche sul piano della violenza contro le donne. Sul numero dei femminicidi c’è stata una piccola riduzione, ma dobbiamo raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo posti.

Le critiche delle opposizioni sulle parole di Valditara

Il caso ha voluto che nella giornata di oggi ci siano state due conferenze stampa da parte dei maggiori partiti, uno del centrodestra e l’altro del centrosinistra. Detto di FdI, in precedenza era toccato al PD, che presso la sua sede romana aveva presentato le proprie iniziative in vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne e i propri emendamenti alla legge di bilancio.

Il giudizio della segretaria dem Elly Schlein non potrebbe essere più negativo, non soltanto per il lassismo mostrato dal governo o dalle risorse che puntano più sulla repressione e non sulla prevenzione ma anche perché la premier Meloni non ha stigmatizzato le parole di Valditara per puro calcolo politico.

Avallando con il silenzio le ultime dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Meloni avrebbe continuato a legittimare quelle politiche securitarie che vedono nell’estraneo e nel diverso sempre un potenziale pericolo per le donne italiane, viste come un qualcosa da proteggere ad ogni costo.

Una copertura politica che non è utile ai fini della questione della violenza di genere e sulle donne, perché così facendo ogni partito utilizza i dati di realtà secondo i propri fini. Il PD in particolare ha sempre criticato il fatto che il governo di centrodestra sembra sempre aver prestato più di un’attenzione al mondo delle associazioni pro-Vita, ad esempio per il caso dei consultori in ospedale.

Destinare più fondi in bilancio a quelle coppie che hanno intenzione di sposarsi e quindi hanno bisogno di un mutuo per la prima casa è poi un altro segnale di quanto la preferenza del governo verso un certo tipo di famiglia, più “tradizionale”, rischi di non conciliarsi più con la società odierna, dove sono presenti più nuclei monofamiliari o persone non sposate.

I 3 punti salienti dell’articolo

  • Donzelli difende Valditara: Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia ha criticato le polemiche su Giuseppe Valditara, accusando l’opposizione di travisare le sue dichiarazioni, in particolare quelle sui femminicidi e l’immigrazione. Ha definito la discussione politica come “ridicola e inutile”.
  • Nervosismo tra alleati di governo: nonostante la difesa di Valditara, Donzelli ha mostrato nervosismo riguardo alle polemiche, sottolineando che non bisognerebbe trasformare il tema della violenza contro le donne in una battaglia politica divisiva.
  • Le critiche del PD: il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, ha accusato la premier Meloni di non condannare le parole di Valditara per calcolo politico, sostenendo che il governo stia legittimando politiche securitarie che separano il pericolo dalle vere cause della violenza di genere.