I media statunitensi l’hanno soprannominata “cacciatrice di uomini” o, ancora, “adescatrice delle autostrade”: Aileen Wuornos, nata nel 1956 a Rochester, è stata condannata per aver ucciso sette uomini, ma si è sempre definita una “vittima”: ecco chi era davvero.

Chi era Aileen Wuornos? L’infanzia nel Michigan

Aileen Wuornos, all’anagrafe Aileen Carol Pittman, trascorre la sua infanzia a Troy, nel Michigan. Ha sette anni quando, improvvisamente, scopre il segreto della sua famiglia: quelli che chiama “papà e mamma” sono, in realtà, i suoi nonni. Lei e suo fratello Keith, di un anno più grande, sono stati abbandonati dalla madre biologica. Il padre, affetto da schizofrenia, è morto suicida in carcere, dove stava scontando l’ergastolo per il rapimento e lo stupro di una bambina.

È un segreto difficile da accettare. Aileen e il fratello ne sono sconvolti. Quando hanno 10 e 11 anni, secondo alcune fonti, iniziano ad avere rapporti sessuali. A 14 anni Aileen, violentata da un amico di famiglia, rimane incinta e viene portata in una casa famiglia per ragazze madri, dove, nel 1971, dà alla luce un bambino. Pochi mesi dopo sua nonna muore di insufficienza epatica; il nonno, alcolizzato, caccia lei e l’altro nipote di casa.

Sono anni duri. Aileen, non sapendo dove andare, si rifugia nei boschi, spostandosi in autostop fino in Florida; in cambio, vende il suo corpo a sconosciuti. A 18 anni viene arrestata per la prima volta per guida in stato di ebbrezza, ma anche per disturbo della quiete pubblica e possesso illegale di arma da fuoco. Qualche anno dopo, disperata, sposa un ricco 69enne, sperperando, in poco tempo, gran parte dei suoi averi.

Quando si lasciano, Aileen torna, come un tempo, sulla strada, finendo più volte in carcere per piccoli crimini. Beve, si prostituisce, più volte viene violentata. Il fratello, intanto, muore per un cancro all’esofago; il nonno si suicida. Frequentando un locale gay, Aileen, rimasta sola al mondo, incontra una donna destinata a diventare la sua amante, Tyria Moore, a sua volta vagabonda. Poco dopo, le due iniziano a vivere insieme in appartamenti, case e stanze di motel.

Gli omicidi sulle autostrade della Florida

È Aileen a portare a casa i soldi per entrambe: lo fa alla maniera che le riesce meglio, facendo sesso a pagamento. I clienti, però, con il passare degli anni, si fanno sempre di meno. Aumentano le difficoltà. Aileen, in un vortice di alcol e violenza, inizia ad uccidere.

La sua prima vittima si chiama Richard Mallory. Ne seguono poi altre sei: David Spears, Charles Carskaddon, Peter Siems, Eugene Burness, detto “Troy”, Dick Humphrey e Walter Antonio. Sono tutti uomini di mezza età, bianchi. Tutti uomini in viaggio, da soli, sulle autostrade della Florida.

Tutti sono stati uccisi con una rivoltella calibro 22. Accanto ad alcuni di loro vengono trovati dei preservativi usati; altri sono nudi. Appare subito chiaro, quindi, che ad ucciderli è stata una prostituta o comunque un’autostoppista, una persona in grado di convincerli a farla salire a bordo.

È solo una questione di tempo: gli indizi, ben presto, si concentrano su di lei. 13 mesi dopo l’inizio degli omicidi, Aileen viene arrestata. Mentre è in carcere, confessa.

La condanna a morte

Il processo a suo carico si apre nel 1992 e riguarda, inizialmente, solo il primo omicidio, quello di Richard Mallory. Gli avvocati che la difendono provano a dimostrare che la donna abbia agito per “legittima difesa”, dopo essere stata violentata dalla vittima. Ma non hanno abbastanza prove.

Aileen, alla fine, viene condanna a morte. È solo una delle tante condanne: nei mesi successivi, infatti, viene rinviata a giudizio anche per gli altri omicidi. Muore il 9 ottobre del 2002 sulla sedia elettrica. Online sono tanti i video dei suoi interrogatori. Video in cui racconta la sua storia, che ha ispirato il film “Monster”, con Charlize Theron come protagonista.

La storia di Aileen Wuornos in tre punti

  • Infanzia traumatica e vita difficile: Aileen Wuornos nasce a Rochester nel 1956. La sua infanzia, trascorsa coi nonni dopo l’abbandono da parte della madre, è segnata dalla violenza e dagli abusi. Ancora giovanissima, inizia a prostituirsi, macchiandosi di piccoli crimini e finendo più volte in carcere.
  • Gli omicidi e la giustificazione: tra il 1989 e il 1990, travolta dalla disperazione, Wuornos, uccide sette uomini.
  • Processo, condanna e morte: viene arrestata nel 1991. Finita a processo, prova a dimostrare che ha agito per “legittima difesa”, ma alla fine condannata a morte. La sua vicenda ha ispirato il film “Monster”, con Charlize Theron.

A molti avrà ricordato la storia di Barbablù.