L’Ucraina ha colpito per la prima volta obiettivi in territorio russo utilizzando i missili Storm Shadow, forniti dal Regno Unito. Lo riporta Bloomberg il 20 novembre, citando un funzionario occidentale informato sui fatti.
Secondo la fonte, gli attacchi sono stati autorizzati come reazione alla presenza di soldati nordcoreani nell’oblast’ russo di Kursk, un elemento che segnala un’escalation delle tensioni da parte di Mosca.
Cosa sono i missili Storm Shadow?
Gli “Storm Shadow” (in italiano, “Presagio di Tempesta”) o “Scalp”, come vengono chiamati in Francia, sono missili da crociera progettati per essere lanciati da aerei in volo, con una portata massima di circa 250 chilometri. Ogni missile ha un peso di circa 1300 kg, una lunghezza di 5 metri e una testata convenzionale da 450 kg.
Questi missili si distinguono per la loro efficacia, grazie alla capacità di sfuggire ai sistemi di difesa nemici volando a bassa quota, rendendoli difficili da intercettare. Londra e Parigi avevano già consegnato questi armamenti all’Ucraina nel 2023, con la restrizione di non utilizzarli per colpire obiettivi all’interno del territorio russo. Tuttavia, questa limitazione potrebbe essere revocata in seguito alla recente decisione dell’amministrazione statunitense di autorizzare l’impiego degli ATACMS.
Gli “Storm Shadow” sono particolarmente adatti a distruggere bersagli strategici come bunker rinforzati, depositi di munizioni, centri di comando, strutture pesanti e piste aeroportuali. Il loro funzionamento prevede una programmazione dettagliata prima del lancio: una volta attivato, il missile non può essere controllato né richiamato, e i dati relativi al bersaglio non possono essere modificati.
Durante la missione, il missile segue una traiettoria preimpostata a bassa quota, guidata dal sistema GPS, per evitare le difese aeree. Avvicinandosi al bersaglio, sale temporaneamente di quota per acquisire una visuale migliore sull’obiettivo, per poi eseguire un attacco in picchiata con grande precisione.
Gli Usa forniscono ATACMS e mine antiuomo
Gli attacchi riportati arrivano un giorno dopo che l’Ucraina avrebbe utilizzato missili a lungo raggio ATACMS di produzione americana per colpire obiettivi in Russia. Questa operazione sarebbe stata approvata dal presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, il 17 novembre. In particolare, un attacco avrebbe colpito una base militare a Karachev, nella regione di Bryansk.
Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha inoltre annunciato il 20 novembre che Biden ha autorizzato la fornitura di mine antiuomo all’Ucraina. Questa decisione è volta a rallentare l’avanzata russa nell’Ucraina orientale, ma potrebbe risultare controversa, dato che contrasta con la Convenzione di Ottawa, che vieta tali mine e a cui aderiscono oltre 160 paesi. Né gli Stati Uniti né la Russia, però, sono firmatari del trattato.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato che le mine fornite all’Ucraina sono progettate per essere “a termine”, cioè si autodistruggono o si disattivano automaticamente in pochi giorni o settimane, riducendo i rischi per i civili. Kiev si è impegnata a non utilizzarle in aree densamente popolate. Tuttavia, Mosca continua a impiegare mine antiuomo in prima linea, ostacolando le forze ucraine.
ATACMS Season is open
— Slava 🇺🇦 (@Heroiam_Slava) November 19, 2024
Remember, remember the 19 of November pic.twitter.com/epbxet2tMG
La reazione della Russia in attesa di Trump
Il colonnello generale Kim Yong Bok, considerato una figura chiave dell’esercito nordcoreano e strettamente legato al leader Kim Jong Un, sta supervisionando le truppe nordcoreane schierate in Russia, come riportato dal Wall Street Journal il 20 novembre.
Kim Yong Bok, attualmente vice capo di stato maggiore delle forze armate, è incaricato di guidare l’integrazione dei soldati nordcoreani nell’esercito russo, di accumulare esperienza sul campo e di preparare il terreno per possibili operazioni future. Secondo l’agenzia, la sua presenza è stata confermata da un inviato ucraino in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 30 ottobre. Durante l’incontro, è stato citato accanto ad altri alti ufficiali nordcoreani, come il maggiore generale Sin Kum Cheol e il colonnello generale Ri Chang Ho, come responsabile di un contingente di oltre 10.000 militari schierati nell’oblast’ di Kursk, in Russia.
Questi sviluppi si intrecciano con le tensioni crescenti al confine russo-ucraino. Fonti occidentali hanno denunciato l’impiego di truppe nordcoreane come una pericolosa escalation, mentre gli Stati Uniti hanno risposto approvando l’uso di missili ATACMS da parte dell’Ucraina contro obiettivi russi e nordcoreani nella regione.
Sul fronte diplomatico, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe espresso la disponibilità a negoziare un cessate il fuoco con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, mantenendo però condizioni rigide. Tra queste, il congelamento del conflitto lungo le linee attuali, il controllo congiunto di alcune regioni orientali, come Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson, e l’abbandono da parte dell’Ucraina dei suoi piani di adesione alla NATO. Tuttavia, Mosca insiste nel mantenere la sovranità su territori già dichiarati annessi nel 2022, pur controllandone solo il 70-80%.
Kiev, dal canto suo, rifiuta qualsiasi concessione territoriale e insiste sul pieno ritiro delle forze russe come prerequisito per i colloqui di pace. L’Ucraina considera l’adesione alla NATO essenziale per garantire la propria sicurezza contro ulteriori aggressioni russe.
Nel frattempo, la Russia ha intensificato la sua posizione, adottando una dottrina di deterrenza nucleare aggiornata, che amplia le condizioni per il ricorso a un attacco nucleare, includendo scenari di aggressione da parte di stati non nucleari supportati da potenze nucleari. Questa mossa è stata ribadita dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov durante il vertice del G20 a Rio de Janeiro, segnalando un chiaro avvertimento ai paesi occidentali in merito all’escalation del conflitto.