“Me l’hanno ammazzata”. La madre di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata a un albero nel giardino di casa lo scorso 5 novembre a Piazza Armerina (Enna), ha sempre sostenuto che la figlia non si fosse suicidata. Ora l’autopsia sembra in parte confermare i dubbi da sempre espressi dalla famiglia, segnalando alcune “anomalie”.
Gli accertamenti da fare sono delicati e complessi
ha dichiarato al termine dell’esame il patologo legale Giuseppe Bulla, consulente di parte dei familiari. Saranno necessari ulteriori esami ed elementi per avere un quadro più chiaro della situazione.
I primi riscontri dall’autopsia di Larimar Annaloro
Stando a quanto emerso, l’autopsia sul corpo della ragazza ha evidenziato degli elementi per cui il suicidio è stato etichettato come “anomalo”. Larimar aveva collo, addome e piedi legati con la corda dell’altalena, poi slacciati dalla madre nel tentativo di soccorrerla. L’osso cervicale, però, non è spezzato e, nonostante avesse le mani libere, non avrebbe provato a liberarsi.
Un altro dettaglio riguarda le scarpe della 15enne, rimaste pulite nonostante l’albero a cui si è impiccata avesse intorno della terra.
Il consulente ha aggiunto, dopo l’autopsia, che sarà necessario acquisire ulteriori elementi- tra cui gli abiti indossati dalla 15enne- per poter arrivare a delle considerazioni più precise. Pur definendo i primi riscontri “interessanti”.
Non abbiamo elementi sufficienti per potere confermare o escludere nessuna ipotesi, in questo momento, in assenza degli altri dati. Ci vorrà del tempo per acquisire questi elementi. L’accertamento non è completato. Continueremo nelle prossime settimane. La causa della morte sarà approfondita con gli ulteriori accertamenti
sono le parole del patologo Giuseppe Bulla.
La denuncia della famiglia
La Procura dei minori di Caltanissetta sta indagando per istigazione al suicidio, ma non possono essere escluse altre ipotesi. La madre e la sorella di Larimar, però, hanno sempre evidenziato le stranezze dietro questo presunto gesto estremo della ragazza, descritta come solare, brillante negli studi, una promessa della pallavolo.
La quindicenne avrebbe portato a termine il suo piano in circa 45 minuti. Ossia il tempo in cui i genitori l’hanno lasciata a casa, dopo essere andata a prenderla a scuola in anticipo, per sbrigare alcune commissioni. “È successa una cosa brutta” aveva detto alla madre in auto.
La donna, rientrando, ha poi trovato la figlia impiccata a un pino a poca distanza dall’abitazione. In quel breve lasso di tempo Larimar avrebbe prima rovistato nella sua camera, poi sarebbe uscita in giardino per suicidarsi, sciogliendo la corda dell’altalena e formando il cappio.
Certo che non si è ammazzata, ci sono troppe cose che non hanno senso. Sapete come è stata trovata? Aveva la corda avvolta al collo e al ventre, era inginocchiata, la porta era aperta e la stanza era a soqquadro
ha riferito la sorella. Ci sono poi il mistero del bigliettino con il messaggio ‘Ti amerò anche nella prossima vita’ ricevuto dal fidanzato della 15enne che, sempre secondo i parenti, non sarebbe stato scritto da lei.
Il video intimo che non si trova
Dopo la scoperta del cadavere di Larimar si era ipotizzato che il suicidio fosse maturato in un contesto di bullismo e revenge porn. Il giorno in cui è stata ritrovata impiccata, infatti, Larimar aveva avuto un’accesa discussione con una compagna a scuola, durante la ricreazione.
La ragazzina l’avrebbe accusata, davanti a tutti, di averle rubato il fidanzato. Una discussione, con qualche spintone, in cui altre ragazzine avrebbero insultato la 15enne e in cui sarebbe emersa l’esistenza di un video intimo di Larimar. Filmato che sarebbe circolato in alcune chat.
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, al litigio avrebbe preso parte anche il ragazzo conteso che, una volta ammessa la storia con Larimar, avrebbe poi aggiunto di essere stato ubriaco. Un’umiliazione andata in scena di fronte a diversi altri ragazzi.
Di questo video, però, ancora nessuna traccia. Gli inquirenti hanno controllato i cellulari di otto ragazzi, probabilmente suoi coetanei, senza trovare nulla che possa essere collegato alla ragazza. Un giallo che s’infittisce ulteriormente.
La Polisportiva Armerina, squadra in cui giocava Larimar, continua a ricordarla sui social. Venerdì la fiaccolata in suo onore a Piazza Armerina.