Gli italiani hanno un curioso record: sono tra i popoli che, storicamente, riescono a risparmiare di più, ma anche tra quelli che, contemporaneamente, investono meno: ad oggi, solo il 5% del capitale che accumulano.
Ci attanaglia una sorta di “sindrome da soldi nel materasso” che ci penalizza molto come sistema: è il sintomo di una educazione finanziaria spesso deficitaria. Insomma: ci crediamo un popolo di furbi, ma in realtà, con i soldi, non ci sappiamo fare tantissimo. O, quantomeno, potremmo farci molto di più.
Per questo, l’Università Niccolò Cusano, in collaborazione con il Centro Studi Dodici Querce, FondItalia e Finanza & Consumo, ha organizzato un convegno per mettere a fuoco le problematiche che finora ci hanno limitato.
A organizzarlo, è stato il professore Mario Risso, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche, psicologiche e della comunicazione dell’UniCusano.
Moderati dal vicepresidente dell’associazione Italia Oggi Lorenzo Allegrucci, hanno dato il loro contributo Valentina Augello, avvocato specializzato in Pnrr; Andrea Scozzari, direttore del Cesde (Centro Studi Analisi e dinamiche economiche) della Niccolò Cusano; Fabiano De Santis, ricercatore di diritto commerciale; Egidio Sangue, vicepresidente di FondItalia, il fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua nell’industria e nelle piccole e medie imprese; Giuseppe Lepore, direttore responsabile della rivista As Finanza nonché founder di Pilc; Rosa Linda Mallardi, educatrice finanziaria Aief; Francesco Casale, docente di diritto commerciale presso l’Università di Camerino e Claudio Barbaro, sottosegretario al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Come utilizzare meglio i soldi
E insomma: per non fare la fine di Peppino nell’indimenticabile scena di “Totò, Peppino e la malafemmina”, quando veniva truffato dal fratello che aveva scoperto sotto quale mattonella aveva conservato i soldi (qui, la scena su YouTube postata da Marco P.), l’UniCusano si è data da fare.
Il film di Camillo Mastrocinque è del 1956 e forse, in assoluto, ancora oggi è il film comico italiano più riuscito evidentemente anche perché descrive un nostro vizio nazionale: un rapporto non sempre facile che abbiamo col denaro.
È una questione di educazione, ha ben descritto il fenomeno il professor Mario Risso a Tag24
Come far fruttare al meglio i nostri soldi?
— Tag24 (@Tag24news) November 20, 2024
Alla @unicusano un convegno per capire come evitare passi falsi. Ecco come l'ha presentato il prof. Mario Risso pic.twitter.com/Qd4JutqIzH
Insomma: una buona educazione finanziaria serve a tutti. Anche alle imprese, soprattutto piccole e medie, la spina dorsale del nostro sistema economico, che, in tempi di transizione climatica, devono fare i conti (è proprio il caso di dirlo) col bilancio di sostenibilità.
La lezione degli indiani d’America (e dell’acqua)
Soldi e ambiente sono due cose distanti solamente a un proprio sguardo. Ma si tengono sempre più per mano. A confermarlo, è stata l’educatrice Rosa Linda Mallardi che non a caso ha fatto due esempi illuminanti. Il primo ricordando un dato: le comunità che storicamente si sono sviluppate meglio sono state quelle che hanno avuto la lucidità di utilizzare al meglio in proiezione futura le risorse a loro disposizione.
“A tal proposito, una lezione arriva dagli indiani d’America che non prendevano una decisione se non aveva effetti positivi fino alla loro successiva settima generazione”
La seconda lezione, invece, arriva da un bene primario come l’acqua:
“Se riuscissimo a utilizzarla al meglio, risparmieremmo sulla bolletta e contemporaneamente diminuiremmo lo spreco di una risorsa naturale che non è infinita”
Proprio a Rosa Linda Mallardi, l’UniCusano affiderà un corso ad hoc di educazione finanziaria aperto a tutti gli studenti dell’ateneo. Ai microfoni di Tag24.it, intanto, ha svelato il primo segreto per gestire al meglio una risorsa come il denaro spesso limitata
Come far fruttare al meglio i nostri soldi?
— Tag24 (@Tag24news) November 20, 2024
Alla @unicusano un convegno per capire i segreti. Anche grazie a Rosa Linda Mallardi, educatrice finanziaria Aief pic.twitter.com/r0iAZaPWHG
Sangue (FondItalia): “L’educazione finanziaria è determinante”
A mettere il dito nella piaga sottolineando l’urgenza di avere una buona educazione finanziaria è stato anche Egidio Sangue, vicepresidente di FondItalia:
“La transizione ecologica e digitale impongono un rinnovo delle competenze nel nostro sistema produttivo. Anche il bilancio di sostenibilità riguardante l’impatto ambientale è uno strumento indispensabile alle nostre imprese per reggere le sfide del mercato di oggi. Non può esserci, quindi, una cesura tra mondo della formazione e mondo del lavoro. In tal senso, soprattutto il mondo accademico può essere importantissimo. Per questo noi ci poniamo come intermediari”
Come far fruttare al meglio i nostri soldi? Alla @unicusano un convegno per capire come si fa. Anche grazie a Egidio Sangue, vice presidente di @FondItalia pic.twitter.com/9x4rPhwlGj
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Il sogno di diventare ricchi come Pinocchio (e cosa fa la Consob)
Una buona educazione finanziaria è indispensabile anche per prevenire i danni che possono arrivare dal mondo di Internet: alzi la mano chi, almeno una volta, non è stato tentato di affidarsi al primo sito di consulenza finanziaria per vedere moltiplicare velocemente e senza alcuno sforzo i propri risparmi. I professionisti seri sono da scovare bene dato che di gatti e di volpi che ci incantano parlando di alberi dagli zecchini d’oro e che ci spingono a sotterrare nel Campo dei Miracoli i nostri soldi il web è pieno. Meglio evitare la disavventura di Pinocchio (qui sotto nella riproduzione del pittore Paolo Fresu)
Significativamente, Fabiano De Santis della UniCusano ha fatto presente che la Consob, solo negli ultimi quattro anni, ha scoperto e provveduto a far oscurare qualcosa come 117 siti che offrivano servizi di consulenza finanziaria in maniera poco trasparente:
“Possono sembrare tanti, ma probabilmente costituiscono solo una goccia nel mare perché in molti casi, per motivi di competenza territoriale essendo questi siti gestiti in territorio extra Ue, non sono controllabili”
E comunque, ha fatto presente De Santis, c’è da chiedersi sempre
“Le piattaforme cui ci affidiamo per i nostri investimenti quanto potranno essere prive di conflitti d’interesse?”
Come dire: norme a parte, meglio andarci coi piedi di piombo. E quindi, sapendo ciò che si fa.
La politica e la nuova sensibilità ambientale
È toccato anche al professor Casale ricordare come il bilancio di sostenibilità sia anche una questione politica. Tanto che, nel 2022, è stato modificato l’articolo 9 della nostra Costituzione volendo porre un accento particolare proprio all’impatto ambientale che hanno le scelte economiche che si fanno tutti i giorni. Ora recita così:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”
Il sottosegretario Barbaro: “Ecco cosa fa il Governo”
A chiudere i lavori del convegno organizzato dall’UniCusano è stato il sottosegretario all’Ambiente Barbaro:
“I processi legati alla sostenibilità sono nella nostra agenda di governo sia dal punto di vista delle aziende che di quello del mondo del terzo settore, dell’associazionismo e dello sport. L’educazione finanziaria è importante e complementare con quella sociale e ambientale. Per questo devono essere curate tutte allo stesso modo. Il nostro obiettivo è comprendere nelle nuove norme quanti più soggetti in maniera incentivante, non sanzionatoria”
Come far fruttare al meglio i nostri soldi? Alla @unicusano si è parlato di educazione finanziaria e bilancio di sostenibilità anche con il sottosegretario del @MASE_IT @ClaudioBarbaro pic.twitter.com/nUFuz2UIoB
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