Fine delle ricerche per Sengwe Bizert, il sessantasettenne scomparso da Quartiere Prati, a Roma il 29 ottobre 2024.
A quasi un mese di distanza dal suo allontanamento, in circostanze ancora da accertare, l’uomo avrebbe fatto finalmente ritorno a casa, per la gioia della moglie, di amici e parenti.
L’anziano si trovava in Italia da un solo giorno, in quelle poche ore sul suolo della Capitale, ha fatto perdere le sue tracce, involontariamente, a causa di potenziali problemi di salute pregressi.
Una ricerca complessa, quella delle forze dell’ordine. Nonostante avesse con sé tutti gli effetti personali, lo smartphone di Bizert risultava spento, complicando ulteriormente il complesso lavoro d’indagine degli agenti.
La Città Eterna,è composta dal massivo numero di 2,76 milioni di abitanti, dunque senza sistemi di localizzazione, tracciamento, è come cercare un ago in un pagliaio. Nonostante tutto l’Arma è riuscita nell’impresa, ponendo fine ad un incubo perdurato ventitré giorni.
Due avvistamenti avvenuti negli scorsi giorni e testimoniati da Tag24 mediante Penelope Lazio OdV, hanno mantenuto alta la speranza fino al 19 novembre 2024.
Ritrovato Sengwe Bizert, scomparso da Roma: la testimonianza di Penelope Lazio OdV
A divulgare la buona notizia mediante Tag24 è Rocco Micale, vice presidente di Penelope Italia OdV della sezione Lazio.
L’ente no-profit, esteso su tutto il territorio nazionale, offre da oltre venti anni aiuto e supporto alle famiglie di persone scomparse in circostanze ignote, mediante ricerche sul campo condotte da volontari formati e una vasta rete di contatti.
La moglie del sessantasettenne, estremamente preoccupata per le sorti dell’amato coniuge, non ha mai smesso di cercarlo, fino alla lieta notizia e conclusione di questo drammatico evento.
“Sengwe Bizert è tornato a casa, ieri 19 novembre 2024” racconta il referente e prosegue “Nella sua tasca era contenuto l’indirizzo dell’abitazione, sta bene e finalmente ha riabbracciato la moglie”.
“Al momento, non ci sono state fornite informazioni sul rientro” spiega il volontario “Non ha detto nulla su dove è stato. L’importante è che tutto si sia concluso nel migliore dei modi”.
Dietro la sparizione un potenziale stato confusionale
Dietro la potenziale sparizione di Sengwe Bizert, delle piccole amnesie di cui avrebbe già sofferto in passato.
Affetto da ipertensione, per più di venti giorni non ha seguito la terapia farmacologica e nonostante l’inconveniente è riuscito ugualmente a sostentarsi autonomamente.
Al momento della scomparsa, il 67enne, era vestito con pantalone di colore verde chiaro con al di sopra un altro elegante nero, polo nera e sandali blu aperti.
Bizert potrebbe aver vagato per diverso tempo in stato confusionale, fino al ritrovamento nella propria tasca del biglietto contenente l’indirizzo di casa, elemento che ha favorito in via definitiva il rientro dai propri familiari.
I due avvistamenti di Bizert e il rientro a casa
Come raccontato nel precedente appello di Penelope Lazio OdV, il 67enne sarebbe stato visto in due occasioni.
Una in particolare, quella fortemente attendibile, lo collocava sulla Nomentana, a bordo del 90. Il bus è composto da 17 fermate, con inizio dalla Stazione Termini e diretto al centro città, con ultima fermata Labia.
I volontari dell’associazione, coordinati da Micale, hanno setacciato la zona in lungo e il largo, quel giorno con esito purtroppo negativo.
Un’altra vicenda conclusasi positivamente ha come protagonista Giorgio Cisbaglia, scomparso il 30 ottobre 2024, il giorno successivo a Sengwe Bizert.
Il 27enne ha lasciato la sua vettura nella stessa giornata della sparizione alla stazione di Anagni, sua città di residenza e da quel punto, si sarebbe spostato presumibilmente in treno.
Il ragazzo è stato ritrovato sano e salvo nei pressi del Santuario del Divino Amore, oltre il raccordo anulare, dai carabinieri del comando locale di zona Ardeatina, a quattordici giorni di distanza dal suo allontanamento.