Continuano a far discutere le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sul patriarcato e le violenze sessuali, in occasione della presentazione alla Camera della Fondazione Giulia Cecchettin per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere. Teresa Bellanova di Italia Viva ha chiesto le dimissioni immediate del ministro e ha puntato il dito anche contro Giorgia Meloni, intervenendo ai microfoni della trasmissione “Che Rimanga rra noi” su Radio Cusano Campus con Alessio Moriggi e Francesca Pierri.

Bellanova: “Meloni smetta di giustificare una classe dirigente inadeguata”

Le parole di Valditara sono incommentabili perché non solo non ha letto lo statuto (della Fondazione Giulia Cecchettin ndr.), non solo non ha capito in quale luogo stava esponendo un’idea assolutamente assurda, ma è inadeguato a reggere il ruolo che ha pro tempore” – lo dichiara Teresa Bellanova (Italia Viva), già ministro della Repubblica ai microfoni di Che rimanga tra noi su Radio Cusano Campus – “Valditara non è in grado di cogliere cosa significhi il patriarcato nelle nostre società e non è in grado di comprendere che chi svolge una funzione pubblica non deve seminare odio, individuare il nemico e leggere le fragilità sottoforma di devianze che portano alla delinquenza.

Quanto invece ha fatto il ministro è mera propaganda, alla quale non si è sottratta, anzi si è aggiunta, la Presidente Meloni perché giustificare significa dire chiaramente che la destra ha bisogno di avere un nemico, ha bisogno di individuare qualcuno da combattere invece di costruire una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Lo dicono i dati, non di Italia Viva, lo dicono i dati messi in rete dal Ministero degli interni: l’80% dei femminicidi in Italia vengono perpetrati da cittadini italiani, spesso familiari delle vittime, spesso appartenenti anche ai ceti abbienti.”

“La violenza sessuale è una questione sociale”

“Il tema dell’uguaglianza e delle pari opportunità per le donne comporta una battaglia che dobbiamo fare a viso aperto: non può essere soltanto una legge a normare quella che è invece una lotta culturale. Le leggi esistono, come esistono leggi sulle parità salariali che però vedono le donne in Italia con uno stipendio oltre il 20% in meno a parità di funzione di quello degli uomini” – continua Bellanova, aggiungendo: “Allora la Presidente Meloni, che appartiene a quel gruppo ristretto di donne che hanno rotto il tetto di cristallo, dovrebbe rendere chiaro che la violenza sessuale è una questione sociale dove c’è una vittima che in genere è la donna e dove c’è un carnefice che in genere è un uomo; e la stragrande maggioranza delle volte è un uomo italiano e anche benestante e ben integrato. Su questo bisogna fare chiarezza altrimenti si individua un nemico che non è tale, si creano ulteriori emarginazioni e si determina ulteriore violenza.

“Ho chiesto le dimissioni di Valditara”

“Ho chiesto le dimissioni del ministro nella giornata di ieri: che cos’altro deve accadere? Se un papà come Gino Cecchettin, che insieme ai suoi figli dimostra una forza sovraumana nel tentare di comprendere e fare in modo che tragedie di questo tipo non accadano mai più, chi ha la fortuna di svolgere una funzione di altissimo livello come un ministro non può dire le parole che ha detto ieri Valditara, per giunta giustificato dalla presidente del Consiglio – conclude l’ex ministra – quello che è accaduto ieri dimostra che questo paese ha una classe dirigente assolutamente inadeguata e direi anche pericolosa, perché non permette ai nostri figli di avere un segnale chiaro, anzi, suggerisce loro di individuare un nemico che tale non è e non dev’essere.”