Tragica, pesante, la cronaca nera è sempre difficile da digerire, soprattutto quando ci riguarda da vicino. Eppure, omicidi e delitti irrisolti hanno lo strabiliante potere di tenere tutti con il fiato sospeso, incollati alla televisione a ogni aggiornamento o più piccolo indizio ritrovato.
Un business vero e proprio che dall’America sta arrivando piano piano anche in Italia. La serializzazione della cronaca nera sta contagiando il Belpaese, che sta diventando sempre più spesso teatro di nuove serie tv.
E il colosso dello streaming non si lascia certo sfuggire l’occasione di poter ritrarre in una delle sue docuserie alcuni dei casi che hanno più sconvolto l’opinione pubblica, italiana e non solo. Ecco, quindi, le 5 serie tv true crime migliori da vedere su Netflix.
Netflix e i true crime: la passione per la cronaca nera
Polemiche più o meno legittime a parte, la cronaca nera ha sempre destato una sorta di curiosità morbosa agli occhi del grande pubblico. Dopo lo shock iniziale, infatti, parte quasi subito la ricerca su “chi era“, “cosa faceva“, “chi è l’assassino” per scoprire di più sul tragico episodio.
E se fin’ora parlarne, eviscerare nei dettagli cosa sia accaduto, cosa abbia portato a un epilogo simile, erano le grandi trasmissioni tv come “Un giorno in Pretura” o “Chi l’ha visto“, adesso l’appannaggio non è più loro esclusivo.
A mettere le mani su questa miniera d’oro sono arrivati i colossi dello streaming, da Prime Video a Hulu, passando persino per Disney+ e Sky, e infine Netflix. Anzi, proprio quest’ultimo sta investendo sempre di più nelle produzioni di questo genere.
Ecco, quindi, che fioccano come neve le docuserie crime, dedicate a questo o quel caso di cronaca rimasto irrisolto per anni o particolarmente cruento, ancora in grado di tenere incollato lo spettatore al piccolo schermo.
Ma quali sono le 5 migliori serie tv basate su reali casi di cronaca?
5 – Monsters
“Monsters” sta facendo la fortuna di Netflix: tutti ne parlano, tutti fanno polemica, ma tutti continuano a guardarla e attendono con ansia la terza stagione. La prima ha decisamente conquistato il pubblico con la storia di Jeffrey Dahmer, il killer pluriomicida che si nutriva della carne delle sue vittime.
Con la seconda stagione, invece, “Monsters” ha creato scalpore portando sullo schermo la storia dei fratelli Menendez. Lyle e Erik hanno passato la loro vita in carcere dopo aver ucciso brutalmente i genitori, “accusati” dai due ragazzi di abusi e sevizie.
Se con “Dahmer” non ci sono dubbi su chi e cosa sia il “mostro” della situazione, con “La storia di Lyle ed Erik Menendez“, invece, l’opinione pubblica si è spaccata: come giudicarli per essersi vendicati di una vita di sofferenza e dolore? La seconda stagione, quindi, sposta il focus della domanda: “Chi sono i veri carnefici?“.
In entrambi i casi si tratta di eventi basati su fatti reali, spesso riproponendo in tutto e per tutto episodi agli atti della cronaca e dei tribunali. Tuttavia, l’oggettività, talvolta, è andata a discapito di una narrazione più romanzata e capace di intrigare lo spettatore – come ogni prodotto cinematografico di questo tipo, del resto.
4 – Keep Sweet: pregare e obbedire
Fra i 5 migliori true crime di Netflix, da far accapponare la pelle è “Keep Sweet: pregare e obbedire“, che ricorda troppo da vicino la storia di Charles Manson e della sua “famiglia”. In effetti, anche in questo caso la storia ruota attorno alla “famiglia” fondata da Warren Jeffs.
L’oggi 68enne altri non è che l’autoproclamato profeta e capo del culto della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Tutto si concentra sulla manipolazione, violenza sessuale (anche su minori) e coercizione di numerose donne, totalmente sottomesse e convinte a intrattenere con lui una relazione poliamorosa.
Stavolta, il lavoro delle due registe, Rachel Dretzin e Grace McNally, si è basato sulla ricostruzione di quanto accaduto, agli inizi del 2000, dalle interviste alle sopravvissute. Ma a rendere terribile il racconto è la consapevolezza che quelle donne esistono ancora e continuano a far parte di quella setta che non tutti conoscono. Non solo, la docuserie riesce a sottolineare quanto sia facile manipolare la mente delle persone.
3 – Amanda Knox
Quello di Meredith Kercher è un caso di cronaca nera che collega Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Una storia che ancora continua a creare scalpore e polemiche. Negli ultimi giorni, infatti, Perugia è diventata nuovamente teatro per una serie tv crime dedicata alla giovane studentessa inglese.
Tuttavia, Netflix è riuscito a mettere le mani sopra la storia già nel 2016, producendo una docuserie su un’altra protagonista della vicenda: Amanda Knox, coinquilina di Meredith Kercher e fidanzata di Raffaele Sollecito. Condannata due volte e, poi, assolta, Amanda Knox ha sempre dichiarato la sua innocenza: “Credo di stare cercando di spiegare come ci si sente a essere condannati ingiustamente. Essere un mostro terribile o una persona normale che è vulnerabile“.
La serie ripercorre l’omicidio e tutto il dibattimento penale, fra processi, carcere e testimonianze.
2 – Per Elisa – Il caso Claps
Anche l’Italia si sta ritagliando un posto nel panorama Netflix delle serie tv true crime e docuserie basati su reali fatti di cronaca nera. A differenza della narrazione d’Oltreoceano, però, in quella italiana prevale un tono più cupo, meno romanzato e in cui si cerca di rispettare il più possibile le fonti giudiziarie.
Già “The Vatican Girl“, dedicata al caso irrisolto di Emanuela Orlandi, ha fatto molto discutere nel Belpaese sulla “spettacolarizzazione” dei crimini che hanno sconvolto gli italiani. Tuttavia, questo non ha fermato la grande macchina del cinema, che più di recente ha portato su Netflix la serie tv su Elisa Claps, la giovane 16enne sparita per 17 anni e i cui resti sono stati, poi, ritrovati nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza.
Un caso scioccante, soprattutto per i continui depistaggi, l’omertà e le false testimonianze che hanno permesso all’assassino, Danilo Restivo, di farla franca per quasi vent’anni. “Per Elisa – Il caso Claps” è il puntuale racconto del dolore di una famiglia, ma anche della forza e della determinazione di fare giustizia per una ragazzina a cui sono stati strappati tutti i sogni troppo presto.
1 – Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio
Cinque episodi, migliaia di ore di materiale video e audio analizzate, letti tutti e 60 i faldoni dell’inchiesta sulla scomparsa e, poi, omicidio della 13enne Yara Gambirasio. È su queste premesse che si è basata la docuserie “Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio“.
Lungi dal voler esprimere un giudizio, la serie tv targata Netflix e diretta Gianluca Neri ha fatto scalpore, lo scorso 16 luglio, per il minuzioso lavoro di ricostruzione di quanto avvenuto a Brembate di Sopra in una sera di novembre del 2010.
Un prodotto che si è proposto di ripercorrere passo dopo passo quei maledetti 700 metri che separano la casa dell’adolescente dalla palestra in cui praticava ginnastica ritmica. Tutto culmina con l’arresto di Michele Bossetti, muratore incensurato.
È anche a lui che la serie concede ampio spazio, per mostrare davvero allo spettatore i dettagli più intricati e controversi delle indagini e dei processi, sottolineando come, spesso, la caccia al colpevole diventi l’unica ragione di vita per l’opinione pubblica e gli inquirenti.
“Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio” è la sintesi di quanto accade quando ci si trova davanti al brutale omicidio di una ragazzina. “Chi è il “mostro”?” Pare voglia chiedere la serie tv allo spettatore: quello costruito dai media, dai pettegolezzi o quello che si nasconde dietro il volto dell’assassino (reale o presunto)? Eppure, davanti a fatti simili, la docuserie dimostra che tutti escono distrutti.
Per questo la docuserie “Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio” si guadagna il primo posto nella nostra claffisica delle 5 serie tv true crime migliori di Netflix.