Da diverso tempo, si sta parlando di una possibile nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, in una versione quinquies, ma, negli ultimi giorni, ci sono forti dubbi in proposito.

Infatti, è arrivata la bocciatura dell’emendamento per introdurre la rottamazione quinquies dalla Commissione Bilancio della Camera. La proposta della Lega mirava a estendere la definizione agevolata ai carichi fino a 2023.

Non bisogna darsi per vinti perché se questa proposta è stata bocciata, ancora ci sono molte altre ipotesi in discussione. Vediamo quali sono le opzioni in ballo e quali potrebbero essere tutte le alternative nel 2025.

Ci sarà la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali?

A quanto pare, l’emendamento per la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali è saltato. Ecco che, allora, è bene pensare a qualche soluzione per il 2025 e, soprattutto, sperare saltino fuori nuove proposte.

Gli emendamenti alla Legge di Bilancio sono stati davvero tanti: 4511. Poco meno di 1300 sono stati già scartati. La prima scrematura non è stata clemente con la proposta della Lega per una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, che prevedeva l’inclusione dei carichi tra il 2000 e il 2023.

La proposta è stata scartata perché una nuova sanatoria avrebbe comportato per l’Erario una perdita non giustificabile ed è stato dichiarato inammissibile per assenza di coperture finanziarie.

In assenza della rottamazione, allora, come saldare le cartelle esattoriali? Non bisogna demordere perché ancora è presto per cantare vittoria e scoraggiarsi: può anche darsi che salti fuori qualche novità per il 2025.

Anche in assenza, però, è possibile comunque risparmiare. In linea di massima, per poter risparmiare si attendono sempre sanatorie e rottamazioni. Si tratta di strumenti molto utili per saldare il debito iniziale, ma risparmiando su interessi e sanzioni.

I contribuenti, comunque, potrebbero optare per altre soluzioni. Per esempio, potrebbero sfruttare le novità della riforma fiscale che, forse, proprio a causa della rottamazione è passata un po’ in secondo piano. La riforma fiscale, in sostanza, ha semplificato le condizioni per la rateizzazione delle cartelle esattoriali.

Resta la rateizzazione in 120 rate

Consideriamo, solo un per momento, il capitolo rottamazione chiuso. Nel 2025, comunque, i contribuenti in debito possono avvalersi delle nuove disposizioni in materia di rateizzazione delle cartelle esattoriali, introdotte dal decreto Legge n. 110/24.

Si tratta di novità che, guarda caso, saranno valide rispetto alle richieste di dilazione presentate dal 1° gennaio 2025.

La principale alternativa alla rottamazione quinquies è la rateizzazione delle cartelle esattoriali. Proprio dal 2025, ci saranno modifiche molto importanti.

Dal 1° gennaio 2025, i contribuenti in debito con difficoltà economica temporanea, certificata dall’ISEE, potranno richiedere fino 120 rate mensili per i debiti di importo superiore a 120.000 euro.

Sempre nel caso di difficoltà economica certificata, ma per debiti di importo fino a 120.000 euro, si potranno chiedere:

  • Da 85 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026;
  • Da 97 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028;
  • Da 109 a un massimo di 120 rate mensili per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029.

Come funziona la prescrizione di interessi e sanzioni

Le cartelle esattoriali possono essere pagate chiedendo una sorta di sgravio fiscale. Si tratta di una modalità che permette di ridurre sensibilmente l’importo da pagare.

Quasi come una rottamazione, lo sgravio fiscale permette di eliminare le sanzioni e gli interessi.
La prescrizione delle somme presenti in una cartella di pagamento non sempre ha lo stesso termine. Il debito può prescriversi in tre anni o in dieci anni, ma le sanzioni e gli interessi presenti si prescrivono sempre in cinque anni. Un dato che fa riflettere.

Se, per esempio, una cartella contiene un debito non ancora prescritto, potrebbe essersi verificata la prescrizione delle sanzioni e degli interessi. Solo in questo caso, si può ottenere lo sgravio parziale, pagando solo il debito proprio perché sanzioni e interessi sono caduti in prescrizione.

Si tratta comunque di una situazione tampone, non definitiva. Solo chi si trova in questa situazione può, in qualche modo beneficiarvi. La soluzione migliore, almeno per il momento, potrebbe essere la rateizzazione delle cartelle, come spiegato prima.

Le soluzione alla rottamazione delle cartelle in sintesi

La rottamazione quinquies è stata bocciata: come fare allora? Non bisogna scoraggiarsi! Ci sono alcune soluzioni alternative e la speranza che salti fuori qualche nuova proposta.

Ecco una sintesi in tre punti:

  1. Rottamazione quinquies bocciata: l’emendamento per la nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali è stato bocciato, creando incertezze per il 2025.
  2. Rateizzazione estesa: dal 2025 sarà possibile chiedere la rateizzazione fino a 120 rate mensili, in base all’importo del debito e alla certificazione ISEE.
  3. Sgravio fiscale parziale: è possibile ridurre l’importo delle cartelle esattoriali tramite lo sgravio fiscale, eliminando sanzioni e interessi per i debiti prescritti.