Matteo Renzi rilancia e punta tutto sul centrosinistra: “Senza unità non si vince! Il M5S? Non voglio più veti da loro“. I festeggiamenti per la Enews numero 1000 sono coincisi per l’ex sindaco di Firenze con i risultati delle Regionali 2024 in Umbria ed Emilia Romagna, molto soddisfacenti per il PD e che hanno visto la vittoria dei due candidati di centrosinistra.
Renzi si toglie diversi sassolini dalle scarpe, considerando come i pentastellati abbiano ancora una volta ottenuto magi risultati in un’elezione regionale: i loro veti, che sono costati il sostegno di Italia Viva ad Andrea Orlando alle Regionali in Liguria, non servono a nulla se poi si arriva alla sconfitta.
L’auspicio dell’ex premier è quello di vedere IV stabilmente nel centrosinistra, ma da AVS arriva un altolà: “Sul nucleare la pensa diversamente da noi“.
Regionali Emilia Romagna e Umbria 2024, Renzi: “Basta veti, avanti col centrosinistra”
Enews numero 1000 e la cifra tonda doveva essere celebrata come si deve. Matteo Renzi ha scelto, oggi 19 novembre 2024, la sala Nassiriya del Senato per ricordare la tanta strada fatta dalle sue pillole quotidiane di politica e da Italia Viva.
La soddisfazione di Renzi è doppia: non c’è soltanto la newsletter numero 1000, ma anche la concreta rappresentazione che il centrosinistra unito può vincere le elezioni contro il centrodestra. Le Regionali in Umbria ed Emilia Romagna sono appena terminate e hanno visto la vittoria dei due candidati promossi dal centrosinistra, Stefania Proietti e Michele De Pascale.
Tutto dimenticato dopo la sconfitta in Liguria? Per Renzi non proprio: il fastidio contro il Movimento 5Stelle è ancora palpabile e tangibile. La “linea Travaglio” citato dall’ex premier riguarda il veto posto all’ultimo secondo verso la lista di Italia Viva in Liguria, col risultato che correndo separatamente questo partito potrebbe aver tolto voti ad Andrea Orlando.
Renzi quindi ritiene che solo l’unità dei partiti del centrosinistra sia la ricetta migliore della vittoria, comprendente anche i candidati riformisti cattolici:
L’elemento chiave è quello che ci porta a dire che se si segue la linea che Elly Schlein ha dato all’assemblea nazionale del Pd, quella dei no veti e si corre tutti il risultato è la vittoria, se non viene seguita dal centrosinistra come è avvenuto in Liguria dove è stata scelta la linea Travaglio si perde. Il centrosinistra vince se si è tutti insieme, se si hanno anche i candidati riformisti cattolici.
I piani futuri per IV, oltre ad un’altra Leopolda, prevedono il suo inserimento nell’alveo del “campo largo”. Anche se al momento non si sa se gli altri compagni di viaggio lo accetteranno con loro, Renzi fa sfoggio di magnanimità quando assicura che nessuno del suo partito dirà di no ad altri partiti.
Questo però suona anche come un avvertimento, come a dire: “I nostri voti contano e pesano, quindi badate bene a come ci volete trattare“. Le elezioni regionali 2025 vedranno quindi Italia Viva possibilmente con il centrosinistra:
In Toscana Campania, Puglia, Marche e Veneto noi staremo con il centrosinistra. Il fatto che in Puglia, Michele Emiliano lasci la regione mi sembra un elemento di fiducia per il futuro. Non mettiamo veti e non li prendiamo. In Campania chiunque sarà il candidato farà a gomitate per vederci dentro. Non metteremo veti su nessuno in Toscana e in Campania. Non mettiamo veti al M5s. Anche se in Emilia Romagna il loro risultato è più basso del nostro, non mettiamo veti.
Il rischio, nemmeno poi tanto velato considerando le parole del senatore fiorentino, è che i voti mancanti portati da IV non porteranno alla vittoria contro il centrodestra. Per Renzi quindi è questione di pura e semplice matematica:
In Liguria, Umbria ed Emilia Romagna qualcuno ha cercato di chiudere in conti e buttarci fuori dalla colazione e di dimostrare che eravamo irrilevanti. In Liguria senza Iv abbiamo perso, in Emilia Romagna e Umbria abbiamo vinto. E’ matematica. E’ un dato di fatto che segna la sconfitta politica di chi diceva: ‘non aprite a Italia viva’.
Renzi: “I risultati del M5S devono riportarli alla realtà”
Ciò che è successo in Emilia e in Umbria sottolinea ancora una volta quanto il PD sia il partito di maggioranza all’interno del “campo largo” ed il numero di voti ottenuti potrebbe anche modificare le strategie di Schlein e dirigenti nel prossimo futuro. Resta in sospeso il rapporto con il M5S, che pure deve affrontare il 23-24 novembre una difficile Costituente.
Il fatto che i pentastellati abbiano ancora una volta confermato magri risultati alle Regionali dà la possibilità a Renzi di mostrarsi soddisfatto e alquanto vendicativo specie se ricordiamo cosa successe poco prima che i partiti presentassero le proprie liste elettorali a fine ottobre per le elezioni in Liguria.
Anche se l’ex sindaco di Firenze parla di “area riformista” non si può fare a meno di notare come tutti, non appena visto lo stretto margine col quale Andrea Orlando perse nei confronti di Marco Bucci, si siano subito ricordati del veto del M5S nei confronti di Renzi e di Italia Viva.
Credibilità è il termine sul quale Renzi insiste e così fa eco a quanto, poco dopo le Regionali ligure, la senatrice di IV Silivia Fregolent disse a Tag24: non si è credibili ponendo veti che i potenziali elettori poi non capiscono.
Chi ha messo i veti, non solo nel M5s ma anche nell’area riformista non ha preso i voti. Si è tentato di distruggere l’operazione di apertura lanciata a luglio. Lo si è fatto in modo strutturato e scientifico tenendoci fuori l’ultimo giorno in Liguria. Questa operazione è fallita perché il centrosinistra credibile vince.
Si è aperta poi una piccola polemica riguardo al termine “autogol” utilizzato da Renzi per ricordare la sconfitta del centrosinistra in Liguria. Non si è vinto non perché la scelta del candidato è arrivata dalle segreterie romane sulla figura di Orlando, quanto piuttosto al fatto che i 5Stelle abbiano ribaltato il concetto di unità testardamente seguito da Schlein:
La Meloni avrebbe potuto perdere 3 a 0 questa sfida delle regionali. Ma il centrosinistra in Liguria ha fatto un autogol buttando fuori noi l’ultima notte. Ha sbagliato un calcio di rigore. Spero che i 5 Stelle visti i risultati non brillantissimi possano finalmente capire che non c’è alternativa a ciò che Elly Schlein ha detto qualche mese fa: ‘No veti, si va tutti insieme” e quando si va tutti insieme si vince.
AVS su Renzi: “Suo programma diverso dal nostro”
Le parole dell’ex premier hanno sollevato qualche commento di puntualizzazione da parte di quelli che potrebbero essere ancora gli alleati in vista delle prossime scadenze elettorali. A parlare per primi sono stati Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli, portavoce di AVS che in Emilia Romagna ed Umbria vedono confermato l’aumento dei voti ottenuti.
Il punto della discordia riguarda l’energia nucleare, argomento delicato in Italia e che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini spesso riporta a galla avendo l’intenzione di costruirne di nuove in alcune regioni italiane. Prima bisognerebbe però ribaltare l’esito del referendum del 1987, che abolì di fatto l’utilizzo dell’energia nucleare su suolo italiano.
Il fatto che Italia Viva e Azione si trovino d’accordo su questa tematica è, al momento, un ostacolo a far sì che il primo partito possa esser considerato davvero di centrosinistra. Bonelli a tal proposito è molto chiaro:
L’impianto programmatico di Italia Viva non è compatibile con il nostro. Abbiamo vinto perché siamo stati chiari sui contenuti. Renzi dice sì al ponte e sì al nucleare, questo è incompatibile per noi. Se ci si vuole confermare sui numeri, questi diranno perché la Spagna e altri paesi stanno abbandonando il nucleare.
Nel corso della giornata si aggiunge anche Elisabetta Piccolotti, deputata di AVS, che non condivide l’idea alla base del pensiero di Renzi, e cioè che il suo partito – da solo – sia riuscito a ribaltare le sorti delle ultime elezioni regionali:
Non si può fare questo gioco, perché così facendo tutti potrebbero dire di essere stati determinanti, anche Alleanza Verdi e Sinistra… Se vogliamo parlare di cose serie dobbiamo dirci che la coalizione umbra non era un accordo dell’ultimo momento, lavora insieme da molti mesi con grande unità e fondata su alcuni contenuti programmatici e individuati prima delle comunali: il politicismo non aiuta, serve la sostanza.
I 3 punti salienti dell’articolo
- Renzi rilancia l’unità del centrosinistra: Matteo Renzi, festeggiando il traguardo della 1000ª Enews, sottolinea che solo un centrosinistra unito può vincere contro il centrodestra, come dimostrato dalle recenti vittorie in Umbria ed Emilia Romagna. Critica aspramente i veti posti dal M5S, che secondo lui hanno danneggiato il centrosinistra in Liguria e impedito una vittoria contro il centrodestra.
- Le regionali e il rapporto con il M5S: Renzi ribadisce che Italia Viva non mette veti e che si prepara a lavorare con il centrosinistra alle elezioni regionali del 2025. Nonostante le critiche al M5S per i loro risultati deludenti, Renzi auspica che il partito pentastellato riconosca che la vittoria passa solo con l’unità, senza esclusioni.
- Le divergenze con AVS: le dichiarazioni di Renzi suscitano la reazione di Azione e Verdi (AVS), che esprimono disaccordo su temi come il nucleare e le grandi infrastrutture. La posizione di Italia Viva, favorevole a progetti come il ponte sullo Stretto e al ritorno al nucleare, appare incompatibile con quella di AVS, che resta contraria a tali proposte.