Dai media è stato soprannominato “The Night Stalker”, in italiano “predatore della notte”: Richard Ramirez – condannato per 41 crimini, di cui 13 omicidi – è stato uno dei serial killer più prolifici della storia degli Stati Uniti d’America ed ha ispirato una serie tv Netflix. Ecco chi era davvero e cosa ha fatto.
Chi era Richard Ramirez? L’inizio della sua storia
Richard Ramirez, all’anagrafe Ricardo Leyva Muñoz Ramírez, nasce il 29 febbraio del 1960 a El Paso, Texas, da Mercedes, operaia per una fabbrica e fervente cattolica, e Julian, ex poliziotto propenso alla violenza e agli scatti d’ira, amante delle punizioni corporali.
È l’ultimo di cinque figli: un ragazzino tranquillo ma solitario, bullizzato dai coetanei per la corporatura esile e i tratti femminei del viso. Legatissimo alla sorella Ruth – che gli fa quasi da mamma, in assenza dei genitori -, a partire dall’età di 12 anni trascorre molto tempo anche con il cugino Miguel, detto “Mike”, reduce della guerra del Vietnam.
Il ragazzo, tornato a casa da “eroe”, gli racconta di continuo, nel dettaglio, ciò che ha fatto da soldato: mutilazioni, torture. Mostrandogli addirittura delle polaroid scattate durante e dopo le violenze. Storie che, invece di turbarlo, eccitano Richard, che nel 1973 assiste poi all’omicidio, da parte di Mike (che sarebbe stato dichiarato seminfermo di mente), della moglie.
Cosa ha fatto? I crimini, di cui almeno 13 omicidi
Sono tutti elementi che giocano un ruolo nello sviluppo della sua persona. Dai 14 anni in poi, Richard inizia a marinare la scuola, a fare uso di sostanze. Dal fratello Ruben, trasferitosi in California, impara come rapinare una casa.
Più avanti, come dipendente d’hotel, si intrufola nelle camere degli ospiti e le svaligia, provando addirittura a molestare due bambini e a stuprare una donna. A 18 anni viene arrestato per la prima volta per il furto di un’auto. Qualche anno dopo, lasciato il Texas, inizia a fare la spola tra vari alberghi di Los Angeles e San Francisco, incluso il famoso Cecil Hotel.
Sono anni movimentati. Nel 1984, all’età di 24, l’evento chiave: il suo primo omicidio – quello di una bambina di appena 9 anni, che gli sarebbe stato attribuito solo nel 2009, grazie all’analisi del Dna -. È solo l’inizio di una lunga serie: poco più di due mesi dopo uccide l’anziana Jennie Wincow.
Nel marzo del 1985 attacca la 22enne Maria Hernandez, che miracolosamente riesce a sopravvivere, uccidendo la coinquilina Dayle Okazaki, 34 anni. La stessa sera si scaglia contro la 30enne Tsai-Lian Yu. Pochi giorni dopo, contro il 64enne Vincent Zazzara e sua moglie Maxine, infierendo sui loro corpi senza vita.
Omicidi che, insieme ad altri, gli sarebbero valsi il soprannome di “The Night Stalker”, in italiano “predatore della notte”, per il suo modus operandi. Ad incastrarlo, alla fine, le impronte lasciate su diverse scene del crimine.
Ma anche la testimonianza di un 13enne che una sera, vedendolo aggirarsi in macchina con fare sospetto, lo aveva denunciato alle autorità. Nell’agosto del 1985, l’uomo viene così arrestato.
Il processo, la condanna e la morte
Il processo a suo carico si apre tre anni dopo, nel 1988. Entrando in aula per la prima volta, Ramirez, rivolgendosi agli astanti, mostra il disegno di un pentacolo, dichiarando: “Hail Satan”, “Ave Satana”. Il 20 settembre del 1989 viene riconosciuto colpevole di 13 omicidi (senza contare il primo), 5 tentati omicidi, 11 violenze sessuali e 14 furti con scasso e condannato a morte.
Si spegne, alla fine, a causa di una malattia contratta in carcere, dopo aver sposato una delle donne che negli anni gli avevano scritto ammirandolo. Gli psichiatri che lo hanno visitato gli hanno riconosciuto un disturbo schizoide della personalità: secondo loro, sarebbe diventato psicopatico a causa dell’ambiente in cui è cresciuto, anche a causa dei vari traumi alla testa riportati prima dei sei anni d’età.
La sua storia, di recente, ha ispirato la serie tv Netflix “Night Stalker: The Hunt For a Serial Killer”, diretta dal regista Tiller Russell. Di seguito il trailer ufficiale:
I punti salienti della vita di Richard Ramirez
- Infanzia e formazione di Richard Ramirez: nato nel 1960 a El Paso, in Texas, Richard Ramirez cresce in un ambiente famigliare problematico: il padre, ex poliziotto, picchia lui e i quattro fratelli; il cugino, con cui trascorre molto tempo, lo introduce alla violenza raccontandogli del suo passato in Vietnam. Questo, unito ad alcuni traumi infantili e all’abuso di sostanze, segna il suo percorso verso la devianza.
- La scia di crimini e il soprannome “The Night Stalker”: tra il 1984 e il 1985 Ramirez compie una serie di omicidi, aggressioni e furti in California, dove risiede. Il suo modus operandi gli vale il soprannome di “The Night Stalker”.
- Processo, condanna e morte: incastrato da alcune impronte digitali e testimonianze, Ramirez nel 1985 viene arrestato. Nel 1988 viene processato, nel 1989 condannato a morte. Nel 2013 si spegne, alla fine, a causa di una malattia.
La sua storia è simile a quella di altri serial killer. Si pensi, tra gli altri, a Ed Gein o “macellaio di Plainfield”.